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mercoledì 3 novembre 2010

Nessuna coda, per i certificati a Salerno


BELLA SALERNO

FONTE: Smartercity.liquita.it

Salerno, la pubblica amministrazione è smart.

Il comune campano ha adottato il sistema integrato Simel, un’interfaccia con la Pubblica Amministrazione on line e dalle proprie case
Parlando del Sud Italia si pensa sempre a problemi cronici da risanare o emergenze da tamponare: ci sono però anche esempi virtuosi che possono ispirare tutte le città che aspirano a diventare smart.
Uno di questi è la città di Salerno, gioiello della Costiera che ha dimostrato una crescente attenzione alla sostenibilità e alla qualità della vita dei cittadini.
Dopo aver avviato un complesso progetto di riqualificazione urbana, e aver introdotto il modello Human Centric di IBM per una piena integrazione delle fasce deboli nel tessuto sociale, è ora la volta della Pubblica Amministrazione.
Siamo realisti: le Pubbliche Amministrazioni non godono di grande popolarità tra gli Italiani, anzi, al solo pensiero di recarci in un ufficio comunale o all’anagrafe, ci sembra di entrare in un posto in cui si sa quando si entra ma non quando si esce. Quando abbiamo la necessità di andarci, programmiamo di perdere una mattina intera o di prenderci qualche ora di ferie.
Sono abitudini nate dalle esperienze personali di decenni, ma per fortuna le cose stanno cambiando, e hanno preso il via da Comuni su cui non avremmo scommesso.
Dopo il Telesportello di Bari, anche Salerno si è data da fare adottando il programma Simel – Sistema Informativo Multicanale per gli Enti Locali.
Grazie a questo sistema, i cittadini di Salerno possono interfacciarsi con gli uffici comunali da casa, esattamente come si fa con l’home banking. Ormai in molti hanno provato la comodità di svolgere molte operazioni in modo semplice e veloce senza uscire di casa e fare code: nella città campana questo avviene anche per chi vuole fare un’interrogazione anagrafica, versare tributi, richiedere certificati o autorizzazioni edilizie.
Il punto di forza del sistema è la Banca Dati Unica, che permette a tutte le aree funzionali dell’amministrazione di condividere dati, garantendo tracciabilità e trasparenza.
Il sistema Simel può essere adottato da tutti gli Enti che lo desiderano, perché è uno strumento flessibile e facilmente adattabile a tutte le esigenze.
Un altro incoraggiante segnale nella direzione dell’e-government, per semplificare i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione." (fonte: smartercity.liquida.it)

La cura dei denti


QUDERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO

Ad avercela un'igienista dentale così, avranno pensato la maggior parte degli italiani praticanti! Roba da restare a bocca aperta, per ore e senza l'aiuto dell'aspiratore, così molesto, per chiunque abbia fatto ricorso ad una seduta del genere. Sono sicura, però, che anche chi i denti non ce l'ha più sani e fa ricorso alla dentiera, una seduta così l'ha desiderata!!!
Essere bella non è assolutamente un pregiudizio, sopratutto quando bisogna tenere la bocca aperta per cura. L''avvenenza, si sa, aiuta a tenere il cavo orale spalancato del povero paziente.

P.S.
Nicole, 25 anni, nata a Rimini e diplomata al liceo classico della sua città, ha studiato per 10 anni danza. Dopo le superiori ha deciso di studiare Igiene dentale al San Raffaele di Milano, dove - lo diceva in un intervista qualche tempo fa - collabora occupandosi di relazioni internazionali in vista dell’apertura della nuova clinica odontoiatrica, e dove a fine 2009 dopo l’aggressione di Tartaglia si sarebbe verificato il fortunato incontro con Silvio Berlusconi.Conosciuta durante le cure successive al lancio della statuetta del Duomo di Milano sul volto del Premier, e al grande pubblico in occasione della tornata elettorale del marzo scorso,quando. Berlusconi in occasione delle ultime Regionali, ha infatti provveduto a candidarla e a farla eleggere al consiglio della Lombardia attraverso la lista Formigoni.

Berlusconi e i gay,la battuta omofoba fa il giro del mondo


CRONACA

FONTE:GIORNALETTISMO

Le dichiarazioni del presidente del Consiglio rimbalzano sui giornali stranieri. Non senza critiche.
E’ dura la critica della stampa estera all’affermazione sugli omosessuali resa stamane da Silvio Berlusconi al Salone internazionale del ciclo e del motociclo. “E’ meglio essere appassionato di belle donne che essere gay“, ha detto il presidente del Consiglio per difendersi dalle polemiche innescatasi dopo lo scoppio del caso Ruby.

ECCESSO DI MASCHILISMO – Parla di “mancanza di eguaglianza” ed “eccesso di mascilismo” El Mundo, che sottolinea come il nostro sia “uno dei paesi più sessisti in Europa, dove le donne sono assenti dai tavoli delle imprese e nei posti di comando che contano e dove le donne diventano ministro (almeno nel caso dei governi Berlusconi) per il loro bel viso“. “In Italia - si legge tra le righe – non c’è una legge sulle coppie di fatto e tutti i tentativi per cercare di realizzarne una (l’ultima volta durante il governo Prodi) sono stati silurati dalla Chiesa. Inoltre negli ultimi mesi si sono verificati numerosi attacchi contro gli omosessuali a causa del loro orientamento sessuale. E i pochi che si dichiarano pubblicamente gay (ad esempio Dolce e Gabbana e Franco Zeffirelli) si dicono cattolici e contro il matrimonio gay“. Pesante l’affondo sul Premier: “Il Cavaliere si sforza di trasmettere un’immagine stereotipata con donne vestite in abiti succinti e piene di ceurve e gay quasi inesistenti”

OMOFOBIA - Publico.es, intanto, ricorda anche la vicenda Ruby e pubblica lo spot contro l’omofobia lanciato dalla Presidenza del Consiglio e del Ministero per le Pari Opportunità. Le Parisien parla di uscita “omofobica” del premier italiano per “rispondere agli scandali“, e riporta le dichiarazioni infuocate dell’opposizione, in particolare quelle del leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Anche l’Huffington Post ricostruisce il caso Ruby e parla anche dei problemi politici legati alle esternazioni del Cavaliere e alla sua posizione nella vicenda della giovane marocchina ospitata nella sua villa di Arcore per partecipare ad una festa. Vengono riportate le pesanti dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini: “Credo che ci siano molti dubbi nel dire che la vicenda della minorenne marocchina rilasciata dalla questura a seguito di una telefonata dalla presidenza del Consiglio e’ una vicenda che dimostra disinvoltura, malcostume, e un uso privato del potere pubblico. Mi auguro che non sia vero cio’ che e’ stato riportato“.

TANTI SCANDALI – Il Daily Mail online ricostruisce tutti gli scandali che hanno coinvolto Berlusconi negli ultimi anni: “Lo scandalo Ruby è l’ultimo di una serie iniziata 18 mesi fa quando fu rivelato che Berlusconi aveva avuto un rapporto discutibile con una 19enne modella, Noemi letizia. Successivamente la escort Patrizia D’Addario ha rivelato di essere stata a letto col Premier“. “Berlusconi alla resa dei conti con i suoi avversari dopo l’ultimo scandalo” titola il giornale. Le dichiarazioni indignate dei rappresentanti dell’Arcigay rimbalzano anche all’estero di testata in testata. Anche Bloomberg riprende le dichiarazioni del presidente Paolo Patanè: “E’ inaccettabile che un capo di Governo, in una situazione di palese difficolta’ a causa delle sue passioni senili, faccia emergere un atteggiamento macista e volgare con una dichiarazione del tutto prova di senso dell’opportunita’ che chiama in causa gay, lesbiche e trans“.

Bunga Bunga a San Gregorio Armeno,diventa statuina del presepe


CURIOSITA'

FONTE:IL MATTINO.IT

Berlusconi versione «Bunga Bunga» a San Gregorio Armeno. L'idea di trasformare il «caso politico» che coinvolge il premier Berlusconi in una statuina per presepe è stata del maestro Marco Ferrigno. Grande richiesta tra i vicoli di San Gregorio anche per la versione «Antigua».


Via San Gregorio Armeno

Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi.

La strada è antichissima e risale alla dominazione romana. Fungeva all'epoca da collegamento di due decumani, il Decumano Medio (attuale via dei Tribunali) e il Decumano Inferiore (odierna via San Biagio dei Librai), congiunti perpendicolarmente proprio da questa strada. Sembra che la tradizione presepiale abbia un'origine remota: nella strada in epoca classica esisteva un tempio dedicato a Cerere, alla quale i cittadini offrivano come ex voto delle piccole statuine di terracotta, fabbricate nelle botteghe vicine . La nascita del presepe napoletano è naturalmente molto più tarda e risale alla fine del Settecento.

Oggi via San Gregorio Armeno è nota in tutto il mondo come il centro espositivo delle botteghe artiginali qui ubicate che ormai tutto l'anno realizzano statuine per i presepi, sia canoniche che originali (solitamente ogni anno gli artigiani più eccentrici realizzano statuine con fattezze di personaggi di stringente attualità, da Diego Armando Maradona a Silvio Berlusconi passando per Osama bin Laden). Le esposizioni vere e proprie cominciano nel periodo attorno alle festività natalizie, solitamente dagli inizi di novembre al 6 gennaio.

La strada in epoca più antica era chiamata plaeta nostriana in quanto il XV vescovo di Napoli, San Nostriano, vi fece costruire terme per i poveri. Nella strada sorge la storica Chiesa di San Gregorio Armeno, fondata attorno al 930 sulle fondamenta dell'antico tempio di Cerere. Solo nel 1205 la chiesa viene intitolata al santo omonimo.

martedì 2 novembre 2010

Al Professor Salvatore Carfagna, Dirigente Scolastico Liceo Tasso di Salerno


LETTERA APERTA

FONTE:LE NEWS DELLA CGL DI SALERNO


Illustrissimo signor Preside,

dalla stampa ho avuto modo di apprendere del provvedimento “punitivo” che lei ha assunto nei confronti di alcuni studenti che hanno partecipato alla manifestazione in difesa della scuola pubblica.
Bello sarebbe stato evitare la “punizione” ed offrire, invece, a questi ragazzi la possibilità di spiegare le motivazioni e dibattere sui motivi che spingono migliaia di giovani a manifestare.
Naturalmente, non mi sfugge che fra questi ragazzi ce ne siano tanti che colgono l’occasione per una breve vacanza ma questo non può prevalere sui tanti che ritrovano un protagonismo democratico che si materializza nei cortei pacifici ed allegri che invadono le nostre città.
Come sicuramente Lei ricorderà, già Don Lorenzo Milani dalla sua scuola di Barbiana ammoniva: “ L’obbedienza non è più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni”.
La cieca obbedienza, illustrissimo Preside, il disimpegno sociale e politico, disegnano una società triste, grigia, quasi orwelliana, che un educatore attento come Lei dovrebbe contrastare, altrimenti, sempre per dirla con don Milani, questa nostra scuola “non si intende più di nulla e rinuncia a conoscere i segreti del suo figliolo, anche se lo stesso è vivo e visibile”.
La nostra scuola pubblica, Illustrissimo signor Preside, viene quotidianamente mortificata, umiliata, svuotata.
Migliaia di educatori scoraggiati da una condizione di “eterna” precarietà, programmi vecchi, noiosi, non corrispondenti alla realtà del ventunesimo secolo completano un quadro desolante.
Non so a Lei, signor Preside, ma data la condizione a me viene da pensare che ribellarsi è giusto!
Vedrà, nessuna punizione potrà servire per dialogare con i suoi studenti.
Le punizioni, per quanto simboliche, impediscono il reciproco riconoscersi; sono utili unicamente alle gerarchie, non risolvono e non annullano la voglia di protagonismo e di protesta.
Proviamo a cambiare prospettiva, signor Preside! Convochi Lei una grande assemblea, sediamoci insieme tra i banchi della sua scuola e facciamoci spiegare dai suoi studenti i motivi della protesta.
Una volta tanto, ritornare ad essere alunni non fa male....


Franco Tavella
Segretario Generale CGIL Salerno
Salerno 26 Ottobre 2010

Ruby, Berlusconi attacca gli omossesuali


CRONACA

FONTE:LA REPUBBLICA.IT

Il premier riferendosi al caso della giovane marocchina: "Avrei da sistemare una certa Ruby...". E poi: "E' una tempesta di carta, si risolverà". Il monito: "Non leggete più i giornali, imbrogliano". E rilancia sulle intercettazioni.


Sulla vicenda delicatissima che lo ha investito negli ultimi giorni Berlusconi non dà alcun chiarimento sulla telefonata in Questura o sulle feste di Arcore. Sceglie invece la strada della battuta omofoba: "Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza...meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay". All'inaugurazione del salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano-Rho il premier insiste nel minimizzare. E la butta sullo scherzo: "Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby". Poi attacca i giornali e rilancia la legge sulle intercettazioni.

Ruby: "Tempesta di carta". "Tutto si risolverà in una tempesta di carta: vedrete che alla fine verrà fuori che non è stato altro che un atto di solidarietà che mi sarei vergognato di non fare, e invece l'ho fatto, lo faccio continuamente perchè sono fatto così da sempre", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferendosi alla vicenda di Ruby. "Da sempre - ha proseguito il premier - conduco una attività ininterrotta di lavoro, se qualche volta mi succede di guardare in faccia qualche bella ragazza... meglio essere appassionati di belle ragazze che gay".

Intercettazioni: stop a chi le pubblica. Dopo aver invitato a non leggere più i giornali, che "imbrogliano", Berlusconi rilancia la sua crociata contro le intercettazioni: "Presenteremo un provvedimento di iniziativa parlamentare riguardo al fermo dei media da 3 a 30 giorni per chi le pubblica".

Nel dettaglio, il Cavaliere preannuncia un provvedimento in tre punti: "L' ultilizzo di questo strumento dovrà essere limitato al terrorismo internazionale, alle organizzazioni criminali, alla pedofilia e agli omicidi; le intercettazioni non potranno essere prodotte come prove nè dalla accusa nè dalla difesa; chi pubblicherà il testo di intercettazioni dovrà subire un fermo del suo media da 3 a 30 giorni".

Governerò tre anni. "Dovete essere tranquilli, il governo ha la maggioranza e ha intenzione di arrivare fino alla fine della legislatura", ha concluso il presidente del Consiglio. "La cosa peggiore e più negativa - ha aggiunto - sarebbe affrontare una campagna elettorale in cui tutti si affronterebbero con la massima ferocia e la gente direbbe 'perche' a due anni dalle elezioni vi abbiamo votato?' e allora avrebbero ragione a non andare a votare".

(02 novembre 2010)

Il bunga bunga che segna che segna la fine di un regno


CRONACA

FONTE:LA REPUBBLICA.IT

di EUGENIO SCALFARI


Le recenti cronache dell'Italia berlusconiana che raccontano l'ennesimo scandalo ormai generalmente etichettato "bunga bunga" mi hanno lasciato al tempo stesso indifferente e stupefatto.
L'indifferenza deriva dal fatto che conosco da trent'anni Silvio Berlusconi e sono da tempo arrivato alla conclusione che il nostro presidente del Consiglio rappresenta per molti aspetti il prototipo dei vizi italiani, latenti nel carattere nazionale insieme alle virtù che certamente non mancano. Siamo laboriosi, pazienti, adattabili, ospitali.
Ma anche furbi, vittimisti, millantatori, anarcoidi, insofferenti di regole, commedianti. Egoismo e generosità si fronteggiano e così pure trasformismo e coerenza, disprezzo delle istituzioni e sentimenti di patriottismo.
Berlusconi possiede l'indubbia e perversa capacità di aver evocato gli istinti peggiori del paese. I vizi latenti sono emersi in superficie ed hanno inquinato l'intera società nazionale ricacciando nel fondo la nostra parte migliore.
È stato messo in moto un vero e proprio processo di diseducazione di massa che dura da trent'anni avvalendosi delle moderne tecnologie della comunicazione e deturpando la mentalità delle persone e il funzionamento delle istituzioni.

Lo scandalo "bunga bunga" non è che l'ennesima conferma di questa pedagogia al rovescio. Perciò non ha ai miei occhi nulla di sorprendente.

Da quando avviò la sua attività immobiliare con denari di misteriosa provenienza, a quando con l'appoggio di Craxi costruì il suo impero televisivo ignorando le ripetute sentenze della Corte costituzionale, a quando organizzò il partito-azienda sulle ceneri della Prima Repubblica logorata dalla corruzione diventata sistema di governo.
A sua volta, su quelle ceneri, il berlusconismo è diventato sistema o regime che dir si voglia: un potere che aveva promesso di modernizzare il paese, sburocratizzarlo, far funzionare liberamente il mercato, diminuire equamente il peso fiscale, sbaraccare le confraternite e rifondare lo Stato.

Il programma era ambizioso ma fu attuato in minima parte negli otto anni di governo della destra ai quali di fatto se ne debbono aggiungere i due dell'ultimo governo Prodi durante i quali il peso dell'opposizione sul paese fu preponderante.
Ma non solo il programma rimase di fatto lettera morta, accadde di peggio. Accadde che il programma fu contraddetto. Il sistema-regime è stato tutto fuorché una modernizzazione liberale, tutto fuorché una visione coerente del bene comune.

Per dieci anni l'istituzione "governo" ha perseguito il solo scopo di difendere la persona di Berlusconi dalle misure di giustizia per i molti reati commessi da lui e dalle sue aziende prima e durante il suo ingresso in politica. Nel frattempo l'istituzione "Parlamento" è stata asservita al potere esecutivo mentre il potere giudiziario è stato quotidianamente bombardato di insulti, pressioni e minacce che si sono anche abbattute sulla Corte costituzionale, sul Csm, sulle Autorità di garanzia e sul Capo dello Stato.
Il "Capo" e i suoi vassalli hanno tentato e tentano di costruire una costituzione materiale incardinata sul presupposto che il Capo deriva la sua autorità dal voto del popolo ed è pertanto sovra-ordinato rispetto ad ogni potere di controllo e di garanzia.

Questa situazione ha avuto il sostegno di quell'Italia che la diseducazione di massa aveva privato d'ogni discernimento critico e che vedeva nel Capo l'esempio da imitare e sostenere.
Il cortocircuito che questa situazione ha determinato nel carattere di una certa Italia ha fatto sì che Berlusconi esibisca i propri vizi, la propria ricchezza, la sistematica violazione delle regole istituzionali e perfino del buongusto e della buona educazione come altrettanti pregi.
Non passa giorno che non si vanti di quei comportamenti, di quella ricchezza, del numero delle sue ville, del suo amore per le donne giovani e belle, dei festini che organizza "per rilassarsi", degli insulti e delle minacce che lancia a chi non inalbera la sua bandiera. E non c'è giorno in cui quell'Italia da lui evocata e imposta non lo ricopra di applausi e non gli rinnovi la sua fiducia.

Lo scandalo "bunga bunga" è stato l'ennesima riprova di tutto questo. La magistratura sta indagando sugli aspetti tuttora oscuri di questa incredibile vicenda della quale tuttavia due punti risultano ormai chiari e ammessi dallo stesso Berlusconi: la sua telefonata al capo gabinetto del Questore di Milano nella quale chiedeva il pronto rilascio della minorenne marocchina sua amica nelle mani "sicure" di un'altra sua amica da lui fatta inserire da Formigoni nel Consiglio della Regione lombarda, e l'informazione da lui data alla Questura che la minorenne in questione era la nipote del presidente egiziano Mubarak.
Queste circostanze ormai acclarate superano ogni immaginazione e troverebbero adeguato posto nell'ultimo romanzo di Umberto Eco dove il protagonista ricalca per alcuni aspetti "mister B" per le sue capacità d'inventare il non inventabile facendolo diventare realtà.
La cosa sorprendente e stupefacente non è nella pervicacia con la quale Berlusconi resta aggrappato alla sua poltrona e neppure la solidarietà di tutto il gruppo dirigente del suo partito e della sua Corte, che fa quadrato attorno a lui ben sapendo che la sua uscita di scena sarebbe la rovina per tutti loro. La cosa sorprendente è che - sia pure con segnali di logoramento e di sfaldamento - ci sia ancora quella certa Italia il cui consenso nei suoi confronti resiste di fronte alla grottesca evidenza di quanto accade. Questo è l'aspetto sorprendente, anzi sconvolgente, che ci dà la misura del male che è stato iniettato e coltivato nelle vene della società e questo è il lascito, il solo lascito, di Silvio Berlusconi.
Sua moglie Veronica, in una lettera pubblicata un anno e mezzo fa, lo scolpì in poche righe, stigmatizzò l'uso che il marito faceva del potere e delle istituzioni, i criteri di reclutamento della "sua" classe politica imbottita di "veline" e di attricette che avevano "ceduto i loro corpi al drago" e concluse scrivendo: "Mio marito è ammalato e i suoi amici dovrebbero aiutarlo a curarsi seriamente".
Quello che sta accadendo lo dimostra e lo conferma: quest'uomo è gravemente ammalato, l'attrazione verso donne giovani e giovanissime è diventata una dipendenza che gli altera la mente e manda a pezzi i suoi freni inibitori.
Dovrebbe esser seguito da medici e da psico-terapeuti che lo aiutassero a riprendersi; ma sembra di capire che sia seguito da persone reclutate con tutt'altro criterio: quello di immortalare le apparenze della sua giovinezza in tutti i sensi. Ma così non fanno che aggravare il male.

* * *

È ormai evidente agli italiani normali e normalmente raziocinanti, il cui numero sta fortunatamente aumentando, che questa situazione non può continuare. In qualunque altro paese dell'Occidente democratico sarebbe terminata da un pezzo per decisione dello stesso interessato e del gruppo dirigente che lo attornia. Ma qui le cose vanno in un altro modo e sappiamo perché. Tra lui e i suoi accoliti, uomini e donne che siano, esistono vincoli che non si possono sciogliere perché ciascuno di loro (quelli che contano veramente) ha le sue carte sul Capo e lui ha le sue carte su tutti gli altri. Così per Previti, così per Dell'Utri, così per Scajola, così per Verdini, così per Brambilla ed altri ancora.
A questo punto tocca a tutti coloro che ritengono necessario ed urgente porre fine al "bunga bunga" politico, costituzionale e istituzionale, staccare la spina.
Presentare una mozione di sfiducia che vada da Bersani a Fini e da Casini a Di Pietro, che abbia la funzione che in Germania si chiamerebbe "sfiducia costruttiva". Esponga cioè il programma che quell'arco di forze vuole attuare subito dopo che la sfiducia sia stata approvata e che si può riassumere così:

1. Indicare al Presidente della Repubblica l'esistenza di una maggioranza alternativa che gli consenta di nominare un nuovo governo, come la Costituzione prevede.

2. Elencare alcuni temi programmatici a cominciare dal restauro costituzionale, indispensabile dopo la devastazione compiuta in questi anni e, a seguire, alcune urgenti misure economiche e sociali, un federalismo serio che rafforzi l'unità nazionale e la modernizzazione della società articolandola secondo un disegno federale, una riforma della giustizia che sia utile ai cittadini, una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di eleggere i propri rappresentanti nei vari modi con i quali quest'obiettivo può essere realizzato.
Uno sbocco di questo genere sarebbe estremamente positivo per il paese e dovrebbe essere guidato da qui alla fine naturale della legislatura da un "Mister X" che abbia le caratteristiche e la competenza necessaria al recupero dei valori etici e politici che la Costituzione contiene nella sua prima parte, ammodernandola nella seconda in conformità alle esigenze che una società moderna richiede.
Noi riteniamo che questo percorso vada intrapreso al più presto anche per riconciliare con le istituzioni un paese stanco e disilluso dal tristissimo spettacolo che è sotto gli occhi di tutti.
Non si tratta di utilizzare lo scandalo della minorenne marocchina strumentalizzandolo per fini politici. Si tratta invece di metter fine ad una rovinosa gestione governativa del "non fare" e del "malfare", che non è riuscito ad aprire un cantiere, a sostenere i consumi e il potere d'acquisto, a recuperare un centesimo di avanzo nel bilancio delle partite correnti, ad invertire il trend negativo dell'occupazione, a fare un solo passo avanti nella buona riforma della giustizia e del federalismo.
Infine a smantellare la "cricca" che da quindici anni non fa che rafforzarsi prendendo in giro i gonzi con il racconto d'una improbabile favola a lieto fine.
La storia italiana ha visto più volte analoghe "cricche" al vertice del paese. Quando ciò è accaduto, la favola è sempre terminata male o malissimo. L'esperienza dovrebbe aiutarci ad interrompere questo percorso in fondo al quale c'è inevitabilmente la rovina sociale e il degrado morale.

(31 ottobre 2010)