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martedì 30 agosto 2016

E' morto Gene Wilder, addio al dr. Frankenstein più amato del cinema






Fonte: La Repubblica
di Alessandro Vitali

Aveva 83 anni. Attore-feticcio di Mel Brooks, ha interpretato alcune delle commedie più celebri della storia del grande schermo

E' morto a 83 anni l'attore americano Gene Wilder. Affetto dal morbo di Alzheimer, da tempo le sue condizioni si erano aggravate. Sceneggiatore, regista e scrittore, aveva raggiunto la grande popolarità grazie alla collaborazione con Mel Brooks, del quale era diventato l'attore-feticcio. I suoi ruoli più celebri, quello di Willy Wonka (in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) e quello del dottor Frankenstein in Frankenstein Jr, in cui pronuncia alcune battute entrate nella storia del cinema.

Il palco e la spada. Jerome Silberman, questo il suo vero nome, era nato a Milwaukee l'11 giugno del 1933 da una famiglia di ebrei russi immigrati. Dopo aver completato gli studi in America si era trasferito in Inghilterra e lì aveva frequentato la Bristol Old Vic Theatre School. Una curiosità: durante il soggiorno inglese aveva anche frequentato una scuola di scherma, disciplina che gli sarà utile al ritorno in patria dove, per mantenersi, terrà proprio lezioni di scherma. Negli Stati Uniti cerca il suo spazio nei piccoli teatri di periferia, spettacoli poco redditizi in termini economici e di popolarità che tuttavia gli servono per farsi le ossa e imparare il mestiere. Una prima svolta, quando riesce ad accedere all'Actor's Studio. Il suo debutto sul grande schermo è poco più che una comparsata, in Gangster Story di Arthur Penn. E' il 1967.
Benedette quelle vecchiette. Quattro anni prima, Wilder era stato scritturato per lo spettacolo teatrale Madre coraggio e i suoi figli. Nel cast con lui c'era l'attrice Anne Bancroft, all'epoca fidanzata con Mel Brooks che sarebbe diventato suo marito un anno dopo, nel 1964. E' lei che li fa incontrare. Brooks stava lavorando alla sceneggiatura di Primavera per Hitler (sarà poi il titolo dello spettacolo che, nella finzione, si vuol portare in scena in Per favore non toccate le vecchiette). Il regista intravede le potenzialità di quel giovane dallo sguardo brillante e gli dice che il ruolo del coprotagonista Leo Bloom sarà suo. Quando, non si sa. Non si sa neanche la destinazione del progetto, se il cinema o il teatro o la tv, ma il ruolo sarà suo. E sparisce. Si rifà vivo dopo tre anni. L'audizione di Wilder lo convince, ed eccolo in Per favore non toccate le vecchiette, 1968, opera prima del regista e sceneggiatore Brooks e vetrina per le qualità di Wilder che guadagna una nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista - il film conquisterà la statuetta per la migliore sceneggiatura originale. Valeva la pena aspettare tre anni. Per favore non toccate le vecchiette segna l'inizo di una collaborazione di genio e creatività fra Wilder e Brooks, che raggiungerà l'apice dopo una decina d'anni e produrrà alcuni titoli entrati nell'immaginario popolare. 

Willy Wonka e la fabbrica della carriera. Intanto, per Gene Wilder si sono aperte le strade di Hollywood. Il successo di Per favore non toccate le vecchiette lo proietta fra le stelle nascenti ma la carriera subisce una frenata a causa di alcuni flop commerciali, come Fate la rivoluzione senza di noi di Bud Yorkin (1970), commedia con Donald Sutherland ambientata all'epoca della Rivoluzione francese, o Che fortuna avere una cugina nel Bronx di Waris Hussein (1970). E' un flop anche quello che diventerà uno dei ruoli più importanti per la carriera dell'attore: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, 1971, regia di Mel Stuart. Tratto dal celebre romanzo di Roald Dahl (che disconobbe il film, accusando gli sceneggiatori di aver stravolto completamente la storia), non andò bene al botteghino né ricevette giudizi entusiasti della critica. Tuttavia, con il passare degli anni (e delle riproposizioni televisive) il film ha conquistato un ruolo sempre più importante nelle preferenze del pubblico fino a essere considerato da alcuni un vero e proprio cult.




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