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venerdì 29 gennaio 2016

Maurizio De Giovanni alla libreria Feltrinelli di Salerno per la presentazione di “Cuccioli”



                                                 (Foto Maria Serritiello)

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
L'hanno atteso in tanti, già da un'ora prima da quella fissata, le 18,30, nello spazio presentazione della libreria Feltrinelli, sul corso principale di Salerno, il 21 gennaio scorso. E lui non si è fatto aspettare, è arrivato puntuale, alto, occhi verdi, per niente affaticato, sorriso rassicurante e salutando quasi ognuno personalmente Il “lui” in questione è Maurizio de Giovanni, lo scrittore di gialli tra i più noti in Italia e non solo, i suoi scritti, infatti, sono tradotti attualmente in 7 paesi: Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca, Stati Uniti e presto saranno anche una serie tv. Lo scrittore, a Salerno, è di casa, lo dice lui stesso a Brunella Caputo, attrice e regista che lo intervista e presentando l’ultima sua fatica “Cuccioli”.  Ed ha tantissimi estimatori, fin dal suo esordio, tanto da battere in lettori Napoli.

Personalmente (N.D.R.) ricordo una delle sue prime presentazioni, al Piccolo Teatro del Giullare, chiamato dal Porto delle Nebbie, l’associazione di giallisti salernitani, presieduto da Piera Carlomagno, giornalista e scrittrice, quando esordì col dire “Io non ci volevo venire…” non perché non avesse piacere a stare là, ma perché considerava i suoi scritti non il fenomeno che sono diventati, lui che aveva iniziato a scrivere per gioco,  per uno scherzo approntatogli da alcuni amici buontemponi. E’ tornato sempre, invece, accolto con tanto affetto e partecipazione, sì da fargli considerare Salerno, tappa inserita comunque nei suoi tour, prendendosi un giorno di ferie, perché, come afferma, oltre il discorso commerciale, c’è il cuore.

La sua, più che la presentazione di “Cuccioli” è stata una bella chiacchierata, intrattenuta sia con Brunella Caputo che, leggiadra come una gazzella, lo intervista, sia con il pubblico, suo vecchio amico, che vuole conoscere i propri beniamini raccontati da chi li ha immaginati. Nei suoi scritti, non è tanto il colpevole ad interessarlo, quanto il perché dell’azione nefasta e lo fa tanto bene che ci si affeziona anche ai personaggi negativi. E’ affascinante ascoltarlo, è un grande affabulatore, il tono basso della sua voce è perfetta quando parla delle sue creature, inserite in una Napoli che non viene mai nominata ma di cui si percepiscono i suoni, gli odori, le voci, le credenze, le tradizioni e lo fa con dovizia di particolari tanto da avvertirne le presenze. Il senso del dolore, il Gelo, il Buio, ed ora i Cuccioli, così come gli altri, sono libri scritti con i cinque sensi, percepibili nella lettura e per questa ragione restano tanto impressi.

 Napoli è femmina, così la definisce nei Cuccioli, una femmina dai mille volti, un crogiuolo di emozioni, di sensazioni che variano da quartiere a quartiere e spesso anche all’interno dello stesso vicinato. Lui che è napoletano fino all’osso percepisce ogni sfumatura della città, ogni contraddizione della sua gente, è innamorato e come tale si comporta. Come non volergli bene!

Si concede, gli piace dare la sua anima a chi lo legge e lo fa in maniera totale, duettando, da vero maestro, su di un intero capitolo del libro, con Brunella Caputo, talaltro sensibile interprete di splendide regie teatrali dei suoi scritti a Salerno e a Roma.

Ecco, l’atto creativo dei Cuccioli ha iniziato la sua marcia trionfale, esso si estenderà, come le altre volte, a macchia d’olio nelle vendite, varcherà i confini, si mescolerà a tanti altri odori, colori e linguaggio, perché Maurizio è uno scrittore lirico, verace e di cuore, che non tralascia di coinvolgerlo nemmeno quando ha a che fare con i trucidi assassini.

Maria Serritiello 
 
 

 

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