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martedì 13 febbraio 2018

Per le Rassegne Fotografiche del “Lab Photo Print- Cerzosimo, Gaetano Paraggio




paraggio







Fonte:www.lapilli.eu del 24 gennaio 2018
di Maria Serritiello

Nell’elegante Studio Fotografico Cerzosimo, spazioso ed accogliente, con sei vetrate luminose, affacciate sulla strada, a fare luce ad un bel tratto di Via Roma di Bellizzi, lunedì 22 gennaio, hanno avuto inizio gli incontri-eventi fotografici, fortemente voluti da Armando, il capostipite dei Cerzosimo, ove si vedranno sfilare, nel tempo, le firme prestigiose dell’arte fotografica italiana. In una cornice di pubblico, tra appassionati ed intenditori, che a fatica il locale, sia pure ampio e capace, è riuscito a contenere, sono stati presentati gli scatti, paesaggistici “Guardare ogni giorno” di Gaetano Paraggio. Nato a Paderno Dugnano (vive a Bellizzi dal 1978), ma di famiglia originaria della Lucania da cui trae forti reminiscenze biografiche, proprie di quella regione, in particolare per il feudo dei Doria, già di Federico II di Svevia, per il territorio di Avigliano, con la sua propaggine verso la Puglia, dominata da quel Castel-Lagopesole, e l’appassionata simpatia riversata sulla provincia di Matera. Un progetto, dei quattro tenuti in piedi, iniziato nel 2015 assieme a Pio Peruzzini è proprio dedicato alla provincia di quest’unica e particolare città al mondo, che nel 2019 sarà capitale della cultura. Sono 31 i siti che saranno impressi negli scatti, come proiezione del fotografo e non mera documentazione. Attualmente ne sono stati esplorati 23 paesi a fronte dei 31 esistenti. L’inclinazione per l’arte fotografica, di cui ha una produzione enciclopedica, gli è nata nella sua stessa casa, suo padre nello scantinato possedeva una camera oscura, con cui si dedicava al suo hobby, facile dedurre la sua passione, trasformata in arte. Col sopraggiungere del digitale viene preso dallo scoramento, tanto da fermare la produzione, dice di lui, Franco Sortini, amico e amante egli stesso della fotografia, che ha egregiamente presentato agli astanti, un excursus tecnico di Gaetano, ponendo l’accento sulla semplicità, quale cifra stilistica precipua di lui.  Ma la spinta per la fotografia è forte ed anche il legame per il mare per cui attraverso la rete ed un suo soggiorno prolungato in Liguria, precisamente ad Imperia, forma un gruppo di lavoro per osservare ogni giorno la riviera di ponente, che va da Imperia fino a Sanremo. E poi è lo stesso Paraggio a parlare, con fare riservato, della sua passione, della sua aspirazione, neanche tanto segreta, di mettersi al servizio della macchina fotografica e affidare a lei e solo a lei il compito di lasciare le opportune tracce del presente, recente fossile di un passato antico e generoso, a memoria dei posteri. Casual nel vestire, nascosto dietro occhiali funzionali ed una barba fluente, Gaetano commenta le immagini che scorrono in video, proiettate dall’esperta mano del secondogenito della famiglia Cerzosimo, Nicola, un giovane di una simpatia innata, sorridente e sempre disponibile. L’artista parla con una conoscenza e una padronanza della lingua non sempre patrimonio scontato dei tanti che abbracciano tale arte, sicché il commento orale ha costretto ad una rivalutazione tecnico-filosofica dell’opera fotografica, che nasce da una precisa volontà di esserci senza presenziare, di esserci senza imperversare, di esserci quasi senza esserci.
Così, in rete, descrive se stesso e il senso della sua fotografia :
 “Sono attratto dai luoghi del vivere di tutti i giorni. Luoghi normali, visti (anzi non visti) solo di passaggio. Luoghi che non lasciano traccia sulle retine delle persone, come fossero invisibili. Mi piace camminare lungo strade periferiche o nelle zone industriali, posare il mio sguardo sulle fabbriche dismesse. La mente si rilassa e ragiona libera. Guardare tutto questo dal mirino della macchina fotografica riporta in vita luoghi senza tempo, ne denuncia il degrado da “terra senza uomini”, la lontananza delle istituzioni, la morsa di una crisi incomprensibile quanto dolorosa e cinica. La mia è una ricerca sulla bellezza. La bellezza la cogli meglio nella sua assenza, quando la nascondi o ne fai vedere solo la parte che viene da un tempo lontano. Mi piace fotografare le città, cercare una simbiosi tra me e la solitudine di spazi che non conosco. La mia fotografia è un tentativo di esistere, la possibilità di essere.”
La serata ha soddisfatto tutti. La progettualità sempre in movimento di Armando Cerzosimo, che ad inizio di serata ha ceduto la presentazione di Gaetano Paraggio, a suo figlio Pietro, impeccabile tedoforo, nell’accendere, la fiamma della curiosità e della conoscenza, attraverso lo studio e l’interpretazione della fotografia, ha consentito ai presenti di gradire ed apprezzare a pieno ciò cui aspirano i giovani Cerzosimo, Pietro e Nicola, sotto la spinta dell’instancabile padre, Armando e cioè avvicinarsi ed a fruire dell’arte fotografica.
Maria Serritiello

GaetanoParaggio

Progetti
2011/2013 - ideatore e curatore del concorso EXAREA dedicato alle aree dismesse.
2013- Pubblicazione del libro autoprodotto "Siamo al palo".
2014 - Selezionato per il progetto editoriale "Questo Paese" curato da Fulvio Bortolozzo del gruppo facebook  We Do The Rest.
2015 - pubblicazione del libro autoprodotto "Luoghi e Superfici".

Esposizioni
-Aprile 2012 - "Declinazioni Periferiche" di Gaetano Paraggio e Salvatore Lembo

-Complesso ex tabacchificio Centola, Pontecagnano (SA)

-Giugno/settembre 2014 - Colletiva "Questo Paese" curata da Fulvio Bortolozzo per Corigliano Calabro Fotografia Corigliano Calabro, Castello Ducale.

-Giugno 2014 - Presente nell'esposizione collettiva "Ibridi Fogli" con il libro "Siamo al palo", curata da Antonio Baglivo e Vito Pinto, Pinacoteca Provinciale di Salerno.
-Luglio/settembre 2014 - Colletiva "La Terra dei Miti" curata da PHOTOARTCOMMUNITY Associazione Culturale Carmine Pandolfi
Agropoli(SA), Castello Aragonese.
-Maggio/Giugno 2015 - Presente nell'esposizione collettiva "Ibridi & Simili" con il libro "Luoghi e Superfici", curata da Antonio Baglivo e Vito Pinto, Biblioteca Provinciale di Salerno.



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