Pagine

domenica 14 gennaio 2018

LIEVITA IL SUCCESSO EDITORIALE DI “BRICIOLE” IL ROMANZO NOIR DEL SALERNITANO ROCCO PAPA

briciole 1

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Briciole” il giallo di Rocco Papa, scrittore salernitano, sarà proposto venerdì 12 gennaio, alle ore 18, in Vicolo Passariello 9, a Vietri sul Mare. L’incontro è coordinato dal giornalista Aniello Palumbo ed è curato dalla Vetrina della Congrega letteraria, “Il the letterario con libro”. Saranno presenti lo scrittore Carmine Mari e l’assessore alla culturaGiovanni De Simone.
“Briciole” è stato presentato nel mese di giugno, nell’ambito della quinta edizione del Festival della Letteratura di Salerno. Uscito nelle librerie e negli store on- line, il romanzo è edito dalla casa editrice “Ruma” di Padova.
L’autore, classe 1970, sposato con 4 figli, vive e lavora a Salerno come giornalista per una società di comunicazione e produzione tv e collabora con il quotidiano “La Città” per la pagina culturale. Prima di “Briciole”, un giallo ambientato nella città di Salerno, mai evidenziata apertamente, la città, infatti, resta sullo sfondo degli accadimenti, ma se ne intuiscono i luoghi, il mare, le giornate piovose, lo scirocco e perfino la copertina con il suo lungomare in una giornata ingrigita a rivelarne l’identità, l’autore ha scritto altri 4 romanzi, “Il Sangue dei Primi”, “I giorni del male”, “Secondo Natura”, “Operazione Perseo” ma anche racconti che hanno riscosso premiazioni.
La trama del giallo ruota tutt’ intorno alla sparizione, all’apparenza senza nessun motivo, di Elisa, figlia di Giacomo Milite, primario di chirurgia dell’ospedale. L’ispettore Lorenzo Castaldi è incaricato di ritrovarla con le poche notizie che lo stesso padre gli rivela e cioè che   quella mattina doveva sostenere un esame alle nove per poi prendere il treno e tornare a casa.  Dopo aver escluso che fosse un allontanamento volontario per incontrare l’amore di qualche giovanotto, con cui intratteneva una relazione, inizia la tormentata ricerca. Gli indizi, tanti e fuorvianti, si disvelano a mano a mano, come briciole di un ipotetico pollicino e sta alla bravura di Lorenzo Castaldi metterle in fila per risolvere il caso. Si dovrà arrivare alla duecento quarantunesima pagina, tante ne compongono il libro, per conoscere la verità. L’ispettore Castaldi, non si risparmia sul lavoro, vive da solo e da quando sua madre è morta ha imparato a cucinare, trasformando la necessità in passione. Non è sposato, la vita da solo non gli pesava anzi era convinto che la vera libertà consiste nell’essere soli, senza legami, senza nessuno che possa ferirti. Non aver nessuno da perdere è l’unica libertà possibile. Quattro anni prima, al suo rientro, trovò la casa vuota, un biglietto sul tavolo, con accanto l’anello e capì che era restato solo. Antonella Scalzi, avvocato, trentacinquenne, l’aveva conosciuta due mesi prima nel corso di un’udienza. Si piacevano ma nessuno dei due andava oltre, per questo l’ispettore aveva deciso di dare una svolta e l’aveva invitata a cena a casa sua. Per un po’ aveva assaporato la dolcezza di una donna in casa. L’autore descrive l’appuntamento e dà un accenno di vita privata con molta pudicizia, che ben si adatta al carattere schivo dell’ispettore. La prosa del giallo è sciolta, comprensibile e segue passo, passo i personaggi, ti conduce con mano nell’intreccio del racconto e ci si trova senza volerlo nei luoghi e negli intrighi. Nel romanzo si alternano descrizioni che riportano alla città di Salerno, per cui la lettura diventa cosa tua, l’appartenenza al luogo viene fuori prepotentemente. Le descrizioni sono dei piccoli bozzetti lirici, uno per tuti:
“…E’ impossibile spiegare il mare a chi non ci vive accanto. Non potrà mai capire, non potrà mai apprezzare la possibilità di guardare verso l’infinito, spendere i propri sogni dietro l’orizzonte e annegare ogni paura o angoscia nel movimento della risacca. Il mare ti rende umile, inerme di fronte alla forza di una tempesta, insignificante dinanzi alla sua vastità; è una madre che ti accarezza dolcemente nelle giornate limpide, una culla di speranze e di sogni; un padrone duro, che non perdona sbagli e distrazioni, pronto a prendersi anche la vita.  Il mare è un confessore muto, accoglie i tuoi pensieri peggiori e li diluisce, lasciando che le correnti li portino via lontano, per sempre…”
Quale sia il finale non è dato sapere, il giallo lo si può solo apprezzare leggendolo ed è questo l’invito di “Briciole” e del suo autore, il bravissimo Rocco Papa.
Maria Serritiello
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento