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lunedì 16 novembre 2015

Musica Contro le Mafie. In gara la compagnia musicale salernitana Daltrocanto



Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

“Spezza il silenzio” recita la locandina di “Musica contro le Mafie” e quale migliore alleata se non la musica per combattere l’illegalità? “Musica contro le Mafie” è la titolazione data al progetto che riunisce tanti artisti italiani con l’intento di lanciare un messaggio d’impegno, di consapevolezza e di riflessione. Da sempre la musica ha accompagnato la protesta, dagli spiritual dei Neri, ai canti di rivolta e di lotta nella Resistenza, passando per tutte le guerre. insomma la musica rappresenta il miglior collante per chi voglia esprimere dissenso. L’evento, che si tiene dal 2010, è un contesto in cui tutti possono essere autori; un’associazione che, grazie all’impegno degli artisti coinvolti, dà sostegno ed è, a sua volta, sostenuta da Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie). L’iniziativa si divide in tre sezioni: il Premio, il Libro, il Documentario.
Alla prima sezione e cioè quella del “Premio” partecipa la Compagnia Daltrocanto, un gruppo salernitano che fa della musica la propria vita. Formazione di grande pregio musicale, è la maggiore rappresentante del genere popolare nel portare avanti il discorso musicale di memoria e di recupero. Ha in Antonio Giordano il suo mentore. Sempre in viaggio per diffondere la conoscenza delle radici del canto popolare è presente ovunque c'è da testimoniare, col suono prodotto da strumenti tipici, a difesa e per i più deboli, la Compagnia Daltrocanto è divenuta ambasciatrice di valori positivi. Il gruppo musicale valorizza, per le sue sonorità, strumenti tipici come la zampogna e la ciaramella, non tralasciando, per altro, una coinvolgente interazione con gli altri, delle diverse aree geografiche e musicali, quali: chitarra classica, bouzouki greco e irlandese, basso elettrico, tammorra e tamburello.
Il pezzo scelto per la gara è una stupenda ninna nanna composta da Flavio Giordano (figlio d’arte) e da Bruno Mauro, modulata soavemente da Paola Tozzi, una “naca” per voce. Il canto dolente “Ninna nanna ai Settecento” è impreziosito dal suono struggente della zampogna (Antonio Giordano) e dagli strumenti a corollario: Luca Lanzara (mandola), Maria Anna Siani (violino), Flavio Giordano (basso acustico, elettrico), Alessandro Ferrentino (batteria, percussioni) Bruno Mauro (chitarra classica).
Il testo si sviluppa come una favola: sette i cieli, sette le stelle dell’orsa minore e sette le note del dolore, che si va cantando. Il verso incalza tra sogni e correnti, sicché sono settecento i figli più belli a dormire nel mare e nei suoi castelli. La nenia continua con la madre che canta per il suo bambino ma anche per i tanti spariti nel mare come piccoli fagotti, triste simbolo di una tragedia immane, consumata tra le azioni e la consuetudine di tutti i giorni.
“Ninna nanna ai Settecento” leggiamola e cantiamola così e cioè come un segnale positivo per tutti quelli che abbandonano la loro terra in cerca di futuro: ...e fa che la luce domani al mattino, del male del mondo cancelli ogni segno. Brava la compagnia Daltrocanto anche nella scelta del video, a commento visivo del brano che, pulito, essenziale e senza nessuno orpello invasivo, ma solo l’accenno di un capo femminile nel cui interno si scorge il mare, rende più di ogni altra immagine, all’istante, la tragedia e la speranza insieme.

Maria Serritiello
 

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