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lunedì 4 novembre 2019

Sabato 19 ottobre, riapertura del Teatro Ridotto di Salerno, per l’inizio della stagione “Che Comico 2019 - 2020.


Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

E’ di sabato 19 ottobre, 21,15, la riapertura del Teatro Ridotto di Salerno, per l’inizio della stagione di “Che Comico 2019 - 2020.” Ad andare in scena è il noto attore salernitano: Lucio Bastolla, con “Stasera nulla di nuovo”, lontano dalle scene da un bel po’, per essersi dedicato al cinema. La sua ultima fatica, “Passapartù- Operazione Doppiozero”, è uscita nelle sale in quest’estate.
Quando si dice la continuità: Lucio Bastolla ha nel sangue nel corpo nel cuore e nella mente la voglia di far rivivere, sia pure per poco, la mitica figura di Nicola Maldacea, attore, comico e cantautore italiano, nato a Napoli il 29 ottobre del 1870 e la bella sua esperienza del varietà.  Già il varietà o variété, nella declinazione francese, genere di spettacolo teatrale di carattere leggero, nato alla fine del XIX secolo a Napoli, ad imitazione del Cafè-chantant francese. In verità Lucio Bastolla, confessa, che egli stesso crede poco a questa operazione nostalgia, perché sa, in partenza, che essa toglie energia e vigore catartico, sia pure animalesco, con cui si contraddistingue il teatro moderno, il quale è tutto teso, più a strappare con la violenza, anzi quasi ad imporre l’applauso che non all’elicitazione. Si presenta elegante, con vestito nero, gilet, camicia bianca e già si ha un’idea di come proseguirà lo spettacolo, che risente, a giusta ragione, infatti per anni ha lavorato con lui, di un altro mostro sacro del varietà, Vittorio Marsiglia, inteso, però, più come cabaret a tempi veloci, che non come spettacolo completo di rivista. L’inizio è proprio macchiettistico, una tiritera veloce che poco ha di sensato ed una scaricata di barzellette, repertorio noto di grandi barzellettieri, da Gino Bramieri a Waler Chiari, passando per Carlo Dapporto, ebbene nonostante si trattasse in ogni caso di macchiette e gag note per i più attenti, quasi nessuno ha resistito a non ridere ed a ridere di cuore, per il suo modo pulito garbato e sempre sul pezzo del salernitanissimo Lucio. La grazia mai troppo affettata, ammiccante e complice al punto giusto, per le sue eloquenti faccette, sia pure iconiche di quel tempo e per una versatilità avvolgente, nel carpire la partecipazione del pubblico che ben volentieri si è lasciato trascinare dal guitto gentile e rigoroso. Perfetta la sua imitazione di Gastone di Ettore Petrolini. Il pubblico sapeva e voleva essere complice di un signore di una scena ancora fascinoso e invaso dal fuoco sacro del Teatro, sia pure solo finalizzato, ultimo epigone, a rinverdire la bella époque, come testimonial di un tempo passato, ma che è ancora in grado, se presentato con la bravura di Lucio Bastolla, di far ridere e divertire con signorilità e tempi giusti.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu






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