"Giovedì 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato: a Salerno in via Porta Catena, 62, si terrà dalle 16:30'Memorie in Gioco' una giornata di iniziative dedicate al tema dell’asilo politico e della protezione internazionale. L'evento è organizzato dall'ARCI Salerno e da ARCI Solidarietà in collaborazione con i rifugiati e i richiedenti asilo ospitati nella nostra città nell’ambito del Progetto S.P.R.A.R.promosso dal Comune di Salerno, con il Salerno DOC Festival - Rassegna sul Cinema Documentario e con il Centro InformaGiovani Salerno. Segui l'evento su Facebook:http://tinyurl.com/memoriefb Programma della Giornata Ore 16:30 - Giochi al di là del mare: animazione ludica dedicata ai bambini dei centri ricreativi della città di Salerno a cura dei richiedenti asilo e rifugiati ospitati dal progetto S.P.R.A.R di Salerno. Ore 18:30 - L'accoglienza al di là dell'emergenza: il progetto S.P.R.A.R. di Salerno, interververranno: Arcidiacono - coordinatore del progetto S.P.R.A.; Giovanni Savastano - Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno; una rappresentanza dei richiedenti asilo e rifugiati; le associazioni e le aziende partner del progetto. Ore 19:00 - Documentario Palestina per principianti - Salerno DOC Festival: al termine della proiezione si intratterranno con il pubblico in sala, Francesco Merini - Regista del documentario; Ernesto Scelza - Professore di Storia e Filosofia; Vincenzo De Divitiis - Redattore Scene Contemporanee; Franco Cappuccio - direttore Artistico del Festival. Ore 21:15 - Buffet etnico: a cura degli ospiti del progetto S.P.R.A.R. di Salerno in collaborazione con Chef for Passion." Tutti gli approfondimenti su informagiovanisalerno.it
Può una rappresentazione scolastica avere tutto il fascino di un vero spettacolo di Teatro Greco classico, tenuto da attori professionisti? Si, se ad esibirsi sono gli alunni del Liceo Classico” F. De Sanctis di Salerno.
Il 9 giugno alle ore 20,00, l’Officina del Dramma Antico del Liceo De Sanctis, ha presentato: “Il dono di Nesso”. Un laboratorio di studio e di ricerca di 20 allievi, sul libero adattamento delle Trachinie di Sofocle, curato dalle Prof.sse Amelia Imparato e Anna Rotunno.
L’opera già presentata e con gran successo a palazzolo Acreide (SR) nell’ambito del diciannovesimo Festival del Teatro Classico dei Giovani è stato riproposto a Salerno in occasione del cinquantenario del Liceo Classico F. De Sanctis
Trama
“Il dono di Nesso”, ripercorre la storia tragica di Deianira ed Eracle prendendo l’ inizio da quando la bella moglie attende il ritorno dalla guerra del marito. Ciò che bisogna ricordare per seguire, senza perdere alcun passaggio della rappresentazione, è il mito di Deianira ed Eracle, che si aggancia allo spettacolo dei bravi allievi da quando Deianira, sospettosa di Iole, la bella principessa vinta in guerra, decide di usare il dono di Nesso.
Dopo il matrimonio e durante il trasferimento in Tessaglia, Deianira ed Eracle giungono presso un fiume in piena, lei è titubante mentre Eracle è certo di poter superare l’ostacolo. In loro soccorso, comunque, appare un centauro, chiamato Nesso per traghettarli all’opposta sponda del fiume. Appena approdati, Nesso, ingannatore, rapisce Deianira, fuggendo al galoppo. Eracle, superata la sorpresa iniziale, gli scocca una freccia, puntandogliela direttamente al cuore. Il centauro prima di morire offre il suo sangue a Deianira che, miscelato ad olio profumato e cosparso sulle vesti di Eracle non lo avrebbe indotto a guardare un'altra donna. Tempo dopo, temendo che la principessa Iole potesse sottrarle il marito, si ricorda del dono di Nesso e sparge l’unguento sulle vesti del marito. Deianira, però, ignora che il centauro è stato ucciso da frecce avvelenate e di conseguenza anche il suo sangue è contaminato dal veleno. Eracle muore tra atroci sofferenze e Deianira, colpevole, non sopportando di sopravvivergli, si uccide per la disperazione.
Commento
La scena è ben costruita, due grandi telai troneggiano al centro e sono simili ad arpe che le ancelle lavorano come se toccassero le corde dello strumento. I telai, bianchi come la lana dei fili intrecciati, sono messi di proposito nella scenografia, sì da sommare l’arte della tessitura con i lai evocativi del coro. L’ arcolaio e la clessidra, poi, sono dispensati ai lati per dare il senso del tempo che scorre e si accumula nell’atto finale. Lo spettacolo si apre con il coro delle Trachinie, le donne della città di Trachis ed impatta subito con la tragedia che si consumerà inevitabile. La danza, nuages di color cipria in movimento, viene espressa ad intervalli dai corpi agili e sottili delle fanciulle, per spargere intorno amore, che pure c’è . Su tutto si eleva il sentimento estremo di Deianira, la bravissima Maria Linda Pessolano, moglie devota che attende il ritorno di Eracle. A mano a mano, la scena si cambia e dall’amore lievita l’odio, fino alla tragedia finale.
Gli interpreti:
Maria Linda Pessolano Deianira
Gaetano Vaccaro Eracle
Giulio Abbamonte Illo
Adelma Maria Arenare Nutrice
Michele Del Vecchio Nesso, Lica
Germano Gorga messaggero
Imma Iannicelli Iole
Francesca Prezioso Corifea
Miriana Conte coreuta
Benedetta Crescenzo coreuta, Pensiero di Deianira
Alessia Frigino coreuta
Ersilia Sapere coreuta
Rita De Chiara figurante
Federica Inverso figurante, Pensiero di Iole
Martina Quagliano figurante
Fulvio Ragusa figurante
Federica Cannavacciuolo prigioniera
Valentina Imparato prigioniera
Michela D’Urso prigioniera
Tutti e venti allievi hanno caratterizzato con precisione ed espressività, i personaggi della tragedia, da Dianira, Maria Linda Pessolano, giusta l’intonazione e la drammaticità della voce, ad Eracle, Gaetano Vaccaro, perfetto sia per la recitazione che per la presenza scenica, da Illo, il rosso Giulio Abbamonte, il cui urlo contro la madre, colpevole di avergli ucciso il padre, risuonerà ancora, spettrale nelle aule fantasme ed estive, alle suggestive scene collettive che hanno creato atmosfera partecipata in tutti. Le luci, poi, hanno rischiarato la scena tra bagliori ed ombre e l’ottima selezione musicale, miscelata con gusto ineccepibile, ha sottolineato i momenti salienti della tragedia.
Per una serata, il liceo F. De Sanctis di Salerno, con i suoi 50 anni sulle spalle e con la gradinata a mezza luna, affollata di spettatori, sotto le stelle e con un refolo leggero d’inizio estate, ha assunto l’aspetto degli antichi teatri della vecchia Magna Grecia, dove la tragedia che si rappresentava aveva nobile funzione catartica e l’educazione si compiva attraverso le sue storie dolorose.
“Chi abbia letto una sola tragedia greca,
una sola "invettiva" dantesca, un verso della Ginestra, saprà ascoltare, saprà riconoscere i propri limiti e il valore altrui - ma passivamente obbedire mai..."
C’erano in tanti a ricordare Marco Amendolara, il giovane intellettuale, poeta e studioso di filosofia, prematuramente scomparso nell’agosto del 2008, asoli 40 anni, presso l’Archivio Comunale, ex Convento San Lorenzo.
Con “Ricordare un Poeta”, venerdì 7 Giugno, alle 17, 30, si è consumata la celebrazione del ricordo di Marco, la cui biblioteca è stata donata all’Archivio di Stato. L’evento, voluto fortemente dall’Amministrazione Comunale ed organizzato dall’omonima Associazione, a lui dedicata, è stata l’occasione per riflettere sulla sua opera letteraria e sul valore dei suoi studi.
All’incontro era presente la scrittrice ed opinionista Barbara Alberti, sua cara amica e confidente: “Marco è vivo” dice “ per la presenza qui di tanti suoi amici e per l’esistenza ben spesa, che non si misura dalla lunghezza degli anni, ma dall’intensità con cui è stata vissuta. Marco non è mai venuto meno alla ricerca, ha cercato in tutti i modi il senso della sua vita e tutto quello che ha scritto, alla luce di quanto è successo, si fa profetico”.
L’intervento di Barbara Alberti è stato preceduto dai saluti istituzionali di Franco Picarone, Assessore al Commercio, in sostituzione dell’Assessore alle Politiche Sociali, Ermanno Guerra, dai saluti di Lucia Napoli, Responsabile Archivio Generale Comune di Salerno, da quelli di Antonio D’angelo (C.D.P.L.M. Comune di Salerno) ed infine da quelli sentiti e commossi del presidente dell’associazione “Marco Amendolara”, Alfredo Nicastri.
Durante la serata sono state lette da Giancarlo Punzi, le più belle poesie del poeta, intervallate dal concerto dei Clarinettisti del Conservatorio di Salerno “G. Martucci”: Andrea Caputo, Filomena Costa, Salvatore Dell’Isola, Francesco di Domenico, Marco Frasca, Simone Sorvillo, Jessica Viviani, Simone Vuolo. Gli otto giovani talenti, allievi del Maestro Giovanni De Falco, hanno eseguito in maniera egregia, musiche di G Donizetti, K. A Wilson, G. Maluccio, F. Testi, W. A. Mozart. A. Piazzola.
L'Associazione “Marco Amendolara” è nata per mantenere vivo il suo ricordo ma sopratutto per far travalicare, oltre i confini cittadini, la sua opera letteraria, profonda ed erudita, perché possa continuare ad arricchire ed illuminare la coscienza di chi l’incontra attraverso i suoi scritti.
Il 5 giugno scorso è stato tributato a Città Creativa di Ogliara, direttrice operosa Gabriella Taddeo, un omaggio, con un’esauriente retrospettiva di artisti operanti presso la Fornace De Martino, al compianto artista Ugo Marano, scomparso 15 ottobre del 2011, asoli 68 anni, ideatore e primo padre artistico del Museo di Ogliara. Egli, tra il ‘96 ed il ’97, lanciò l'iniziativa "La Valle delle rane", un progetto di Economia e di Utopia che vedeva coinvolto un intero territorio: la collina che da Fratte sale fino ad Ogliara e che da sempre fin dall'epoca etrusca è contrassegnata dalla estrazione e produzione dell'argilla.
Curatrice della mostra, il cui titolo è appunto “ La Valle delle rane. Una fornace ed i suoi artisti” è la talentuosa Giada Caliendo, mentre promotrici dell'iniziativa sono: L'Associazione Golconda e l'Associazione della Ceramica di Sèvres, presidente Francoise Russo Marie. La direttrice del museo, Gabriella Taddeo, ha dato l’insostituibile apporto e supporto per la riuscita dell’evento. Presente alla riuscitissima manifestazione, per le istituzioni del comune, la vice Sindaco di Salerno, Eva Avossa.
“Ripercorrere il lavoro che Ugo Marano ha fatto per la terra di Rufoli è un po’ come srotolare una vecchia pellicola fotografica…” ha detto Giada Caliendo “ …La passione viva e palpitante che Marano ha donato al progetto del Museo Città Creativa di Ogliara è stata una ventata di aria nuova per un luogo di grande potenziale ricchezza ma avvolto in una nube di disinteresse…”.
Quando Ugo Marano mise appunto il progetto, allora, al Comune di Salerno, era assessore allo sviluppo il professore Pasquale Persico che lo illustrò, in uno dei paragrafi dell'opera "Identità e Sviluppo" mentre Marano poeticamente, per fissare l’ideale progetto, redasse un bellissimo manifesto
“Un museo deve essere come una persona: nasce per un progetto di vita
vive e si trasforma
studia e si studia
lavora
ama
fa figli
diviene saggio
poi muore
contento di essere nato…”
Così ha inizio il manifesto scritto dell’artista “Cotto sonoro: Le rane tornano a gracidare” che varrebbe la pena riportarlo tutto, tant’è la poesia delle immagini che evocano anima al museo. E Città Creativa nel tributargli memoria ha realizzato, se non per la durata della mostra, che si protrarrà per l'intera estate e cioè fino al 15 settembre 2013, il suo sogno, che era quello di vedere il museo non un peso morto di oggetti desueti, ma un luogo atto a produrre cultura, informazione ed economia positiva.
Potranno tornare a gracidare le rane nella cava d’argilla di Rufoli, come le ha ascoltate Ugo e potrà essere udito il suono del cotto a cui dava sonorità e vibrazioni? Tutti coloro che hanno condiviso ed amato la sua arte, certamente che si, agli altri il rammarico di non aver vissuto con Lui questa splendida stagione di creatività
Organizzando il 6° Festival Nazionale “TEATRO XS” Città di Salerno 2014, la Compagnia dell’Eclissi, (Associazione filodrammatica senza fine di lucro), con il sostegno del D.A.Vi.Mu.S. (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Corso di Laurea in Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo dell’Università di Salerno) e con il contributo delle Soroptimist di Salerno, intende rilanciare, per il sesto anno consecutivo, un fiducioso segnale di reazione alla crisi che attraversa in Italia l’intero settore delle attività culturali. Nel momento in cui la recessione economica provoca il declino, se non la chiusura, di grandi e piccoli teatri, di grandi e piccole rassegne di spettacolo, questa proposta mira a riaffermare la volontà di offrire, anche in uno spazio ridotto, nuove opportunità al confronto tra realtà espressive omogenee ma di differente estrazione e provenienza, aggiungendo un contributo originale alla vita culturale della nostra città e della nostra provincia.
La formula adottata, TEATRO XS, unica in Italia (possono partecipare, infatti, solo spettacoli con non più di cinque personaggi/interpreti), non vuol essere assolutamente riduttiva; tutt’altro. XS, certo, evoca un Teatro piccolo. Ma attenzione; non un Teatro da camera, alla Strindberg tanto per intenderci, o un Teatro minimo che pure nel secondo Novecento ha avuto in Italia un suo ruolo, ma un Teatro che ci piace definire contenuto. Contenuto nello spazio, contenuto nel tempo, contenuto nella vita. Una grande sfida di qualità: fare molto con poco; ottenere il massimo con il minimo. Nelle prime cinque edizioni la Compagnia dell’Eclissi ritiene di avere pienamente conseguito l’obiettivo; si augura di riuscirci anche nella sesta.
Con la tua sottoscrizione sostieni il progetto.
Versando una quota di 10,00 euro avrai diritto allo sconto del 20% su tutte le attività della Compagnia dell'Eclissi prenotandosi al 3476178242.
La cifra che intendiamo raccogliere tramite questa piattaforma coprirà solo una parte delle spese ma sarà decisiva per l'effettuazione del Festival, vista l'assoluta mancanza di fondi pubblici.
Bando e regolamento del Festival saranno pubblicati sul sito della Compagnia organizzatrice
Domenica 23 giugno 2013 Artigianato e Creatività in piazza a Carpineto La serata sarà allietata da musica popolare a Carpineto nel cortile antistante la chiesa di San Nicola