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domenica 7 ottobre 2012

Dopo 69 anni Operazione Avalanche a Salerno è un museo


FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Avalanche"  è stata la più grossa operazione anfibia mai realizzata nella storia. Lo sbarco anglo-americano, secondo solo a quello della Normandia è avvenuto nel limpido mare di Salerno, il 9 settembre del 1943. La "valanga" che si abbatté sul territorio salernitano e sul suo lunato golfo si estese in un'area compresa fra Maiori ed Agropoli.  Furono impiegate 500 navi ed oltre 160 mila uomini, tra inglesi e americani, guidati dal generale Mark Clark, comandante della 5° armata. La città di Salerno si ritrovò, così, ad essere protagonista di uno degli episodi più incisivi della seconda guerra mondiale, che consentì il primo ingresso in Europa degli alleati. Il "D- Day" scattò alle 3,30, a poche ore dalla firma dell'armistizio di Badoglio. Il compito della quinta e ottava armata fu quello di colpire alle spalle i tedeschi che risalivano dalla Sicilia.  Tutto il conflitto costò 50  milioni di vittime e solo a Salerno tra i civili, di morti  se ne contarono 700. Fin qui dai libri e da testimoni, le notizie storiche, dal 28 settembre, invece, l'"Operazione Avalanche" è divenuto un museo, allestito dall'associazione Parco della Memoria della Campania, sito nei locali Di Via Generale Clark, un segno del destino, messi a disposizione dalla Regione. All'interno del museo si trovano divise, cimeli, documenti, manifesti, armi, materiali bellici, e persino un carro armato, alloggiato all'esterno insieme ad un mezzo da sbarco che  fa bella mostra di sé. Lo spazio espositivo si serve di reperti e testimonianze, sapientemente raccolti da ogni parte del mondo  e farà parte di una rete di nuovi musei, come quello che sarà situato a Napoli, sulle "4 giornate", famose per aver determinato, a furor di popolo, la cacciata dei tedeschi dalla città e quello di Caserta sulle "stragi naziste" che nel territorio  giustiziarono 800 civili con colpo alla nuca, non risparmiando neanche i bambini. "Lo sbarco e Salerno Capitale", questo il titolo dato della mostra, che sinteticamente racchiude il periodo in cui la città di Salerno entrò di diritto nella storia. La liberazione dell'Europa partì da Salerno, dice lo storico Nicola Oddati, docente universitario e presidente dell'associazione "Parco della Memoria", citando Winston Churchill  e sempre a Salerno, più tardi,  divenuta capitale d'Italia, dal 10 febbraio al 15 luglio, si posero le basi della costituzione Italiana, L'associazione "Parco della Memoria" è stata ideata da Eduardo Scotti, giornalista salernitano di Repubblica,  di cui è il segretario e  come  suo  è il progetto che tenderà ad unire in rete nuovi musei per la conservazione della memoria. Pannelli di varia misura tappezzano tutto lo spazio a disposizione per racchiudere le drammatiche sequenze fotografiche di quei giorni, mentre nelle teche luminosissime si conserva materiale prezioso, perfino il berretto di un marinaio della nave "Nelson" su cui si firmò "l'Armistizio lungo" del 29 settembre ed ancora, un lucido paracadute di seta bianca e vecchie divise di guerra, fornite dalla Brigata Garibaldi, tra cui quella del tenente Antonio Amato, futuro generale, che partecipò alla battaglia di Mingano Montelungo, la prima combattuta dagli italiani a fianco degli alleati. Alla serata inaugurale è stato presente, quale ospite d'onore, il console americano Donald Moore e il sottosegretario ai beni culturali Gianpaolo D'Andrea.
 "Un dato da tener presente"dice Eduardo Scotti  "nel 2013 ricorrerà il settantesimo anniversario dello sbarco. A questo evento la città non dovrà giungere impreparata, anzi è da considerarsi un attrattore in più per lo sviluppo turistico a cui si prepara. Basti pensare che per il 6 giugno  2014, anniversario dello sbarco in Normandia, in quel luogo, non certo ricco di attrattive, di cui noi siamo abbondanti, ci sono già un milione e duecento mila prenotazioni, solo per l'evento."
L'allestimento in mostra del "D-Day" salernitano, proprio il 9 settembre scorso, a compimento del sessantanovesimo anno, è stato preceduto da una rappresentazione, ultima della consueta rassegna estiva del Teatro dei Barbuti, diretto da Peppe Natella. Lo spettacolo, rievocativo dello sbarco, è stato presentato da una spigliatissima e accattivante Gilda Ricci e dalla voce più bella e carezzevole, che si possa godere, del teatro salernitano, Davide Curzio.  Il"Salerno Day", questo il titolo della serata dedicata alla città, si è avvalso delle  musiche, dirette dal Maestro  Guido Cataldo e di una sua dolcissima composizione  inedita, cantata accoratamente da Diana Cortellessa, mentre per le ricerche iconografiche e storiche, si sono adoperati  Nicola Oddato, Eduardo Scotti e Corradino Pellecchia.
Il Museo, che gode dell'alto patronato della Presidenza della Repubblica è aperto ogni giorno dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.  Info: www. salerno1943-1944. com
Maria Serritiello





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