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domenica 7 ottobre 2012

Le Domeniche di Roberto Saviano


Fonte:Facebook 

Le Domeniche
di Roberto Saviano

Le domeniche a leggere tutto il giorno. Le domeniche a casa mia da ragazzino, mio padre ad ascoltare il Napoli. Le domeniche, di sera, per recuperare i compiti rimandati all'ultimo momento. Le domeniche a preparare esami. Le domeniche a giocare a pallone, quelle in cui tua madre ti viene a prendere al campetto perché s...
tai facendo tardi. Le domeniche che aspetti che tutti vadano a dormire dopo pranzo per fare l'amore con la fidanzata. Le domeniche al mercato della Pignasecca, a far la spesa per tutti i coinquilini, è il tuo turno. Le domeniche in giro per cantieri edili a farsi raccontare storie nel giorno in cui c'è meno controllo. Le domeniche a scrivere, scrivere per consegnare. Le domeniche sveglio all'alba per andare al mare. E una sorta di infinito desiderio e adrenalina che saliva all'ultima curva, quella che si chiudeva aprendosi a strapiombo sul mare. Le domeniche a San Leucio: silenzio, cielo e la città di Utopia intorno, proprio lì nel cuore dell'inferno criminale. Le domeniche a leggere ad alta voce Pavese o Scotellaro, a declamare Martin Eden o leggere tutto Landolfi, per sentirsi diversi da tutto. Non migliori: diversi. Di tutte queste domeniche che chissà per quale déjà vu mi son piombate oggi, non me n'è rimasta nessuna. Fiore senza petali.

Roberto Saviano




Spesso mi si chiede come sia pos­si­bile che delle parole pos­sano met­tere in crisi orga­niz­zazioni crim­i­nali potenti. In ver­ità ciò che spaventa è che tutti pos­sano d’improvviso avere la pos­si­bil­ità di capire come vanno le cose. Avere gli stru­menti che svelino quel che sta dietro” R.S.

Fonte: The official website

Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. Si è lau­re­ato in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli Fed­erico II.
Com­in­cia la sua car­ri­era nel 2002 scrivendo per  Pulp, Diario, Sud, Il Man­i­festo, Il Cor­riere del Mez­zo­giorno e sul sito web let­ter­ario Nazione Indiana.
Nel marzo 2006 pub­blica il suo primo romanzo “Gomorra”, edito da Mondadori.
L’iniziale tiratura di 5000 copie ter­mina in una set­ti­mana, in pochissimo tempo il libro scala le vette delle clas­si­fiche sia in Italia che all’estero. Tradotto in 53 paesi diventa un best­seller con 2 mil­ioni e mezzo di copie ven­dute in Italia e 4 mil­ioni di copie ven­dute nel mondo.
Gomorra, viag­gio nell’impero eco­nom­ico e nel segno di dominio della camorra” è un romanzo, scritto sulla base di espe­rienze vis­sute, forte­mente accusato­rio nei con­fronti delle attiv­ità del “Sis­tema”: un’organizzazione affaris­tica con ram­i­fi­cazioni impres­sio­n­anti su tutto il pianeta, la cui forza negli anni, è stata sem­pre quella di godere del silen­zio, di essere secante alla grande atten­zione medi­at­ica, di riman­erne ai margini.
Per paura di ved­ersi sem­pre sotto i riflet­tori dell’opinione pub­blica la camorra ha minac­ciato  ripetu­ta­mente Saviano, che dall’ottobre del 2006 vive sotto scorta, per motivi di sicurezza sta­bil­iti dallo Stato, ed è costretto a cam­biare con­tin­u­a­mente dimora.
Da Gomorra sono stati tratti uno spet­ta­colo teatrale, valso a Saviano gli Olimpici del Teatro 2008 come miglior autore di novità ital­iana, e l’omonimo film, diretto da Mat­teo Gar­rone, can­didato al pre­mio Oscar come miglior film straniero e pre­mi­ato a Cannes nel 2008 con il Gran Prix du Jury.
Appare spesso in tele­vi­sione con la lucida con­sapev­olezza che per lui vis­i­bil­ità sig­nifica vita.
Nell’ autunno del 2008 subisce ulte­ri­ori minacce dal clan dei casalesi e molti premi nobel deci­dono di fir­mare in suo favore un appello di sol­i­da­ri­età. Nel novem­bre dello stesso anno viene invi­tato all’Accademia di Stoc­colma – luogo in cui dal 1901 ven­gono asseg­nati i Nobel-  per dis­cutere di lib­ertà di espres­sione e per par­lare di sé, della vita di un perseguitato.
Gli sono state ded­i­cate pun­tate spe­ciali a “Matrix”, “Anno zero”, “L’era Glaciale” e “Che tempo che fa”.
Nel novem­bre 2009 Mon­dadori pub­blica il suo sec­ondo romanzo “La bellezza e l’inferno”,  una rac­colta di arti­coli scritti soprat­tutto sotto regime di protezione.
Il romanzo è diven­tato un monol­ogo teatrale che rac­conta come la parola, da sola, possa rap­p­re­sentare l’unica forma di resistenza di una vita blin­data, come il tal­ento e il cor­ag­gio di per­sone come Miriam Makeba, Lionel Messi pos­sano diventare l’unica forma attra­verso cui la bellezza resiste all’inferno.
Nel marzo 2010 esce invece per Ein­audi un cofanetto con DVD dal titolo “La parola con­tro la Camorra”- il video si apre con un’ orazione civile, un ined­ito asso­luto di quasi un’ora reg­is­trato per l’occasione il 30 otto­bre 2009. Il libro che accom­pa­gna il DVD si com­pone di 3 sequenze: “Una luce costante”, “Cosí parla la mia terra” e “Il rac­conto delle immag­ini.” 
Nel vol­ume si trovano anche scritti di  Wal­ter Siti, Aldo Grasso, Paolo Fab­bri e Benedetta Tobagi.
Roberto Saviano in Italia col­lab­ora con “La Repub­blica” e “L’Espresso”, negli Stati Uniti con il “Wash­ing­ton Post” e il “New York Times”, in Spagna con “El País”, in Ger­ma­nia con “Die Zeit” e “Der Spiegel”, in Svezia con “Expressen” e in Inghilterra con il “Times” .
Per la sua attiv­ità di autore e per l’impegno civile, gli sono stati asseg­nati il Pre­mio Viareg­gio “Opera prima”, il Pre­mio Nazionale Enzo Biagi, il Geschwister-Sholl– Preis, il Pre­mio Gior­nal­is­tico di Lip­sia, il Pre­mio Vàzquez Mon­tal­bàn, il Pre­mio Mar­tinetto e la Lau­rea Hon­oris Causa dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
 

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