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martedì 15 novembre 2011

E’ iniziato al “Ridotto” di Salerno “Che comico 2011”-2012




FONTE:LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO


E’ iniziato al “Ridotto” di Salerno “Che comico 2011”-2012 Domenica 13 Novembre 2011 09:06 Scritto da Maria Serritiello 0 Comments Al “Ridotto” di Salerno, un inizio di classe, per l’incipit della stagione teatrale “Che Comico 2011-2012”. A fare spettacolo è stato il varietà, quello classico, quello inframmezzato da suoni e canzoni che hanno fatto la storia della musica, quel nostalgico varietà del passato, corico di sottintesi, di barzellette salaci, di ballerine e soubrette procaci.

Su tutti, poi, lui, Luciano Capurno, il cantante di giacca, il pronipote del compositore di o “Sole mio”, una limpida voce tenorile, con un’ estensione eccezionale. Alto, distinto, elegante, con indosso i suoi completi scuri, mentre presenta con garbo lo spettacolo. Con lui due belle voci femminili: Anna Caso e Carla Buonerba a fargli da controcanto ed accompagnate sul fondo da coreografie, interpretate da :Rita Baruffo, Monica Caruso, Alessia Iuliano, Giovanna Nicodemo, Carmine Rullo, Valentina Serena.

Lo spettacolo è a tratti vivacizzato da scenette comiche o da batterie di barzellette, che Paolo Nerone, autentico macchiettista, vincitore, tra l’altro, di un’edizione di “La sai l’ultima”, presentata, su canale 5, da Gerry Scotti, inserisce per spezzare i tempi musicali.

Uno spettacolo completo, a tratti elegante, con punte d’intensità musicale, quando sono reinterpretati con maestria brani di repertorio internazionale e così il pubblico estasiato ha potuto gustare, tra i tanti, il pezzo portato a successo da due calibri: l’italianissimo Andrea Bocelli e Dulce Pontes, l’eccezionale cantautrice di fado portoghese. Lo spettacolo, trasferito per l’occasione al “Delle Arti” si è basato, dunque, sulla formula classica e vincente del vecchio varietà, dando ragione agli interpreti, considerati gli applausi e la richiesta di bis. Una ripetizione che Capurno concede senza difficoltà e senza neanche sceglierla dal repertorio: O sole mio, per lui cantarlo è stato d’obbligo.

Maria Serritiello

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