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mercoledì 6 settembre 2017

“CANDELE SOTTO LE STELLE” AL POSTALE DI ARMANDO CERZOSIMO


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello


Venerdì 8 settembre, alle ore 21,00, in località Verdesca di Battipaglia, si concretizza un evento di estrema raffinatezza, al quale non ci si può sottrarre, considerata la bellezza del luogo, nomato “Il Postale”. Il nome dato al posto non è casuale, perché in esso, oltre al richiamo alla sosta dei cavalli, quando il mondo andava al ritmo dello scalpitio di quest’elegante animale, sta a significare, oggi, un tempo sospeso, “la fermata” di persone che amano il bello, il suggestivo, l’eleganza. Chi poteva organizzare al meglio l’evento di venerdì, se non lui, Armando Cerzosimo, artista a 360 gradi e fotografo in Salerno, che con le immagini ha un rapporto fisico, sensoriale, per cui è diverso da ognuno ed unico. Poeta dell’immagine, è sempre alla ricerca della grande bellezza, di estetismi spirituali e non di maniera, per cui il mondo nelle sue mani diventa di un’avvenenza possibile. Il bianco ed il nero delle sue immagini sono di una magica raffinatezza e conducono in posti ancestralmente perfetti, che Lui richiama in vita nei tanti scatti, consegnandoli al ricordo di ognuno.
Nella locandina dell’evento “Candele sotto le stelle” si legge: il Postale si veste di nuovo ed apre le porte al pubblico in una serata suggestiva e magica. Il Postale organizza il suo primo evento in una cornice suggestiva e romantica per regalare ai suoi ospiti una serata fuori dal comune. Grazie alla collaborazione, con l’Osservatorio Astronomico della città di Montecorvino Rovella (SA) sarà possibile ammirare la Luna ed altri oggetti della Volta Celeste con la presentazione del Prof. Lazzaro Immediata e dell’esperto astrofilo Antonio Rinaldi. Momenti musicali e di spettacolo allieteranno la serata, gentilmente offerti dai partners della struttura. La serata sarà anche l’occasione per presentare iniziative ed eventi futuri.
Presso località Verdesca, strada provinciale 275,
Battipaglia (SA).
Ingresso gratuito - prenotazione obbligatoria
Tel. 389 0647669 Rossella Ciardi - www.postaleventi.it
facebook.com/postalefesteventi
La storia del cascinale
Il Cascinale nasce di proprietà della famiglia Iemma, titolare dell’omonima
Azienda Agricola. La struttura risale agli inizi del ‘900, quando era adibita a stalla di latte numero 4, che produceva il latte destinato al consumo privato della famiglia. Stessa destinazione d’uso mantiene nel passaggio alla famiglia Scaramella, titolare dell’Azienda “La Verdesca”.
Nel 1991 viene acquistata dalla famiglia Cerzosimofotografi sin dal 1972, che la ristruttura e la destina a spazio atelier per la posa di propri servizi fotografici. Il nome Postale viene scelto perché, considerata la sua ubicazione, viene immaginata come “stazione di posta” (da cui il nome postale appunto); quel luogo dove il viandante poteva sostare per riposare tra un viaggio e l’altro. Oggi la struttura è incantevole location per eventi e feste private.
Apre le porte al pubblico nella sua nuova veste venerdì 8 settembre con l'evento denominato “Candele sotto le Stelle”. Un saluto all’estate ed una promessa, quella della programmazione autunno-inverno che sarà presentata nel corso della serata.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu


domenica 3 settembre 2017

Un romano che ama la nostra città senza esserci stato e così ce la descrive






Alessandro Buò, romano di nascita, 19 anni, altissimo, bel sorriso, riservato quanto basta, appassionato di scrittura, l'ho conosciuto durante il soggiorno a Casamicciola. Era là con i suoi genitori, una coppia giovane e ben affiatata, che dispensavano cure all'unico loro figliolo. E' stato inevitabile fare amicizia, ai bordi della piscina, anche lui come me, riattoso all'acqua gelata di alcuni giorni.E così, una parola tira l'altra si scopre la sua passione per la scrittura, oltre ai suoi hobby di giovane ragazzo,ma anche il suo amore per Salerno, che si ripromette di conoscerla al più presto.Mi è sembrato giusto ospitare il suo scritto nel mio blog 
(SeMa)


Siamo un paese straordinario e bellissimo”: con queste parole inizia una pubblicazione del noto architetto e senatore a vita italiano Renzo Piano, dal titolo “Il rammendo delle periferie”.

Ed è il preludio di un’indelebile e sacrosanta verità, volta a far comprendere l’importanza, il valore e soprattutto le bellezze naturali, storiche ed artistiche, della nostra nazione.
Tra le innumerevoli meraviglie della nostra splendida Italia, là dove il Tirreno si tinge di un blu profondo e ammaliante, sorge la città di Salerno.
Di origini presumibilmente longobarde (non si hanno notizie precise in merito alle radici del capoluogo), incastonata tra due perle di rara bellezza (la Costiera Amalfitana e il Cilento), 
Salerno è una città di quasi 135.000 abitanti, secondo comune della Regione Campania alle spalle solamente della meravigliosa ed eterna “Capitale” Napoli.
Raggiungibile attraverso la nota ed importante Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, 
il capoluogo non è sicuramente da meno della città partenopea e delle grandi Capitali d’Italia essendo stata, durante la seconda guerra mondiale, dall’11 febbraio al 15 luglio 1944, anch’essa Capitale (seppur soltanto cinque mesi) in quanto scelta come sede provvisoria del governo italiano, 
affidato in quell’epoca al grande generale e politico astigiano Pietro Badoglio.
La storia rievoca, inoltre, che agli inizi del Medioevo, proprio a Salerno, nacque la prima e principale istituzione medico-scientifica d’Europa,  la Scuola Medica Salernitana.
Oltre al fascino della sua importante e dignitosa storia antica, Salerno possiede e regala anche quello delle sue straordinarie bellezze naturali ed artistiche. 
Storia, arte, bellezza, gastronomia, cultura: questa è Salerno.
Una terra magica, essenza di una natura incontaminata e sinonimo di allegria e ospitalità.
Una città che sorge tra due patrimoni di rara bellezza: la Costiera Amalfitana (Amalfi, Positano, Maiori, Cetara, ecc.), situata ad appena 25 km dal capoluogo e da sempre meta turistica
rinomata di migliaia e migliaia di turisti, e il Cilento (Paestum, Palinuro, Castellabate, Agropoli, Policastro, Ascea, ecc.), noto anch’esso per la sua bellezza naturalistica e la qualità delle sue acque.
Non solo acque salate: a Salerno infatti scorre il fiume Irno, che nasce a Baronissi e attraversa l’intera città per poi sfociare nel Mar Tirreno, nel punto in cui il fiume si apre verso il mare.
Città fluviale dunque, molto raro per le grandi metropoli del Sud Italia: un dato che accomuna il capoluogo a grandi Capitali della Storia d’Italia  come Roma, Firenze e Torino.
Nota di merito che sottolinea l’importanza e il valore della città sotto molteplici aspetti, che vanno da quello storico a quello naturale ed artistico, e che permettono così a Salerno di avere un turismo 
straordinario e in costante crescita, che la vede tra le prime 40 città italiane per presenze.
Il turismo a Salerno conta 2,5 milioni di presenze, di cui il 63% turisti italiani e il restante 37% provenienti da tutta Europa.
Numeri da capogiro di cui andare fieri e orgogliosi, che permettono alla città di essere al 39esimo posto per le presenze turistiche su scala nazionale, superando addirittura Napoli (69esimo posto).
Salerno attrae visitatori e turisti, oltre che per le sue splendide e rinomate costiere (amalfitana e cilentana), anche per i suoi monumenti, le sue bellezze artistiche e le durature tradizioni, prima su tutte quella delle Luci d’Artista (le cosiddette Luminarie di Salerno) che sono la principale e più importante attrattiva a livello mondiale della città.
Quello delle Luminarie è un evento che ogni anno, nel periodo antecedente, contemporaneo e successivo al Natale (novembre, dicembre e gennaio) incanta visitatori e turisti provenienti da ogni parte di Italia e d’Europa per assistere a questo magico spettacolo luminoso: 24 km di luci che attraversano tutte le strade e le piazze della città, compreso anche il litorale, e che regalano al forestiero atmosfere natalizie magiche e suggestive.
Dalla luce al mare, elemento imprescindibile e immancabile di ogni bellezza che si rispetti:
il Lungomare Trieste di Salerno, considerato uno dei più lunghi e più belli d’Italia, non assume l’aspetto dei classici lungomari italiani. Lungo 1,5 km e largo 30 metri, il Lungomare Trieste è 
caratterizzato da un grande giardino alberato che costeggia il Mar Tirreno e la città di Salerno nel tratto che si protrae dal centro storico al porto turistico Marina d’Arechi, sito in Piazza Concordia.
Il Lungomare Trieste suscita emozioni incredibili, con le panchine di fronte al mare che offrono una veduta incantevole del golfo di Salerno,  e accoglie visitatori, turisti e cittadini in ogni stagione dell’anno, per godere di un’emozionante e salutare passeggiata al mare.
Nel punto in cui termina il lungomare, un’altra attrazione suggestiva e affascinante accoglie il turista a Salerno: il Porto Turistico Marina d’Arechi.
Progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, il porto si estende lungo la costa sud della città e può contare su una disponibilità di 1000 posti barca da 10 a 100 metri e un’estensione marina complessiva di 340.000 mq. E’ uno dei maggiori porti del Mediterraneo, che si caratterizza agli occhi del visitatore per efficienza e modernità ma anche per i suoi spazi atti al divertimento e al relax, contribuendo a rendere da sogno il soggiorno dei turisti nella città.
Il Porto Turistico, inoltre, dedica la sua denominazione al duca longobardo del Settecento Arechi II.
Ad egli sono intitolati, oltre al porto, anche lo Stadio della città in cui disputa le sue partite casalinghe la squadra di calcio della Salernitana e il castello di Arechi, una delle attrattive monumentali più importanti della città.
Un imponente castello medioevale situato a 300 metri sul livello del mare, che domina la città, il porto turistico e il golfo di Salerno.
Più volte restaurato, il museo situato all’interno del castello contiene reperti provenienti da scavi eseguiti sul posto: ceramiche, vetri, oggetti metallici e monete.
Per gli amanti della natura, invece, oltre al vasto parco che si estende per l’intera area del Lungomare Trieste, è possibile e consigliata una visita al Giardino della Minerva, un orto botanico situato nel centro storico della città, utilizzato nel Medioevo per scopi didattici dagli studenti della sopracitata e rilevante Scuola Medica Salernitana.
Dalla Peonia alla Calendula passando per l’Edera varie specie botaniche da ammirare.
E’ considerato dagli esperti in merito come uno dei parchi più belli d’Italia.
Restando in tema “botanico”, non si può non citare la Villa Comunale di Salerno, il vero e proprio “giardino” della città,  progettata nel 1870 e successivamente restaurata nel 1997.
Parlando sempre di monumenti, per religiosi o semplici amanti dell’arte, spicca la Cattedrale di Salerno Santa Maria degli Angeli, costruita nel XI secolo in stile romanico con facciate barocche 
e successivamente più volte modificata, principale luogo di culto cattolico della città.
Come ogni città che si rispetti, non può assolutamente mancare un teatro.
Progettato nel 1863 dall’architetto Antonio D’Amora, e inaugurato nel 1872, il teatro comunale Giuseppe Verdi domina Piazza Matteo Luciani, con la sua struttura lignea dell’Ottocento, quattro ordini di palchi e un loggione, ospita numerosi spettacoli ed eventi.
Gli eventi a Salerno non mancano mai: una città, pertanto, anche culturale.
Oltre al teatro, anche il cinema: dal 1946 nel capoluogo si tiene annualmente il Festival del Cinema, 
un evento cinematografico che ha visto nella storia la partecipazione di personalità del calibro di Vittorio De Sica, uno degli attori più influenti della storia del cinema italiano. 
Il cibo, infine, è quello appartenente alla deliziosa e prelibata cucina partenopea, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Tradizione, modernità, arte, storia, medicina, natura, mare, turismo: questa è Salerno.
Una città straordinaria ed unica, un vero e proprio paradiso, un valore aggiunto, una risorsa,
un patrimonio immenso e straordinario che bisogna assolutamente visitare ed ammirare in tutto il suo splendore e il suo fascino, che da sempre incanta e continuerà ad incantare intere generazioni, soprattutto i turisti più freddi e glaciali ma anche i più sensibili e sognatori come me.
Salerno: rima d’inverno, rima d’Eterno!  Cit. Alfonso Gatto.
Alessandro Buò






giovedì 20 luglio 2017

Lettere da Ischia anno 2017 di Ferdinando Bianco






Prendo a prestito, rimaneggiando, il titolo del Premio Strega del 1954, "Le lettere da Capri" di Mario Soldati, anche quest'anno, così come quello scorso, mi avvalgo della corrispondenza, da Ischia, del il dott. Ferdinando Bianco, inserendola nel mio blog. "Lettere da Ischia", dunque, per conoscere il pensiero, le riflessioni e egli incontri interessanti del dott.re Ferdinando Bianco, direttore sanitario del bellissimo Complesso ELMA Park Hotel Terme & Benessere di Casamicciola, frequentato per fangoterapia, benessere e soggiorno turistico a 4 stelle.

(Maria Serritiello)

Lettera n°3 
                         "Voglio una vita spericolata"

Famoso slogan "Grande Albergo: gente che va, gente che viene.......". Tralascio la seconda parte perché poco significativa e sopratutto fallace perché, a dirla tutta, ognuno di noi uno scopo nella vita l'ha sempre! Che può o meno coincidere con quello che riteniamo debba essere o possa essere il più giusto per quel l'individuo ma questo è un altro problema!
Grande Albergo dunque e l'ELMA di Casamicciola, appollaiato su quel morbido cocuzzolo che dolcemente fa l'occhiolino al porticciolo sottostante mantiene le promesse di accontentare la gente che va e la gente che viene qui, per godere delle prestazioni che sa offrire nei vari ambienti: i fanghi, i bagni, la cucina, in una parola il benessere, oltre che per vivere fino in fondo la convivialità' degli ischitani e le bellezze sparse a piene mani per tutta l'isola. Dalla mia prospettiva di Direttore Sanitario  mi trovo spesso di essere messo al corrente della vita personale di alcune di esse e allora vengono fuori spaccati di vita italiana che uno non può immaginare. Un piccolo "gancio" e la vita vera si fa avanti, s' infervora, si lamenta, si emoziona, ride di cuore, si fa amicizia, gesti dolci e genuini e poi....vai con lo svago a gogò'!
Così è stato con Enrico Alberti, classe 47, di Cortina d'Ampezzo. L'occasione è la visita che come direttore sanitario faccio alle persone che hanno deciso di scegliere Ischia pure per fare i fanghi o l'aerosol terapia. Accompagnato dalla moglie il cui nome è tutta una storia: Farida! Come la moglie di un re egiziano ( per questo in Egitto da qualcuno è stata riverita come se una dea), ho chiesto che avesse fatto nella vita pre pensionamento e quasi non la finiva più con l'elenco! Esagerato, veramente esagerato! Da maestro di sci a falegname, da calciatore ad esperto di ghiaccio, da scalatore a giocatore nazionale di Curling e sempre con ottimi risultati ,ma soprattutto con una grande capacità di conversatore affabile e colorito. Tagliato con l'accetta come lascia facilmente capire quando parla del padre e non esita a dargli affettuosamente del duce mostra le infinite sfaccettature della sua vulcanica personalità e lo fa senza remore, senza reticenze, con colore e calore, con pulizia e chiarezza. Tutto questo cresce esponenzialmente se lo inviti a parlare del curling. E allora il vulcano esplode con tutti i suoi elementi: il sasso che costa 600/700 euro ma a carico della società, la casa con la saggina, la linea del maiale, lo spin che bisogna dare al sasso per indirizzarne il percorso, le regole del gioco, la convivialità' ritrovata dopo la gara con bevande a fiume e grigliate pantagrueliche. Uno sport olimpionico che fa crescere in misura e leggerezza, familiarità con le basse temperature e va a braccetto con l'amicizia del dopo gara. Certo difficile da vedere in TV e ancora più ostico da apprezzarne il fascino goliardico e semplice e la filosofia di fondo. Per fortuna che ancora circolano personaggi come il nostro Enrico. Tutto innaffiato da un sottile e bonario umorismo che tuttavia non tralascia di esternare giudizi trancianti sulla disonestà di tanti poteri neanche tanto occulti. Ma la sensazione che alla fine una bella birra o un bicchiere di buon vino possa fuoriuscire dalla manica a sottolineare la sua bonomia e onesta di fondo. E chissà che non si faccia un pensierino a presenziare l'evento per eccellenza per il curling che quest'anno si terrà a Cortina, volesse solo per riascoltare la vulcanica parlantina e, perché no, partecipare ad uno dei tanti dopo-partita

Ferdinando Bianco




Ferdinando Bianco

Ferdinando Bianco e' nato a Terzigno, in provincia di Napoli, ma ha svolto la sua attività di medico, prima a Savoia di Lucania ed il restante ad Avigliano in Basilicata. Ha due passioni, la frutta, meglio se colta dall'albero e che mangia a iosa, ed il tennis, sport nel quale è particolarmente versatile, ma essendo un uomo di scienza, e ' in costante studio della prospettiva scientifica della problematica esistenziale, ovvero, chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo ( il brodo primordiale). Da diversi anni dipinge con tecnica mista e colori pigmentati e variamente assemblati. Ha un curriculum espositivo  di una certa importanza. Le sue opere possono essere visitate sul suo sito: biancoferdopere



Poesia e Pittura di Alessandra Bertelli ed Elena Ostrica







di Maria Serritiello

Alessandra Bertelli ed Elena Ostrica, due artiste, un connubio emozionante per le poesie dell'una,Alessandra e i dipinti dell'altra , Elena, il tutto raccolto in un libro di 50 pagine, ma che a sfogliarlo si presenta come uno scrigno di preziosi. Una raccolta , la loro, che superando l'individualità propria, sfocia in un perfetto progetto e dove il tratto accompagna la parola. Ad iniziare è la poesia di Alessandra Bertelli con "Inno alla vita" di non facile lettura ma viene accompagnata dall'acrilico su tela 70/50 che da' slancio e colore a sagome in ascesa .E l'inno alla vita si presenta come meglio non si può, ma anche le altre poesie sono avvolte dai colori , ad esempio il forte del rosso, dell'arancione, del blu più chiaro , di quello più scuro che caratterizzano "Le muse vagabonde. Si sfogliano le pagine, edite da "Largo libro" su progetto grafico del "Mito" e si ritrovano 14 poesie di estrema e limpida scrittura con altrettanti 14 pannelli tracciati di colori che rendono , a chi legge, un messaggio di chiarezza, evidenza,lucentezza e splendore della forma, per dirla come i medievali."Un dialogo espressivo" come  cita Alessandra Borrelli, nell'introduzione" non solo empatico, ma caratterizzato   da profonde analogie emotive". E quando il dipingere di Elena diventa anche poesia con i versi "Il Ritorno"  con l'acquerello   che l'accompagna, si ha la sensazione che la pittura e la scrittura si appartengano più di quanto si pensi. Dice Anna Ciufo,poetessa e pittrice di parimenti bravura, della pittura di Elena Ostrica che è caratterizzata da uno stile simbolico, riconoscibile per la solarità che sprigiona con disegni netti, essenziali ed il messaggio che sempre custodisce qualcosa che ricorda la vita. La copertina del libro "Memorie" è un altro bell'esempio di pittura dell'artista , l' albero nudo su cui si appoggia il sole della vita vissuta , con il volo di una colomba a raccordare il passato, le memorie appunto, con il viso fanciullo che guarda sì , ciò che è stato, ma si proietta fiducioso nel futuro.

Maria Serritiello


lunedì 17 luglio 2017

Anyash, la bambina che scrisse uno dei temi più' divertenti del libro "Io speriamo che me la cavo"







di Maria Serritiello

Toh chi incontro sul lungomare di Salerno, la riconosco subito, per l'anagrafe,  è Antonella   Schioppa, mentre in arte risponde al nome di Anyash artista poliedrica del mondo dello spettacolo. L'ho conosciuta lo scorso anno ad Ischia, precisamente a Casamicciola, dove soggiornava nel bellissimo Hotel Elma, che si erge sull'incantevole panorama dell'isola. Io ero la' e m'incuriosì più di ogni altro ospite. Familiarizzammo a colazione e mi raccontò chi fosse.

Era il 1990 ed Antonella Schioppa frequentava la scuola elementare di Arzano, proprio la classe del famoso maestro Marcello D'Orta, scomparso nel 2013, nel libro,"Io speriamo che me la cavo", lei, era l’autrice del tema: Il mio maestro. “Il mio maestro si chiama Marcello D'Orta, ed è mio dalla prima classe, quando andavo all'asilo non era mio. Io gli voglio molto bene, perché lui è bravo e ci impara un sacco di cose… Lui non vuole mai nessun regalo alla fine dell'anno, però noi glielo facciamo lo stesso. Io quest'anno gli porterò un regalo che pagherò 10.000 lire, e mamma farà a metà con la mamma di Armanduccio…”.  Lo scritto genuino e spontaneo, fin d’allora faceva notare, nella piccola alunna, un animo semplice ed autentico che, ad oggi, ha conservato intatto. Antonella Schioppa, infatti, è una splendida ragazza napoletana, alta, magra, non un filo di grasso sul suo corpo, colorito olivastro, occhi e capelli neri che, lunghi, le addolciscono il profilo, sorriso pronto e comunicativa facile, che ne ha fatta di strada nel campo dello spettacolo, con l’esotico nome d’arte Anyash. Il suo è un curriculum artistico di tutto rispetto che vale la pena citare, almeno in parte, per quante cose ha realizzato, ad iniziare dalla 1° Edizione di “Scherzi a Parte” su Italia 1 condotto da Teo Teocoli e Gene Gnocchi, per continuare nel 1992, quando entra a far parte del corpo di ballo della RAI nella produzione di: “Domenica In” su Rai Uno, condotto da Alba Parietti e Toto Cutugno. Successivamente nel 1994 entra a far parte del corpo di ballo della FININVEST nella produzione: “Trenta Ore per la Vita” su Canale 5, condotto da Lorella Cuccarini, continuando la sua carriera, per altri due anni, in FININVEST nella produzione di: “Buona Domenica” su Canale 5, condotto sempre da Lorella Cuccarini. Successivamente riscuotendo parecchi consensi, è la RAI che richiede la sua presenza nel corpo di ballo di: “Uno Mattina” su Rai Uno condotto da Amedeo Goria e Melba Ruffo e “Furore” su Rai Due condotto da Alessandro Greco. Il suo curriculum artistico è vasto , un elenco di successi, ma la mia curiosità attuale nel vederla è una: "Che cosa ha provato nei giorni scorsi alla morte di Paolo Villaggio.?"le chiedo. Alla domanda lei si rattrista,immediatamente e dice che il dolore per la morte dell'attore e' stato  simile a quello provato per il suo caro D'Orta, a cui  lei era molto affezionata. Paolo Villaggio , continua, avrebbe voluto, nella riduzione filmica del libro, i veri alunni del maestro, gli autori spontanei dei temi raccolti, ma Lina Wertmuller non volle, lontana dal neorealismo che privilegiava gli attori presi dalla strada. I bambini di Arzano, lei compresa, ci restarono molto male, proprio loro che erano stati i protagonisti di un successo editoriale non indifferente. La vedo ancora addolorata nel raccontare l'episodio ma lo e' stata ancor di più per aver perduto  un altro punto di riferimento, oltre il  maestro D' Orta. La sua infanzia  si è' definitivamente archiviata, con la perdita dei suoi due pilastri di sicurezza. Anyash, ora , nel loro ricordo dovrà  infittire gli impegni artistici per fare della sua carriera un affettuoso omaggio a loro due.

Maria Serritiello




domenica 16 luglio 2017

Premio internazionale letterario-artistico "La Piazzetta"XIX edizione 2017









la Redazione del Centro

CENTRO ARTISTI SALERNITANI
Premio internazionale letterario-artistico “La Piazzetta” XIX ed. 23 giugno 2017
Un buon successo !!
E’ stata davvero una bella serata quella dedicata al Premio internazionale letterario-artistico “La Piazzetta” per la qualità e il numero delle opere presentate in concorso con molte novità artistiche da segnalare all’attenzione generale.
Il Centro Artisti Salernitani che ha istituito il premio nel 1999 ha festeggiato venerdì, 23 giugno 2017, la XIX edizione di una storia ancora si spera molto lunga e che ha già ottenuto successi locali, nazionali ed internazionali.
Il C.O. (Comitato organizzativo) di quest’anno, composto da Elena OSTRICA, Pina SOZIO, Antonio CARONITI, Maria Luisa MIGNONE, Vittorio PESCA, si è mosso con abilità e professionalità, senza tralasciare nessun particolare per la riuscita della cerimonia di premiazione, svoltasi presso la sede dello “Yachting Club Salerno”, messa a disposizione della vice presidente avv. Diana DE BARTOLOMEIS.
Alla cerimonia di premiazione, la prof. Eva AVOSSA (vice sindaco di Salerno) ha posto l’accento sulla positiva necessità di fare arte in una città che fino a qualche tempo fa era decisamente carente; tra gli ospiti d’onore si sono segnalati il sen. Alfonso ANDRIA, l’on. Guido MILANESE, l’on. Tino IANNUZZI. La presenza della delegazione del Comune di Pazardjik (Bulgaria) ha dato il tocco concreto di internazionalità al premio.
Erano presenti, inoltre, presidenti di altri sodalizi ed un pubblico numeroso di amici ed ospiti, i quali con i loro consensi e applausi hanno dato una nota di allegria e di sostegno a tutta la manifestazione.
Presidente del Centro e del Premio, Elena OSTRICA.
Segretaria e Responsabile Centro e del Premio, Pina SOZIO.
La giuria che ha operato nelle sezioni letterarie costituita da: prof. Francesco D’EPISCOPO, preside Antonella SPARANO RISTORI, prof. Franco Bruno VITOLO, mentre la giuria che ha operato nelle sezione di arti figurative era costituita da: prof. Silvana VALESE, prof. Antonio CARONITI, prof. Gerardo VINCITORE.
Prima di iniziare la Cerimonia di premiazione è stata assegnata la Medaglia del Presidente del Senato ad Antonella SPARANO RISTORI.
con la seguente motivazione : Aver dedicato parte del suo tempo alla cultura.
Ecco tutti i premi assegnati.
SEZIONE POESIA - PREMI DELLA GIURIA 1° Premio targa C.A.S. a Valeria BOCCARA - Cava de’ Tirreni (SA), per la poesia “Rivoglio i miei giochi”. 2°Premio medaglia d’argento a Giampaolo INNOCENTINI - Roma, per la poesia “Non credere”. 3°Premio trofeo A.N.PO.S.DI a Teresa D’AMICO - Cava de’ Tirreni (SA), per la poesia “Siamo”. PREMI DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Natale CUTRUPI - R. Calabria, per la poesia “Ti pirdia pi davveru”. Rodolfo VETTORELLO - Milano, per la poesia “Come il fiume”. Salvatore ESPOSITO - Caserta CENTRO ARTISTI SALERNITANI
Premio internazionale letterario-artistico “La Piazzetta” XIX ed. 23 giugno 2017
Un buon successo !!
E’ stata davvero una bella serata quella dedicata al Premio internazionale letterario-artistico “La Piazzetta” per la qualità e il numero delle opere presentate in concorso con molte novità artistiche da segnalare all’attenzione generale.
Il Centro Artisti Salernitani che ha istituito il premio nel 1999 ha festeggiato venerdì, 23 giugno 2017, la XIX edizione di una storia ancora si spera molto lunga e che ha già ottenuto successi locali, nazionali ed internazionali.
Il C.O. (Comitato organizzativo) di quest’anno, composto da Elena OSTRICA, Pina SOZIO, Antonio CARONITI, Maria Luisa MIGNONE, Vittorio PESCA, si è mosso con abilità e professionalità, senza tralasciare nessun particolare per la riuscita della cerimonia di premiazione, svoltasi presso la sede dello “Yachting Club Salerno”, messa a disposizione della vice presidente avv. Diana DE BARTOLOMEIS.
Alla cerimonia di premiazione, la prof. Eva AVOSSA (vice sindaco di Salerno) ha posto l’accento sulla positiva necessità di fare arte in una città che fino a qualche tempo fa era decisamente carente; tra gli ospiti d’onore si sono segnalati il sen. Alfonso ANDRIA, l’on. Guido MILANESE, l’on. Tino IANNUZZI. La presenza della delegazione del Comune di Pazardjik (Bulgaria) ha dato il tocco concreto di internazionalità al premio.
Erano presenti, inoltre, presidenti di altri sodalizi ed un pubblico numeroso di amici ed ospiti, i quali con i loro consensi e applausi hanno dato una nota di allegria e di sostegno a tutta la manifestazione.
Presidente del Centro e del Premio, Elena OSTRICA.
Segretaria e Responsabile Centro e del Premio, Pina SOZIO.
La giuria che ha operato nelle sezioni letterarie costituita da: prof. Francesco D’EPISCOPO, preside Antonella SPARANO RISTORI, prof. Franco Bruno VITOLO, mentre la giuria che ha operato nelle sezione di arti figurative era costituita da: prof. Silvana VALESE, prof. Antonio CARONITI, prof. Gerardo VINCITORE.
Prima di iniziare la Cerimonia di premiazione è stata assegnata la Medaglia del Presidente del Senato ad Antonella SPARANO RISTORI.
con la seguente motivazione : Aver dedicato parte del suo tempo alla cultura.
Ecco tutti i premi assegnati.
SEZIONE POESIA - PREMI DELLA GIURIA 1° Premio targa C.A.S. a Valeria BOCCARA - Cava de’ Tirreni (SA), per la poesia “Rivoglio i miei giochi”. 2°Premio medaglia d’argento a Giampaolo INNOCENTINI - Roma, per la poesia “Non credere”. 3°Premio trofeo A.N.PO.S.DI a Teresa D’AMICO - Cava de’ Tirreni (SA), per la poesia “Siamo”. PREMI DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Natale CUTRUPI - R. Calabria, per la poesia “Ti pirdia pi davveru”. Rodolfo VETTORELLO - Milano, per la poesia “Come il fiume”. Salvatore ESPOSITO - Caserta, per la poesia “ ‘O curaggio d’ ’a libbertà”. Anna PEZZUTI - Meina (NO), per la poesia “Oltre il corpo”. Alessandro BRUNO - Vietri sul Mare (SA) per la poesia “Fore ‘a fenesta”. Galia INNOCENTINI - Roma, per la poesia “La vita in una nuvola grigia”. Natale PORRITIELLO - S. Agata dei Goti (BN), per la poesia “Poeta”. Lorenzo DELLE GROTTI - Norcia (PG) per la poesia “Notte dell’Epifania ad Aleppo”. Viola DULCHEVA - Salerno, per la poesia “Domenica ad Eboli”. Clotilde BACCARI - Salerno, per la poesia “Un’antica famiglia”. PERGAMENA DI RICONOSCIMENTO ARTISTICO Lucio RINALDINI - Casoria (NA) - Loretta CONTE (NA) - Antonio RUSSOLILLO (SA) - Mariano CIARLETTA - Mercato San Severino (SA) - Gennaro MAZZEO (SA) Rumen STOYANOV (BG) - Kalin MIKHAYLOV (BG) - Margarit ZHEKOV (BG) - Georgi VRUBCHEV (BG) - Vasil LAZAROV (BG) - Anna CACCAVALE (CE) - Francesca ANGRISANI - Siano (SA) - Rosa FIORE -Siano (SA).
SEZIONE SILLOGE - PREMI DELLA GIURIA 1° Premio targa C.A.S. a Stefania SIANI - Cava de’ Tirreni (SA), per la silloge “La sottile linea”. 2° Premio medaglia d’argento ad Antonio CORVINO - Salerno, per la silloge “Versi caldi per animi freddi”. 3° Premio targa “Yachting Club Salerno” a Petya LALEVA - Bulgaria, per la silloge “Tizzoni nella cenere”. PERGAMENA DI RICONOSCIMENTO ARTISTICO Frigola MARILENA - La Terza (TA). SEZIONE NARRATIVA - PREMI DELLA GIURIA 1°Premio targa C.A.S. a Marilena FRIGIOLA - La Terza (TA), per il racconto “Genesi di un’ombra”. 2°Premio medaglia d’argento a Dimitrinka JORDANOVA - Bulgaria, per il racconto “La voce delle YCSpietre”. 3° Premio targa “CYPRAEA” a Gabriele MAIELLARO - Calvanico (SA), per il racconto “Qual buon vento”. PREMI DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Marie Jane MERMILLOD - Roma, per il racconto “Un amico in più”. Luciano SOMMELLA - Napoli, per il racconto “Picchettone e perzechella”. Georgi VRUBCHEV - Bulgaria, per il racconto “Avalon” PERGAMENA DI RICONOSCIMENTO ARTISTICO Maria Adele GUBITOSI (NA) - Rosetta MONTEFORTE RACALBUTO (VI) - Vasil LAZAROV (BG).
SEZIONE PITTURA - PREMI DELLA GIURIA 1° Premio targa C.A.S. ad Adriana FERRI - Salerno, per l’opera “L’indifferenza”. 2° Premio medaglia d’argento a Maria Pia SILVESTRINI - Senigallia (AN), per l’opera “Intensa primavera”. 3° Premio targa del Comune di Salerno ad Alessandro GRANATA - Salerno, per l’opera “Età fiorita”. PREMI DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Pasquale MASTROGIACOMO - Acerno (SA), per l’opera “Elevazione di una nuova chiesa”. Valeria GIULIANO - Saviano (SA), per l’opera “Tempo Elisio”. Anita SIGRIST - Pisciotta (SA), per l’opera “Cavaliere senza macchia e senza paura”. Sabela BANA ROIBAS - Coruna (Spagna) per l’opera “Ocacion”. Stefano GUADAGNOLI - Roma, per l’opera “Vista di Maiori”.
SEZIONE SCULTURA - PREMIO DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Francesco TORTORA - Salerno, per l’opera “Vortice” .
SEZIONE FOTOGRAFIA - PREMI DELLA GIURIA 1° Premio a Maria Pia SILVESTRINI - Senigallia (AN), per l’opera “Luna sonnambula, 2° Premio a Mariangela CIORIA - Trevico (AV), per l’opera “I papaveri; 3° Premio targa “Associazione Principessa Sichelgaita” ad Alexander IVANOV - Pazardijk (BG), per l’opera “Ali di stanchezza” PREMI DI MERITO DELLA PRESIDENZA MEDAGLIA DI BRONZO a: Carlo AVALLONE - Salerno, per l’opera “Una cartolina da Salerno” Kaluna BELCHEVA - Salerno, per l’opera “Felicità”.
RICONOSCIMENTO DEL “CENTRO ARTISTI SALERNITANI” Avv. Diana DE BARTOLOMEIS - vice presidente Yachting Club Salerno Coppa del Centro Artisti Salernitani Kalina BELCHEVA - pres. Centro Bulgaro Italiano Culturale. Coppa del Centro Artisti Salernitani Prof. Francesco D’EPISCOPO - Trofeo A.N.PO.S.DI (Associazione Nazionale Poeti Scrittori Dialettali) Kalin MIKHAYLOV Associazione “EMPIREI” (BG). Targa del C.A.S. MEDAGLIE DI RINGRAZIAMENTO Sono state donate al comitato organizzativo e alle relative giurie. DIPLOMI DI PARTECIPAZIONE a: M° Ezio TESTA, fisarmonica Guendalina SERLENGA, hostess Giulia e Arianna CUPO, vallette debuttanti Sissi SERLENGA, fotografa Alla cerimonia di premiazione ha fatto seguito una cena di gala con il taglio della torta, in un accogliente e familiare ristorante salernitano.

La redazione del “Centro”


Lettere da Ischia, anno 2017, di Ferdinando Bianco




Prendo a prestito, rimaneggiando, il titolo del Premio Strega del 1954, "Le lettere da Capri" di Mario Soldati, anche quest'anno, così come quello scorso, mi avvalgo della corrispondenza, da Ischia, del il dott. Ferdinando Bianco, inserendola nel mio blog. "Lettere da Ischia", dunque, per conoscere il pensiero, le riflessioni e egli incontri interessanti del dott.re Ferdinando Bianco, direttore sanitario del bellissimo Complesso ELMA Park Hotel Terme & Benessere di Casamicciola, frequentato per fangoterapia, benessere e soggiorno turistico a 4 stelle.
(Maria Serritiello)

Lettera N 2°

La scelta di F.F che viene da lontano

Prima parte

Cosa spinge gli uomini a fare certe scelte? O meglio cosa spinse al giovane F.F a chiedere,contrariamente ai suoi cinque fratelli, di potersi diplomare , piuttosto che apprendere un mestiere, anche se la scelta avrebbe comportato enormi sacrifici. Nulla gli fece cambiare idea , anzi rafforzò la sua volontà, affrontando con gagliardia tutti i mestieri possibili, pur di portare avanti il suo progetto.Sarebbe difficile capirlo se non si riesce a parlargli. Mi si offre l'opportunità, lo intercetto in albergo mentre gironzola come una trottola per capire se tutto è apposto e mi si offre l'opportunità' di conoscere un uomo, un padre, un marito ed un professionista esemplare proprio a tavola, dove le discussioni fluidificano semplici. Sicche' tra una portata e l'altra  e squilli di  cell ,prende il via una interessante discussione. Chi mi sta  di fronte  si avvicina alla sessantina, anni che porta in maniera egregia e che fa del rispetto dei soldi,del lavoro altrui , del proprio una parte significativa della propria esistenza, l'altra, il privato è tutto attaccamento alle figlie e alla sua signora. Il contatto telefonico con loro gareggia con le tante persone che a lui si rivolgonoper veder programmate le  vacanze.Stiamo parlando di un organizzatore di gruppi turistici, cui non manca la capacità, in capo a due ore, di raccogliere un numero incredibile di persone per qualsiasi metà proponga. Mi sono chiesto  come fosse capace di tale aggregazione, e la risposta è stata pronta, quando ho toccato con mano, la sua disponibilità, la  conoscenza specifica dei luoghi che propone, la sua assistenza continua e globale per quanti lo seguono, la passione che mette per cui tutti siano soddisfatti,l' abnegazione assoluta a quanto promette, associata ad una calma serafica ed ad una umiltà che non lascia nulla affidata al caso. Fa spostare migliaia di persone all'anno in tutto il mondo,seguendole passo , passo e condividendo con loro i bei momenti di svago.Una sorta di potenza economica nel campo del turismo di qualsiasi genere esso sia:  da quello religioso, a quello culinario è ancora da quello sportivo a quello festaiolo e disimpegnato. Le iniziali del suo nome e cognome "FF" si prestano ad una lunga lista di significati positivi: festa e festini,fantasia e fragranza,felice e fortunato,famiglia e figli e si potrebbe continuare cercando sempre parole dal buon significato.
Ho chiesto come fosse nato questo suo lavoro e più candidamente mi dice che c'è stato un specifico inizio, perché ha sempre provato ad organizzare momenti di svago che vanno dalle gite scolastiche al posto dei docenti alle interrogazioni programmate per i suoi compagni di scuola.I risultati erano sotto gli occhi di tutti,ragazzi più promossi e docenti più tranquilli e ben disposti. Come in ogni cosa , l'invidia fece capolino e lui si sentì ingiustamente accusato di lucrare su queste situazioni.Francesco invece di abbattersi,  da una calunnia infamante ,tradusse la cosa in positivo e giurò che da quel momento in poi avrebbe svolto il lavoro ,che adesso faceva gratis, facendosi pagare.Il calunniatore invece di rovinarlo nella reputazione, fu da lui ringraziato ,perché Francesco è stato sempre capace di cambiare in positivo tutto ciò che gli capitava.Altro esempio di come sia stato ,per se stesso ,un Re Mida, fu quando mandato in Svezia ad avviare e controllare i lavori per un investimento ad avviare e controllare i lavori per un investimento
considerevole, riuscì a far decollare nei migliore dei modi l'attività, per poi rinunciare le faci offerte lavorative pur di mantenere intatta la sua possibilità di lavorare in libertà ed autonomia.il successo non l'ha montato, anzi , giunto alla sua età con una posizione invidiabile, non pensa minimamente a gettare la spugna, forse in ricordo per tutto quello che ha affrontato per arrivare al successo. Ha rispetto del suo stesso lavoro, della sua passione , che ancora se non di più lo anima, ha rispetto dei sacrifici giovanili, nessuno gli ha dato una mano, per cui guarda indietro e trova ancora un giovane animato della sua intelligenza e la voglia di affermarsi. È' così è' stato.Cresciuto a pane e lavoro, in una famiglia eroica e dove l'onesta' la contraddistingueva, la mente ed il corpo si sono fusi in un unico obiettivo: ripetere l'esperienza ancestrale degli uccelli che tutta la loro esistenza svolgono per la formazione dei nidi e per quanti li andranno ad occupare. Francesco Ferrante ha avuto a che fare con le categorie più disparate di persone e credo sia da tutti riverito e apprezzato. Ma di questo lui non parla.Silenzioso e riservato osserva e incamera per la prossima iniziativa. Schivo e modesto ha dalla sua l'onesta' e la professionalità appassionata che impiega. Ed ,allora, alla mia domanda che cosa l'abbia spinto a scegliere questo appagante lavoro, per lui, ancora latita una risposta definitiva, sta fatto che è stato oltremodo piacevole aver conosciuto una persona saggia. Gentile, normale, eppure eccezionale.

Seconda parte

Quando si dice certi incontri! Alcuni ti segnano la vita per sempre,altri, invece, ti indicano la stella più vicina e ti fanno toccare con mano non dico la felicità ma di certo un surrogato egualmente appetibile. Qualcuno mi accuserà di aperta contraddizione perché sono solito dire che "il comportamento degli altri non è mai responsabile dei nostri disagi" e quel qualcuno ha ragione dal momento che da più tempo ormai vado sostenendo che ognuno di noi, volontariamente o involontariamente la vita se la fa con le proprie mani e basta. Ma la storia di F.F merita una spiegazione che, in qualche modo, consenta una giustificazione e con essa il completamento della chiacchierata precedente.

Ci siamo lasciati con la considerazione che non conoscevo la ragione per cui il nostro ragazzo di appena 13 anni, , alla richiesta dei genitori di sapere che mestiere volesse imparare, deciso e irremovibile chiede di voler diplomarsi per dare alla sua esistenza una serie di opportunità che il diploma di allora già consentiva. Era un segno evidente di grande volontà, determinazione, motivazione e maturità non giustificabile alla sua età. Chiesi a lui, se qualche evento di quei tempi lo avesse potuto indirizzarlo o un personaggio di esperienza superiore lo  avesse potuto indicare una strada diversa. C'ero andato vicino, sia pure in senso inverso! 

Era usanza, nei tempi passati, presso le famiglie numerose e meno abbienti, durante le vacanze scolastiche, che avviassero i propri ragazzi presso le "puteche", botteghe dei vari artigiani sia pure perché imparassero un mestiere o per sottrarli alle tentazioni che la strada già proponeva. Ma quando si dice "a sciorta" la fortuna! Caso vuole che dirimpettaio della famiglia F. fosse un commerciante di vino, sposato con due figlie, che chiede ai genitori di F. se potevano mandare quest'ultimo presso la loro abitazione/poteca ad aiutare il titolare della vineria. L'accordo si concretizza e il nostro comincia a frequentare i dirimpettai ai quali gli affari non andavano male, anzi! Frequenta la loro casa e spesso il padrone chiede a F. di spiegargli quello che dicono in televisione e al colmo dell' amicizia gli chiede di insegnargli a scrivere per evitare la vergogna di dover firmare in banca con l' odiata croce degli analfabeti. E F. non superava gli otto anni! Inutile provare ad immaginare lo stato d'animo del piccolo. Cosa certa è che il titolare impara a scrivere ma anche F. credo impari qualcosa da questa sua esperienza. Come se fosse cresciuto di dieci anni in pochi mesi. Capisce l'importanza della scuola e della conoscenza ma credo capisca ancora di più come si può acquisire fiducia e consapevolezza di sè Fa un pieno di autostima che lo sorreggerà in tutte le fasi della vita susseguente, perché la forza sta dentro di se'. ! Aveva in qualche modo sub-odorato che poteva chiedere a se stesso quello che voleva perché poteva! E la vita gliene darà continuamente prova consentendogli alla fine di diventare napoletano doc a 360 gradi con tutto ciò che ciò comporta specie in termini di positività! E lo testimoniano alcuni episodi della sua vita poliedrica e sfaccettata che ha condotta facendo i lavori i più svariati, in tutte le parti del mondo senza trascurare mai gli affetti familiari. Anche in questo ambito ha dato segno di equilibrio, onesta' e sagacia tattica, volta sempre a trovare la migliore armonia possibile. E tutto questo con riservatezza, umiltà e abnegazione escogitando piani apparentemente complessi, ma che alla fine vedevano tutti contenti e soddisfatti. Provate ad immaginare una storia di questa nelle mani e nella mente di un Taviani o di  De sica oppure Antonioni! Oh se potesse un regista portare in scena l'odissea che ha vissuto il nostro, appena tredicenne, allorché è mollato da un amico ad andare a lavorare con lui dopo avergli fatto fare debiti per l'acquisto della divisa da lavoro, Sardegna! Già perché lui ha fatto i debiti e lui deve provvedere! Bene, lui che fa? A l'ora prevista, salutati i suoi, va al porto di Napoli per andare ad Olbia,ma per quella tratta si parte da Civitavecchia! Treno per Civitavecchia. Imbarco. Olbia. L'albergo è in provincia di Sassari. Treno per Sassari. Deve proseguire per Alghero. Da qui via autostop arriva davanti all'albergo! Incontra l'amico che lo ha mollato e si limita a dirgli "sei un uomo di merda e levati dai piedi ,con te ho chiuso"! Chiede di conferire con il direttore e parlandogli con tutta la schiettezza e umanità di cui è capace riesce a fargli capire quanto sia motivato a lavorare facendo qualsiasi cosa. Come è e come non è gli assegnano il compito di centralinista. Inutile dire che non era una sua competenza ma chiede poco tempo per familiarizzare con il dispositivo e con l'aiuto di una persona, un poco più esperto, in cambio insegnerà a questa persona a nuotare, diventa ben presto abile e arruolato. E qui manifesta la sua vigile intelligenza e umanità di napoletano doc diventando amico fidato di tutto il personale della cucina e dei servizi, nonché punto di riferimento importante e ben voluto dei signori ospiti che affollavano in quel periodo l'albergo a 5 stelle, ancora esistente. Poi ci si mette pure un pizzico di fortuna e mette da parte bei soldoni e consente anche ad altri di godere di tanta magnificenza. Ospiti erano nientedimeno che Liz Taylor e Richard Burton che giravano il film " la scogliera del desiderio" Che ne parliamo a fare! Tredici anni, tredici anni! Ci ho messo più io a raccontarla questa storia che lui a viverla. A tredici anni! E la cosa bella è che lui ne parla come di una cosa normale, una tra tante. È più emozionato a ricordare del libro che ha mandato a sua figlia, medico, in Germania, degli aneddoti di Mogol, che ha cercato in Italia, l'ha trovato e spedito alla figlia, alla sua amata figlia. Quasi si commuoveva. Una attimo, poi si è ricomposto ed è pronto a parlare di altre amenità. Il cellulare prima e un amico dopo lo hanno distratto, non prima di aver detto quale piacere ha provato nel raccontarmi la sua vita. A domani gli dico e lui mi risponde a domani.

Ferdinando Bianco

Ferdinando Bianco e' nato a Terzigno, in provincia di Napoli, ma ha svolto la sua attività di medico, prima a Savoia di Lucania ed il restante ad Avigliano in Basilicata. Ha due passioni, la frutta, meglio se colta dall'albero e che mangia a iosa, ed il tennis, sport nel quale è particolarmente versatile, ma essendo un uomo di scienza, e ' in costante studio della prospettiva scientifica della problematica esistenziale, ovvero, chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo ( il brodo primordiale). Da diversi anni dipinge con tecnica mista e colori pigmentati e variamente assemblati. Ha un curriculum espositivo  di una certa importanza. Le sue opere possono essere visitate sul suo sito: biancoferdopere