Pagine

giovedì 1 dicembre 2016

“Se” il libro di poesie di Claudio Tortora presentato al Teatro delle Arti


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

E fu la serata del "Se...", il 27 novembre scorso, con il reading di poesie del versatile autore Claudio Tortora, direttore artistico del Teatro delle Arti di Salerno e Patron della più famosa competizione nazionale della comicità “Premio Charlot”. La teatralizzazione delle 15 poesie: Mi chiedo, Cos’è, Lettera alla Luna, Il Mare, Novembre, Suggerimenti, Percorsi, Noi per sempre, L’amore con l’accento, Navigando, Guardia Pensieri, Può darsi, Finale, Quello che verrà, Sono così , che fanno parte della pregevole raccolta edita dalla Phasar di Firenze, sono state recitate, in ordine alfabetico da: Martina Iacovazzi, Antonello Ronga, Renata Tafuri e Cinzia Ugatti, accompagnati dalla sapiente ed originale regia di Andrea Carraro.
Tutta la serata, sfalsata in due momenti, per dare modo di seguire la rappresentazione itinerante, tratta di riflessioni in forma poetica di Claudio Tortora, sulle problematiche esistenziali della vita di ognuno di noi. La regia di Andrea Carraro ha, dapprima, incuriosito e poi via via, captato e proiettato, in un tempo dilatato, lo spettatore, sconvolgendo i tempi e i modi canonici della rappresentazione. Così lo spettacolo ha avuto inizio, riavvolgendo il nastro all’ indietro, per convogliare gli spettatori, che già affollavano la sala “Peppe Natella”, all' ingresso del teatro, dove Renata Tafuri e Cinzia Ugatti delicate, signorili e gentili, una sorta di Virgilio al femminile, invitavano a seguirle, lungo un percorso inconsueto e talvolta sorprendente. Sono apparsi all’occhio meravigliato dei presenti, luoghi inimmaginabili ed un specie di oscuro ventre, di solito negato a chi artista non è, per attraversare le visceri del teatro stesso, camerini, passaggi nascosti, scale impervie e strette stanze. Una laica via crucis, all’interno della quale fare tesoro di quanto Claudio ci partecipa, che non è un modello, né una lista da seguire, ma solamente il suo mondo interiore svelato e consegnato come un magnifico dono. Traspare dai versi la bell’anima dell’autore, che se ne sta discosto, intimidito, ma felice perché il suo sogno poetico è finalmente un realtà che esce dalle pagine scritte, per materializzarsi e colpire i sensi dello spettatore. Antonello Ronca, Martina Iacovazzo, Renata Tafuri e Cinzia Ugatti, voci, gesto, agilità, mestiere, passione, hanno fatto il resto, modulando i versi, intrecciandoli con il sibilo del vento che fischia e sbatte contro il panneggio del sipario, tanto da sentirne il soffio e senza che i versi abbiano a temere. La vita che viene fuori dal mondo poetico di Claudio è quella che va combattuta per quella che è, senza false illusioni, senza cedere allo sconforto e senza allontanarsi dagli ideali, quali arcobaleni da dispensare lungo il percorso.
Il tratto di strada compiuto, accompagnati dai versi di Claudio si arricchisce di un’ebbrezza improvvisa, quella del piano mobile del dietro le quinte del teatro, un cerchio magico ideale dove ognuno è sostenitore dell’altro, un piccolo tratto eppure già uniti. Potessimo farlo ancora fuori dal Delle Arti!
“Può darsi che un giorno il mondo intero cambi, / Che il padre dia al figlio quello che più gli manca / Che il saggio ritorna a predicare / Che il vecchio ritorni a dar consigli. / Che ognuno si accontenti di quello che possiede, / Che gli ideali tornino ad essere una fede, / Che il tempo sia vissuto senza paure, /Lo spazio sia riempito sempre in ugual misure. / Può darsi però che tutto rimanga un sogno. / Io lo continuo a fare, /ne sento un gran bisogno.”
Grazie Claudio
Maria Serritiello
 
 
 
 
 


Nessun commento:

Posta un commento