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venerdì 10 settembre 2010

Il Caffè dell'Artista



E' FISSATO PER LUNEDI'13 SETTEMBRE, ALLE ORE 18, PRESSO IL CIRCOLO UFFICIALI, IN VIA SAN BENEDETTO,L'INCONTRO DEL DIRETTIVO DEL "CAFFE'DELL'ARTISTA" SALERNO.

ORDINE DEL GIORNO:1)PROGRAMMAZIONE ANNO SOCIALE 2010-2011
2)ORGANIZZAZIONE "EVENTO DI POESIA" 2010
3)STABILIRE DATA PER L'INAUGURAZIONE ANNO SOCIALE 2010-2011

IL DIRETTIVO E' INVITATO AD INTERVENIRE

Il saluto commosso ad Angelo Vassallo, eroe civile


CRONACA



Fonte:Tg-com notizie

Povere bestie umane". Così ha descritto gli assassini di Angelo Vassallo il vescovo di Valle della Lucania che, ad Acciaroli, ha celebrato i funerali del sindaco di Pollica, trucidato domenica scorsa. "L'assassinio di Vassallo dimostra come i killer siano più simili alle bestie che non agli uomini - ha aggiunto Mons. Rocco Favale -. Spero che non siano mescolati tra noi o seduti comodamente a casa su un divano a guardare la televisione".

''Perché lo hanno fatto? - si è chiesto il presule - Forse per qualche affare sul territorio che è stato smascherato o rifiutato da Angelo. Povere bestie umane''. "Questi sicari sono la dimostrazione dell'abbrutimento della razza umana", ha tuonato. "Occorre reagire e avere il coraggio di rendere questa nostra terra più nobile", ha aggiunto il vescovo durante l'omelia, definendo Vassallo come "un dono e un testimone vero di chi amava questa terra".

Poi un appello ai cittadini. "Dobbiamo essere i veri padroni del Cilento e respingere l'offensiva di chi vuole speculare su questa terra", ha detto Mons. Favale. "Non lasciatevi prendere dalla prospettiva degli affari d'oro, soprattutto se derivanti da denaro di dubbia provenienza
- ha esortato il presule - tenetevi stretti i sacrifici fatti dai vostri antenati. Siate voi i veri padroni del Cilento e proteggete i vostri figli come sentinelle del territorio. Accontentatevi del poco".

I funerali sono cominciati poco dopo le 10.30, nel piazzale del porto, nonostante la pioggia che pero' non ha impedito a migliaia di persone di testimoniare con la loro presenza l'attaccamento a Vassallo e alle sue battaglie per il territorio. La bara è uscita dalla camera ardente, in spalla agli amici più stretti, accompagnata da un lungo applauso.

Ad Atrani (Sa) esonda il fiume Dargone ed è il finimondo


CRONACA

Fonte Virgilio-notizie

Sono continuate tutta la notte le ricerche di Francesca Mansi, la barista di 25 anni, dispersa nella serata di ieri ad Atrani (Salerno), in seguito alla frana provocata dall'esondazione del fiume Dragone. La giovane donna residente nel vicino comune di Minori, al momento dell'invasione di acqua e detriti, era all'interno del locale che si affaccia sulla piazzetta del paese della Costiera amalfitana. Il titolare del bar 'La risacca' è riuscito a salvarsi, mentre della ragazza non si hanno notizie. In azione non solo le ruspe per portare via il fango, ma anche i cani della polizia e i sommozzatori dei vigili del fuoco. Una perlustrazione sia via mare che via terra effettuata anche dagli operatori della Protezione civile, dai carabinieri della Compagnia di Amalfi che dai militari della Guardia Costiera di Salerno. "Qui è il finimondo" ha detto il sindaco di Atrani, Nicola Carrano, ad Apcom. "La furia del torrente Dragone esondato ha portato con sè detriti, fango e auto in sosta". Le immagini diffuse da una agenzia napoletana sono impressionanti: un torrente di fango che si scarica in mare invadendo la spiaggia e le stradine del paese salernitano, trascinando le automobili come fossero macchinine giocattolo.

giovedì 9 settembre 2010

Applausi a Martone per il film "Noi credevamo"


CINEMA

Il film è la storia sul Risorgimento italiano raccontata da 3 ragazzi del Meridione

Applausi alla Mostra del cinema di Venezia per le proiezioni in anteprima per la stampa di Noi credevamo, il kolossal di Mario Martone, terzo film italiano a passare in concorso al Lido.
La pellicola racconta in quattro episodi (e quasi tre ore e mezza di film) altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’Unità d’Italia, attraverso le storie di tre ragazzi del sud, Domenico (Luigi Lo Cascio), Angelo (Valerio Binasco) e Salvatore (Luigi Pisani), che in seguito alla repressione borbonica dei moti del 1828 maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, interpretato da Toni Servillo.
Le vite dei tre verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo la storia più sconosciuta della nascita del paese, dei conflitti implacabili tra i padri della patria, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui si eè sviluppata l’Italia in cui viviamo.
Martone lascia da parte Cavour ("ci vorrebbe un film a parte e quindi ho deciso di concentrarmi sui repubblicani", dice) e porta al cinema un Mazzini che non è molto diverso da un terrorista dei giorni nostri, come ammette il regista, che ha deciso di dedicarsi a questo film dopo l’11 settembre: "Non c’è una sola parola che Mazzini pronuncia nel film che non derivi dai suoi scritti. Questo aspetto terroristico, perché così veniva definito del resto Mazzini dalle polizie di tutta Europa ma anche da Marx ed Engels, non è un’invenzione mia né di Giancarlo De Cataldo (cosceneggiatore del film col regista, ndr) è qualcosa che appartiene alla storia. Naturalmente Mazzini è un personaggio immenso e quindi lungi da me l’idea di ridurlo solo a terrorista. E’ stato un uomo che ha saputo immaginare l’Italia unita in anni in cui era inconcepibile. Certo, la lotta così lunga, l’ostinazione per il credo repubblicano, una forma di mistica religiosa nella forma della lotta, è innegabile. Ma d’altronde fare un Paese è un processo doloroso. Abbiamo cercato di raccontarlo, anche perché la stragrande maggioranza di noi non sa nulla su come é nata l’Italia, ma sa tutto su come sono nati gli Stati Uniti grazie ai film western".
Il regista, vista la coincidenza con i 150 dell’Unità d’Italia, ci tiene a sottolineare che il progetto "non nasce affatto come film d’occasione, scritto pensando all’appuntamento del 2010". "Da quando ho cominciato pensare questo film, da quando ho
cominciato a studiare e a leggere cose che non mi aspettavo fossero accadute - sottolinea - l’urgenza di fare questo film non mi hai mai abbandonato, nonostante le difficoltà produttive e gli anni che ci sono volute

Fonte "Tiscali"

martedì 7 settembre 2010

Milano, il menù del ristorante 'Il Marchesino' è sull'iPad


CURIOSITA'

Fonte:Excite

Novità al Ristorante Teatro Alla Scala 'Il Marchesino' di Milano. Il menù del ristorante è ora sull'iPad. I clienti de 'Il Marchesino' possono così consultare i piatti con tutte le informazioni relative, dagli ingredienti principali alle eventuali allergie collegate. Se è vero che si inizia a mangiare con gli occhi, questa iniziativa è destinata a raccogliere un discreto consenso.***
Il ristorante mette a disposizione dei propri clienti otto iPad, grazie ai quali è possibile ottenere ogni informazione relativa al menù in più lingue. Sono cinque le sezioni presenti: antipasti, pasta e riso, pesci, carni, dolci. Tutte le 'creazioni' del grande chef Gualtiero Marchesi sono spiegate punto per punto. Grazie a questa iniziativa chi soffre di particolari allergie o intolleranze non rischierà brutte sorprese.

*** Gualtiero Marchesi (Milano, 19 marzo 1930) è un cuoco italiano.
Viene unanimemente considerato il fondatore della "nuova cucina italiana", ed è a parere di molti lo chef italiano più noto nel mondo e che sicuramente ha contribuito allo sviluppo della cucina italiana, ponendo la cultura culinaria italiana tra le più importanti del mondo
Sul sito web de 'Il Marchesino' si legge: 'La cucina totale, perseguita da Gualtiero Marchesi, fatta di grandi materie prime, precisione, essenzialità e gesto ha, un posto totale, il Ristorante Teatro Alla Scala 'Il Marchesino', con una cucina anche in sala dove esprimersi nell'arco della giornata, dalla prima colazione al dopo Scala. Il ristorante, disegnato dall'architetto Ettore Mocchetti, diventa il quadrante su cui scandire le ore della giornata, legando il tempo ai piaceri del palato e alla musica'.
Sono 10 tra cuochi e pasticceri presenti nel ristorante che ha 50 posti a sedere. La cucina è diretta da Daniel Canzian, 29 anni di Conegliano Veneto. La sala è diretta da Alessandro Giaveri, 40 anni di Pavia.

Maradona vuole festeggiare i 50 anni al San Paolo


PERSONAGGI



Fonte Da "Ciao Peaple" di Alessandro Fedele

L'ex Pibe de Oro sta pensando di festeggiare nello stadio dove gioca la squadra di Mazzarri il suo 50° compleanno e ne ha già parlato con il suo amico ed ex compagno in azzurro Salvatore Bagni. "Sarebbe necessaria la collaborazione del club", ha sottolineato Bagni.
I destini di Napoli e Diego Armando Maradona potrebbero presto rincontrarsi.



L'ex campione del Napoli e allenatore dell'Argentina, in bilico tra l'addio definitivo alla panchina della Seleccion e un imminente ritorno, sta infatti pensando di festeggiare il suo cinquantesimo compleanno allo stadio San Paolo.



Già, proprio così: nello stadio che lo ha visto "re" dal 1984 al 1991, e che non è difficile immaginare ancora una volta strapieno se il progetto, per ora ancora in fase embrionale, dovesse poi realizzarsi. Qualche informazione sui contenuti della festa, il cui ricavato dovrebbe andare almeno in parte in beneficenza, pure c'è: una partita tra i due Napoli campione d'Italia, quello del 1987 e quello del 1990, oppure una sfida tra l'Argentina e gli azzurri di ieri.
Dell'idea, Maradona, nato nei sobborghi di Buenos Aires il 30 ottobre 1960, ha già parlato con Salvatore Bagni, suo ex compagno ai tempi del primo tricolore: "Abbiamo discusso al telefono, ma domani volerò a Buenos Aires. Per organizzare una festa del genere, comunque, sarebbe necessaria la collaborazione del Napoli e del Comune", ha fatto sapere l'ex mediano ora operatore di mercato e commentatore televisivo.
Se il progetto dovesse andare effettivamente in porto, Maradona tornerebbe al San Paolo dopo cinque anni: l'ultima volta avvenne infatti nel 2005 in occasione dall’addio al calcio giocato di Ciro Ferrara:"Questa volta io sarei l’ospite - ha sottolineato l'ex allenatore della Juventus -: Diego farebbe un regalo a sé stesso e alla città".

Fiaccolta per la legalità


CRONACA

Fonte www.salernonotizie.it

Partirà alle 17.30 dalla casa comunale di Pollica e raggiungerà la frazione di Acciaroli la fiaccolata in memoria di Angelo Vassallo, il sindaco cilentano ucciso in un agguato domenica sera. Il corteo, organizzato dall’amministrazione comunale, attraverserà le strade cittadine fino al luogo ell’assassinio. Alla marcia paarteciperà una delegazione di sindaci dell’Anci e quelli della Comunità del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.