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martedì 20 novembre 2012

La Gioconda al Verdi di Salerno

FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

 Al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Salerno si è inaugurata la stagione lirica 2012 - 2013,  con "La Gioconda", opera in quattro atti di Amilcare  Ponchielli, su libretto di Arrigo Boito, firmato con lo pseudonimo di Tobia Gorrio. La regia e i costumi sono stati curati da Maurizio Di Mattia. L'opera rappresentata poche volte sulle scene italiane è stata fortemente voluta, al Massimo cittadino, dal Maestro Daniel Oren, direttore artistico dal 2007, che si è fatto sostituire, nella direzione,  perché impegnato nel tour della Cina, dal Maestro israeliano, Yishai Steckler. Gioconda, l'interprete principale è stata il soprano cinese, Hui He, un ruolo che ben si  adatta alla sua vocalità e per il quale si sente portata, tanto d'aver firmato il contratto a rappresentare, nel 2014,  l'opera a Berlino. Hui He, vincitrice del premio Placido Domingo, nel 2000, a Salerno è già nota per avere nel 2007,  interpretato  con successo il ruolo di  Cio Cio San nella Madama Butterfly.  L'opera, dopo la prima di mercoledì 17 ottobre è stata replicata fino a domenica 21, quando, al posto di Hui He, si è alternata Seda Ortac, la brava soprano di nazionalità turca.
Trama
Gioconda si prende cura di sua madre, una devota cieca e ama Enzo non riamata. Barnaba, informatore del consiglio dei dieci, a sua volta, è innamorato di Gioconda, ma dopo l'ennesimo rifiuto di lei, medita di vendicarsi sulla cieca e  lo fa diffondendo il dubbio, presso Zuanè, il regnante, che sia stata la cieca la ragione della sua sconfitta alla regata.   La calunnia si diffonde tra il popolo che si scaglia contro la donna. Né Gioconda, né, Enzo, riescono a sottrarla alla furia della gente, quando sopraggiungono Laura Adorno (di cui Enzo è innamorato) e suo marito Alvise Badoero, nobile veneziano e inquisitore di stato. La nobildonna intercede presso il marito, che riesce a salvare la cieca, la quale, riconoscente, dona a Laura un rosario. Enzo ritrova la sua Laura, l'amore perso e tenta la fuga con lei. Quando il marito scopre la tresca le porge il veleno, l'unico in grado di lavare l'onta. Interviene provvidenziale Gioconda, cambia il veleno letale in uno blando, che le procura solo la morte apparente. Scoperto il marito per l'eccidio, risultato ingannevole ad opera di Gioconda, e tornato libero Enzo, imprigionato da costui, i due amanti, al risveglio di Laura, si riuniscono felici. A Gioconda non resta che la morte piuttosto che unirsi a Barnaba, al quale si era promessa pur di salvare la vita ad Enzo.
La Gioconda fu rappresentata con successo per la prima volta a Milano, nel 1876 ma per rappresentarla alla Fenice di Venezia, il compositore Ponchielli, vi apportò modifiche che furono ulteriormente variate nella versione tenuta al teatro dell'Opera di Roma. Una gestazione travagliata la definitiva stesura ma che consacrò Ponchielli come il più importante musicista italiano dell'epoca dopo Verdi. La Gioconda è un'opera che si basa, sviluppandolo, su  materiale preesistente della tradizione culturale; i personaggi si muovono all'interno del clima appassionato e fosco delle repubbliche marinare e Venezia si presta a fondale di tutta la rappresentazione. I personaggi attori, rappresentano sé stessi ed il coro, quasi sempre in scena, osserva, partecipa, spasima, si addolora ed è felice insieme ai protagonisti. Un telaio shakespeariano sul quale i due autori hanno poggiato l'impianto dell'opera, infatti si ravvisano alcune analogie tra  Laura, la donna amata da Enzo, a cui Gioconda dà la morte apparente, attraverso un veleno, per salvarla,  e la stessa morte della "Giulietta" del grande drammaturgo inglese. Innovative e geniali, per cui l'opera non si appesantisce, sono le continue entrate ed  uscite dei personaggi, dei  balletti come ad esempio "la furlana", messo lì non per allungare lo spettacolo ma  per una piacevole interruzione e della processione che con lentezza e devozione si appropria della scena, particolari utili che fanno lievitare lo spettacolo. A dirla tutta la storia rappresentata è fievole, l'intreccio è debole ed anche se i personaggi vivono sentimenti contrastanti e forti, come l'amore e l'odio, non riescono a suscitare ricordevoli emozioni. Enzo, ad esempio, è un personaggio staticamente romantico che per avere l'amore di Laura si basa sul sentimento disperato e generoso di Gioconda, in continua lotta con se stessa, mentre Laura, è donna che sa rischiare, sa spingersi oltre per un vero sentimento  Si capisce, così, che le donne  di quest'opera sono più attive, più intuitive degli uomini, presi quasi tutti da sentimenti possessivi e rancorosi, fanno squadra, si proteggono vicendevolmente e solo per la legge ingrata dell'amore, una sarà felice, tutto a scapito dell'altra che, melodrammaticamente, si darà la morte. Costruita in stile grand-opera francese, la storia di Gioconda è tratta dal romanzo "Angelo, tiranno di Padova" di V. Hugo,  con musiche orecchiabilissime e con l'inserimento al terzo atto del famoso balletto "La danza delle ore" che, nella versione del "Verdi", è stato curato dalle coreografie di Pina Testa. Melodramma italiano, "La Gioconda" su modello importato dalla Francia,  che all' inizio del secondo atto, un "Tableau vivant", con il canto dei marinai sulla tolda, ispirò a  Ponchielli  un dialogo musicale  tra gli strumenti dell'orchestra. Tutta l'opera ha per scena l'interno di un veliero che contribuisce a creare un'atmosfera di grande coralità e di interazione tra i personaggi. Di buon temperamento scenico e di  bravura canora tutti gli interpreti:
Gioconda Hui He - Seda Ortac (21 ottobre), Laura Adorno Luciana D'Intino, Alvise Badoero Carlo Striuli, la cieca Francesca Franci, Enzo Grimaldo Hugh Smith, Barnaba Lado Ataneli, Zuàne - barnabotto Angelo Nardinocchi, un cantore-un pilota Massimiliano Travagliati, Isèpo Francesco Pittari, Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi, Coro del Teatro dell'Opera di Salerno, Coro di Voci Bianche del Teatro "Giuseppe Verdi" di Salerno, Direttore d'Orchestra Yishai Steckler, Regia Maurizio Di Mattia, Maestro del Coro Luigi Petrozziello, Scene Davide Gilioli, Artista video Jean-Baptiste Warluzel, Maetro del Coro di Voci bianche Silvana Noschese, Coreografie Pina Testa.
Grande lirica, al Teatro Comunale "Giuseppe Verdi, con interpreti internazionali e allestimento di grande pregio che oltre ai salernitani entusiasti, ha richiamato in città appassionati, prenotandosi  il loro posto al " G. Verdi", anche dal resto d'Italia, Germania, Svezia e Giappone.
Prossimo appuntamento "Madama Butterfly" di Giacomo Puccini, da mercoledì 28  novembre al 2  dicembre del 2012.
    
Maria Serritiello





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