Pagine

sabato 8 gennaio 2011

Nella tv delle feste il premier la fa da padrone: imperversa da "Matrix" a "Kalispera", sulle sue reti


LA TELEVISIONE

FONTE:TISCALI NOTIZIE
DI MARIO SABATINI

Tra repliche, vecchi film, show celebrativi e lunghe serate piene di vuoto, chi pensate che se ne giovi? Silvio Berlusconi, naturalmente, il premier frontman, il politico anchorman, l’homo videns per eccellenza. Colui che negli anni Ottanta ha dato agli italiani la libertà di tre reti – col digitale stanno diventando di più – dove godersi infiniti break pubblicitari a costo zero, interrotti di tanto in tanto da frammenti di fiction, serial, varietà, talk show. Insomma, l’uomo, il formidabile editore (sia detto senza ironia) che ha inventato la tv commerciale in Italia. Salvo poi, per l’anomalia tutta italica, arrivare a controllare anche quella pubblica, una volta eletto presidente del Consiglio. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.Nel vuoto pneumatico dei palinsesti festaioli, dicevo, Berlusconi, col suo innato senso dello spettacolo, l’innegabile telegenia, l’attitudine a “facce rìde”… la fa da padrone. Nel vero senso della parola. Nel giro di pochi giorni, in effetti, ha presenziato a Matrix (Canale5), dove l’inginocchiato Alessio (non) Vinci poteva anche non esserci; tanto è stato ficcante, carismatico, autorevole, rivelandosi insomma un cagnaccio del giornalismo. La puntata poi è stata replicata perché, che volete, nei dintorni del Natale e Capodanno il piccolo schermo ha bisogno di ottimizzare. Inoltre: Hai la fortuna di poter ospitare Berlusconi, uno così schivo e poco avvezzo alle telecamere, e non bissi il privilegio? Ma quando mai!?Non pago della formidabile passerella, l’altra sera si è palesato via telefono, non a Ballarò – il programma che di solito sceglie per le sue reprimende – bensì a Kailspera, talk nuovo di zecca di Alfonso Signorini, sempre su Canale 5, sempre in terza serata. Qualche oscuro sondaggista deve aver convinto il premier che quello è il target di riferimento, qello che gli garantirà la sopravvivenza in politica. Nessuna polemica, al diavolo i finti ingenui, trasecolatori di mestiere. Fino a prova contraria, Canale 5, come tutta Mediaset, è una proprietà della Berlusconi’s family. Quale pretenziosità si cela dietro a certi discorsi sull’eleganza di tenersi alla larga dalle tv del casato! Uno che lavori tutta la vita, brighi, si difenda dai magistrati, schivi accuse e metabolizzi tanti veleni e poi non usufruisca dell’impero mediatico che ha costruito sarebbe un tondo di dimensioni eclatanti.Su questo versante nulla di nuovo sotto la luna, vista l’ora di messa in onda di Matrix e Kalispera. Qualche parola in più le merita Alfonso Signorini, che pure avevo salvato del repulisti di fine anno. Confermo che la simpatia naturale del giornalista-conduttore, la cultura che traspare dal suo eloquio, la leggerezza ai limiti della vacuità del format, che una volta tanto non si dava intenti killeristici, mi avevano tratto in inganno, alla “prima”. E c’è anche il fatto che la sorridente e non dissimulata gaiezza del conduttore è cosa nuova e buona in tv. Tuttavia, è ora evidente che Signorini cela non trascurabili artigli sotto la perfetta manicure che sfoggia.Nell’introdurre la telefonata del premier, ha mostrato alcune foto di Massimo D’Alema con la moglie, in vacanza a St. Moritz, località sciistica cara all’avvocato Gianni Agnelli. Il direttore di Chi, le foto erano già state pubblicate sul settimanale, ha ironizzato sul cachemire che ricopriva dalla testa ai piedi l’esponente del PD. A parte il fatto che io ho visto un giaccone e una sciarpa (forse solo quella della lana pregiata ben nota a Bertinotti), questa storia del cachemire è servita a Signorini per dare il là a Berlusconi: esistono ancora i comunisti? Domanda proditoria, grazie alla quale il premier ha potuto sparare ad alzo zero.
A qualcuno, l’episodio di Kalispera, avrà ricordato lo sputtanamento di Claudio Brachino ai danni del giudice Mesiano, episodio che al direttore di Videonews procurò qualche grattacapo con l’Ordine dei giornalisti. Lì erano i calzini azzurri, se non ricordo male, qui il cachemire… Né a Mesiano né a D’Alema è stata data l’opportunità contestuale di una replica. Strano modo d’intendere il giornalismo. Altroché, questo è cecchinaggio. Non troppo in linea con un programma che, fin dal titolo (Kalispera in greco vuol dire “buona sera”) si dava l’intento di alleggerire, distrarre, intrattenere con allegria

Nessun commento:

Posta un commento