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venerdì 22 maggio 2020

Con Covid 19 il tuo stilista diventa un "congiunto " e puoi andare a trovarlo. Ma cautamente... Di Maria Serritiello









Di Maria Serritiello

Sono stata chiusa, in casa, tre mesi, a vivere un tempo sospeso ed a deformare il divano con il corpo rannicchiato dalla paura.Tralascio i pensieri che nella mente hanno fatto da padrone, per parlare dell'incoraggiamento scambievole che mi veniva dall'esterno, via tel e cel. e dalla persona che mi sta a fianco paziente e con competenza medica. Ciò che ho apprezzato molto, sono state le video chiamate di Rosario, il mio stilista, ormai un vero congiunto, per gli anni di conoscenza e per tutte le condivisioni dello scorrere del tempo. Ecco, le sue chiamate erano di vita piena e giovanile, le sue emozioni, le sue preoccupazioni, il rapporto di genitore attento per suo figlio Raul, Elisa con precisione millimetrica, spignattava, lustrava, accudiva e rendeva luminosa la casa, quella stessa vissuta, solo poche ore al giorno. Con loro sono entrata in una famiglia con problemi e felicità reali e non le solite telefonate deprimenti di chi ha la mia stessa età: la pressione, i dolori, le analisi, il colesterolo, il diabete e tante altre malattie, non per ultima quella di ripetere sempre le stesse cose. Insomma un universo che, sebbene mi appartiene anagraficamente, non rientra nella mia interiorità, ho sempre voglia di conoscenza e di sperare in un giorno di sole.

Appuntamento:20 maggio alle ore 8,30.

Tre mesi senza che i capelli fossero stati curati, cammino furtiva, sotto sotto al muro, "cento passi" ci dividono, quando vedo una lucentezza venirmi incontro e già mi sento meglio.Le serrande del locale hanno perso il grigio scuro, luttuoso del colore condominiale e si mostrano con un colore crema chiaro da dare luce a tutta la strada intorno, un segno di freschezza e di pulizia, di una vita che si rinnova e prende la sua direzione. Mi fermo a guardare, voglio che quella luce esterna mi resti fissa negli occhi, per quasi 50 giorni, hanno fissato il nero dei poveri morti in tv. Mi accingo ad entrare, 5 o 6 scalini sollevano il negozio, sì da  non essere a livello della strada, ebbene altra lucentezza, questa volta in acciaio, sotto i miei piedi così, ho la cucina metallizzata di Cracco in tv. Alt, la vestizione, come da terapia intensiva, togli la tua mascherina e indossa la prescritta, camice, guanti e gli effetti personali in una busta chiusa.Altra lucentezza mi travolge, tutto è splendente, tutto è sanificato, i pettini e le spazzole imbustati ed usati ad personam. Il salone è grande ci sarebbero state 6 postazioni e tre lavaggi,ora  ridotte a tre  tutto regolamentato da strisce. La sanificazione del posto,  del lavaggio ed ogni cosa meticolosamente igienizzata, ogni volta. Lui, Rosario, un guerriero al posto della corazza, ha la mascherina, la visiera, il camice usa e getti, come ogni cliente e così bardate anche la fedele Graziella ed Elisa, l'angelo del focolare, al raddoppio. Insomma una guerra, ma li ho trovati tonici con una gran voglia  di ricominciare e far bene come l'hanno fatto sempre ma con la consapevolezza in più che il lavoro è una necessità ed anche se stanca rende vive le persone. Guardate la depressione degli anziani di questi giorni e facciamoci capaci che avere la forza di ricominciare è tutta salute.

Ho finito il restauro quasi alle tre, il rosso dei miei capelli ha spaccato il candore ed ha avvolto tutto il salone, io mi sento di nuovo felice ed ho pensato che la terza vecchiaia è ancora alle mie spalle...Grazie Rosario, amico fraterno e compagno , un pò come una canzone di Lucio Battisti "ho scelto un donna per amico"




1 commento:

  1. Eh si splendido Rosario e la sua dolce compagna Elisa. Conosco Rosario da almeno 20 anni apprezzo da sempre la sua professionalită e la sua umanitá. Ti accolgono con calore e ti rendi conto che non è solo andare dal parrucchiere ma è un sentirsi a casa. Grazie mille volte di esserci

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