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mercoledì 15 ottobre 2014

Terzo appuntamento della rassegna PER VOCE SOLA/Parole della nostra scena


                                                   LA MERDA
                                               di Cristian Ceresoli
con Silvia Gallerano...




 Terzo appuntamento della rassegna PER VOCE SOLA/Parole della nostra scena
In collaborazione con Puracultura.


 17 OTTOBRE , ORE 21.00 C/O AUDITORIUM CENTRO SOCIALE, IN VIA R. CANTARELLA (ZONA PASTENA) SALERNO

 Info e prenotazioni al 348 0741007 o su erreteatro.info@gmail.com
Euro 10


Una donna nuda sul palco “pronta a tutto”.

                                   "  La merda”
                                monologo di Ceresoli

Lo spettacolo ha già fatto incetta di premi internazionali, a cominciare dal primo posto al prestigioso Fringe festival di Edimburgo. Ora, dopo una serie di date sold out a Roma, arriverà a Milano a gennaio. Al centro della scena Silvia Gallerano: il suo corpo è nudo, ma non è quello a lasciare choccati gli spettatori
 
Una donna, una sola. Piccolina, occhi grandi ed espressivi, i capelli raccolti in due “cornetti” ai lati della testa, Silvia Gallerano è nuda, letteralmente, su un trespolo da foca ammaestrata. È l’unica protagonista del monologo “La Merda”, acclamata opera di Cristian Ceresoli che ha già fatto incetta di premi, a cominciare dal primo posto al prestigioso Fringe festival di Edimburgo. La scrittura del testo è eccellente, condita di efficaci artifici retorici che hanno un retrogusto shakespeariano, mentre il fil rouge ideale (e ideologico quanto basta) è evidentemente pasoliniano.
(Fonte: Domenico Naso)



 

La platea è vuota. Il pubblico è sul palco e dà le spalle alle quinte, e la protagonista è lì, sul trespolo, nuda. All’inizio, giocoforza, gli sguardi sono tutti per quel corpo nudo, per quel pube esposto con una naturalezza alla quale ci si abitua subito. Anche perché l’attenzione è presto rapita da questa maschera viscerale e sofferente di una donna che racconta, su un doppio binario miscelato sapientemente, le insicurezze dell’individuo e quelle, altrettanto alienanti, di un paese intero.

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