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giovedì 29 ottobre 2015

“Zevi Show”, nell’omonimo quartiere di Salerno sesta edizione



rione zevi immagine






Fonte:www.lapilli.eu
10 settembre 2015
di Maria Serritiello

Il Rione Zevi, il noto quartiere della zona orientale di Salerno, dal 2 al 7 settembre è stato in festa, con lo “Zevi Show”, una rassegna di musica, teatro, ballo, moda, canto, cabaret e perfino il concorso di Miss Granata. La kermesse, che rallegra le serate salernitane di fine estate, è alla sesta edizione. In verità, in ordine cronologico, questa, sarebbe dovuta essere la settima, ma lo scorso anno si è dato spazio al Premio Nazionale Mediterraneo e ai suoi premiati: Carlo Croccolo(attore); Guido Forzano(regista televisivo) e Bianca Berlinguer( giornalista Rai).
Il Rione Zevi, ma più propriamente conosciuto come “a’ ciampa ’e cavallo”, per via della sua caratteristica forma somigliante al ferro ad “U” che protegge lo zoccolo del cavallo, fu costruito fine anni ’50 dall’ archistar Bruno Zevi, da cui prende il nome, per abbinare l’edilizia popolare a quella residenziale, l’originale suo progetto che proprio a Salerno fu realizzato.
Bruno Zevi, classe 1918, romano, morto nel 2000, è stato un architetto, urbanista, politico, storico e critico d’architettura.
Sette anni fa, 4 amici e precisamente Aldo Romano(Presidente), Luigi Della Rocca(Vice Presidente), Maria Della Sala(Tesoriere) e Carmine Sessa(Responsabile della logistica), decidono di far rivivere il quartiere, ormai avviato ad essere solo dormitorio, con una serie di attività socio-culturali, sportive e dilettantistiche, unite dall’associazione Bruno Zevi che in quell’occasione nasce. “Quand’ero ragazzo, in questi spazi così abilmente protettivi, sono, infatti, nato e cresciuto qui”, dice il Presidente Aldo Romano “si radunavano come niente 400 ragazzi, problemi di aggregazione non ne avevamo, di contra questi attuali sanno solo smanettare al computer. Ci è sembrato giusto  fondare l’associazione per aggregare, stimolare, arricchire e divertire  non solo la fascia giovanile ma anche quella più avanti negli anni, quando la solitudine si avverte prepotente. Tutti possono trovare una qualche cosa per fare associazionismo”
E così sull’onda del ricordo e della libertà respirata in questo quartiere si possono frequentare corsi di danze caraibiche, di zumba e fitness, di balli di gruppo e a coppie, di ballo per bambini, corsi di yoga, di teatro, di
di cabaret di burraco e tanto altro ancora, insomma un ampio ventaglio di proposte in corso tutto l’anno. In giugno e settembre, poi, due eventi di rilievo: “I giochi di strada” per i più piccini e lo Zevi Show, appena conclusosi. “Il quartiere è popoloso, vi risiedono oltre mille persone, far funzionare tutto alla perfezione non è da poco” dice il vice presidente Luigi Della Rocca “ma con la buona volontà, il senso di appartenenza e il desiderio di tramettere valori positivi alle nuove generazioni, si riesce a fare tutto in modo adeguato.” E le soddisfazioni, per il lavoro svolto si raccolgono, una per esempio, la più mediatica, il fenomeno musicale Rocco Hunt. Il giovane rapper italiano, vincitore de l Festival di San Remo 2014 nella sezione “Nuove proposte” qui è nato ed al quartiere ha regalato il suo disco d’oro.
Lo show lungo sei giorni, ha dato spettacolo ogni sera ma quella del 6 settembre si è rivelata di grande effetto e di piacevole fruizione. In scena, Lello Carrella, fiorista con la passione della moda, anche se l’una cosa non esclude l’altra, per essere i fiori e la moda due facce della stessa bellezza. E di fascino sono le modelle, una ventata d’incantevole gioventù che sfilano in passerella, con grazia e levità e con lui, Lello Carrella, che gli viene dietro ad ogni conclusione di step, agile, scattante, sorridente, abbronzatissimo ed elegante, egli stesso, ad ogni cambio di vestito. Lello Carrella è famoso per la sua particolare cratività, conosciuto dalle tv nazionali, nelle quali è chiamato per dare saggio della sua Turbo Moda, che consiste nel realizzare abiti da sposa e di alta moda con rettangoli di stoffa e spilli da balia in soli tre minuti.
 
Maria Serritiello
 
 

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