Pagine

martedì 13 febbraio 2018

Francesco Arienzo per due sere al Teatro Ridotto di Salerno

Francesco arienzo







Fonte: www.lapilli.eu del 12 febbraio 2018
di Maria Serritiello


Al Teatro Ridotto di Salerno per due sere è stata la volta di Francesco Arienzo, il comico trentaseienne nativo di Tavernanova, una frazione di Casalnuovo di Napoli. Bella presenza, occhi azzurrissimi, barba e baffi curati ed un curriculum di tutto rispetto, Francesco, dopo aver abbandonato l’università, ha preso sul serio la recitazione, frequentando con buon profitto, la scuola romana di Pino Insegno. Più tardi, però, decide di dedicarsi alla comicità, scrivendosi i testi per i suoi monologhi. Nel 2017 partecipa, arrivando secondo, al programma su Skai e Canale 8 “Italia ‘s got talent”.  Al Ridotto si è presentato denunciando il suo disagio esistenziale e lo ha fatto senza ricorrere a volgarità verbali o argomenti triviali. Privo di fronzoli e tanta semplicità ha esordito chiarendo subito il suo tema preferito: quello della disagibilta’, infatti lo spettacolo durato più di un’ora, ha per titolo “Disagistica contemporanea” apparentemente personale ma nella quale ognuno intimamente ha potuto riconoscere quella propria, espressa con eleganza e con signorilità quasi elitaria. Viaggiando sul crinale difficile, quanto pericoloso di rischiosi luoghi comuni o peggio ancora di volgarità gratuite o di banalità sempre in agguato, Francesco ha saputo mantenere un suo equilibrio, sia nel restare fedele al suo programma, sia trattandolo in modo forbito e delicato sia in modo comicamente ammiccante, offrendo notevoli spunti di riflessioni sottovoce, ma non sottotono. Ha fatto divertire sorridendo lui per primo di se stesso e suggerendo dolenti considerazioni sul disagio dell’essere umano, in questa società tirata per la giacca dal successo mediatico e dalla complessità tecnologica, che in qualche modo stravolgono continuamente l’idea che ognuno va costruendo nel tempo del proprio sé.  Del suo disagio ne parla con garbo, senza mai tralasciare la comicità e senza dimenticare di coinvolgere il generoso pubblico, che si è dato volentieri a chiarire che di quel giovanotto, semplice, gentile e attento, poteva e voleva fidarsi, quasi affidarsi e ridere di cuore insieme a lui, senza sguaiataggine o sbellicarsi di risate sanguigne e di pancia.  No, lui ha fatto ridere, sorridere, riflettere, trascorrere un’ora in tranquilla serenità, senza essere mai troppo invadente o trasgressivo. Una comicità forse meritevole di altri successi, ma che questa società, così affamata d’ ignoranza e vorace consumatrice del becero e della stupidaggine ultimo grido, quasi non gradisce e non apprezza più. E pensare che al giovane non sono mancati lusinghieri riconoscimenti ma tant’è il popolo vuole la risata grassa. Lui, invece, offre altro e certamente ha ragione.  Piacevole e graditissimo il pezzo, con cui si è conquistato il secondo posto nel talent di Skai, richiestogli espressamente dal pubblico. I suoi tempi di parlata sono lenti, la battuta arriva dopo, così anche la risata e l’applauso che lo scafato pubblico, ormai edotto e severo del Ridotto, non gli ha lesinato.

Maria Serritiello 
www.lapilli.eu





Nessun commento:

Posta un commento