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sabato 6 gennaio 2018

Ciao Maria, che triste dono per questo giorno


Ti voglio ricordare così, come in questa foto, innamorata e felice con il tuo Paquale, un post di qualche giorno fa, su FB, in cui orgogliosa mostravi la gilera di quando ti sei sposata. E me lo ricordo il giorno del tuo matrimonio, nella chiesa di San Demetrio, avevi solo 15 anni e per sposarti dovesti chiedere la dispensa al Papa, Pasquale, aveva anni più di te,  un mestiere per mantenerti e non volle attendere oltre.

Io ho la tua stessa età e mia madre, assistendo quel giorno alla funzione, si commosse tanto da piangere, perché disse che potevo essere io la sposa bambina e le sembrava che mi si chiudessero presto le porte della vita. Anche quando mi feci la prima comunione, volle una cerimonia completa, un bel vestito, a quei tempi non era così facile, bomboniere, immaginetta, foto, dolci, gelati e confetti. Certo la festa fu fatta in casa, ma non fu manchevole di nulla. La sentii dire ai vari invitati, che si complimentavano della cerimonia "Chissà se mai la vedrò sposare".Un presagio rivelatosi verità.

La tua morte perciò mi ha colpito molto, volevi bene, come tutta la tua famiglia, alla nostra e non era solo per il grado di parentela, ma perché tu come le tue sorelle zia Dora, Angelina e tuo fratello Vittorio, facevate parte di quel mondo buono, dai sani  principi, dalla religiosità attenta e fedele e da quel venire sempre incontro a chi poteva avere bisogno. Tua madre la Sig.ra Filomena, un esempio di dolcezza e di dedizione alla famiglia, quante volte mio padre le portava da rammendare qualcosa (il rammendo ha fatto parte della nostra vita fino agli anni '70) e lei non ha mai detto di no, come suo marito, tuo padre un gran lavoratore.

Ci siamo scambiati gli auguri di Natale, i complimenti per una mia decisione presa in ottobre, ti ho vista fare capolino dalle foto di un ultimo viaggio all'inizio di dicembre ma nulla faceva presagire questo triste epilogo. Io ti ricorderò sempre, sei legata al doppio filo della memoria, saluta i miei cari, ora che li hai raggiunti.

Maria Serritiello


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