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martedì 3 settembre 2013

Il mio incontro con Mago Elite al Ridotto di Salerno

Fonte: www.lapilli.eu di Maria Serritiello “Mago Elite” al Ridotto di Salerno e la magia è di casa Due serate di magia, al Ridotto di Salerno, con Mauro Casotti, in arte Mago Elite e se ad esse si unisce la piacevole “verve” comica, inframmezzata da parole forbite, il godimento è totale. Mago Elite si presenta alto, elegante, personale asciutto, senza colombe da acciuffare nel cilindro e senza giacca luminescente, anzi su di un completo scuro indossato, spicca la giacca rossa che incendia gli sguardi del pubblico. Ed è improvvisa simpatia! Il prestigiAttore, come è più giusto identificare il Mago Elite, si propone al pubblico alla maniera di un bravo showman, infatti ai numeri di pura magia ( la giacca del malcapitato di turno che deve essere bruciata con la sigaretta, ma poi per fortuna il malefizio non gli riesce, però la magia si compie), unisce improvvisazioni teatrali, come la recitazione della poesia “nonsense” o come il canto accompagnato da passi accennati di tip-tap, o anche come le piccole ma divertenti clownerie, immediatezze di comunicazione. Così facendo sulla scena la magia non è più la protagonista assoluta ma è compartecipe a tutte le altre abilità artistiche possedute da Mauro Casotti. Sembra quasi e nel corso dello spettacolo se ne ha conferma, che il cliché di mago gli stia stretto e per lui che adora Arturo Brachetti e Gigi Proietti, il futuro prossimo, che gli auguriamo, è essenzialmente quello dell’intrattenitore. La completezza e la duttilità artistica gli permette anche numeri un po’ stravaganti come quello in cui entra ed esce dal televisore, interagendo con l’apparecchio come se fosse una persona. Napoletano verace ha una dizione perfetta che piega, ogni tanto, al volere della duttilità recitativa, quando riprende le voci popolari per raccontare, tra l’altro, la barzelletta del napoletanissimo Esposito che dà dei punti al milanese Brambilla. Mago Elite è tanto altro ancora, quando con linguaggio forbito e preziosismi linguistici abbellisce i suoi monologhi delicatamente divertenti o quando con pura poesia muove i fili della marionetta che rappresenta Charlot, un omaggio, specificatamente per la famiglia Tortora, che alla buffa immagine ha dedicato un premio famoso, ma è anche la giusta riverenza all’assoluto padre della risata. Prima che lo spettacolo si concluda Mago Elite compie l’ultima e suggestiva magia, sventagliando dal palco e sui presenti ispirati, traendola da un fazzoletto chiuso nel palmo della mano, neve tanta neve, a coprire le prime file. Questa si che è magia, la vera, quella nata da un sogno, il suo, come egli stesso racconta, per divenire uno dei nostri, un prodigio particolare a conferma che le cose desiderate, prima o poi si possono realizzare. Grazie Mago Elite, di desideri ne abbiamo tanti! Backstage Voglio arrivare preparata all’intervista con il Mago Elite, per cui comincio a navigare in internet. Trovo tante notizie, video e testimonianze di sue bravate, come quella di percorrere bendato e in sella ad un centauro, un tragitto accidentato. Mi capita, inoltre, nella ricerca di notizie dal suo sito, di trovarne complete anche di risposte, sì da rendere superflua l’intervista che mi ero proposta per il giornale. Fare la conoscenza di persona mi è sembrato, però, interessante e comunque e domande postegli non avevano già risposta nel suo sito. D) Mauro Casotti perché ha scelto Mago Elite come nome d’arte? R) Non c’è una ragione precisa, ma a pensarci meglio si rifà ad una collana di libri, con copertina rossa, osservati nella mia libreria, che aveva questo nome. D) Qual è stato il mago- mito della sua infanzia ? R) Miti ne ho tutt’ora, ma non sono solo maghi, tuttavia Mago Forrest, Cremona, insieme ad intrattenitori del calibro di Brachetti, Proietti, Fiorello… D) Riesce ad avere rapporti di amicizia e di amore senza fare entrare la magia in essi? R) Certamente anche se la magia sagoma una personalità istrionica, ma trucchi o altro non contaminano i miei rapporti con gli altri. D) Se non avesse fatto il mago che cosa le sarebbe piaciuto fare? R) Ho frequentato la facoltà di psicologia a Caserta, terminato il liceo scientifico, mi mancavano pochi esami (nove), quando mi sono accorto che, inequivocabilmente, la mia strada era lo spettacolo, anche se tutt’ora prediligo studi e letture del genere. D) Un episodio della sua carriera che ricorda particolarmente. R) Quando, nel maggio scorso, Michele Placido che assisteva al mio spettacolo, sentendomi recitare, disse “Sei proprio un bravo attore”. Un complimento, detto da lui, assolutamente ricordevole. D) Nessuna magia per la crisi in corso? R) Magari potessi, sarebbe opportuna anche per il teatro che è una delle cose che subito si taglia, considerandolo superfluo. D) E’ la prima volta al Ridotto? R) No, la seconda e sono stato ospite anche al Premio Charlot a Paestum, quest’estate. D) Cosa ne pensa della nostra città? R) Salerno mi piace tantissimo, è una perla in Campania. A chi viene a visitarla, per la prima volta, sembra di essere arrivato in una città del nord e ciò è dovuto sicuramente ad una buona amministrazione comunale, oltre ai cittadini che sono consapevoli del progetto di rinnovamento e di trasformazione in atto nella città. Maria Serritiello www.lapilli.eu

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