venerdì 14 ottobre 2022
lunedì 26 settembre 2022
Il giorno dopo le votazioni del 25 settembre 2022
Tony Tammaro "O Trerrote"
Foto tratta dal web
Tony Tammaro, pseudonimo di Vincenzo Sarnelli (Napoli, 7 gennaio 1961), è un cantautore italiano.
È divenuto famoso per la composizione di canzoni parodistiche in napoletano, ma elabora anche brani in italiano, che spesso prendono in giro la "tamarraggine", ossia l'imitazione dello stile di vita delle "classi alte" da parte dei ceti popolari, oppure personaggi o vicende tipiche del ceto popolare.
Un ripasso, per la mia generazione un mito
giovedì 22 settembre 2022
A Salerno il giorno dopo la Festività di San Matteo
La foto, presa dal profilo facebook dell'utente Carlo De Felice e ripresa da www.salerno notizie.it, mostra, nella sua crudezza, il non senso civico di una frange, ci si augura, di cittadini o anche di chi viene in visita nella nostra città.
Rispetto per Salerno è ciò che s'invoca e ci si augura che ognuno faccia la propria parte in modo da conservarla "bella" in armonia con lo splendore naturale
Maria Serritiello
Sono 12 gli oligarchi russi morti e non è un'epidemia
Foto tratta dal Web
di Maria Serritiello
L’ultimo è Ravil Maganov vicepresidente e presidente del Consiglio di amministrazione di Lukoil, è morto dopo essere «caduto» dalla finestra del sesto piano dell'ospedale, una struttura di lusso, lo stesso dove si è spento, nei giorni scorsi Gorbacov. Migliore fine non l'hanno fatto gli altri 11, tra omicidi-suicidi, infarti e casuali incidenti.
Che sia una nuova epidemia...
Il primo di queste moti eccellenti è Leonid Shulman, 60 anni, capo del servizio di trasporto di Gazprom Invest. E' il 20 gennaio, quando viene trovato morto nella sua villa con un biglietto accanto in cui lamentava dolore per una rottura ad una gamba
È il 25 febbraio e Alexander Tyulyako, il secondo, 61 anni, vicedirettore generale della cassa di Gazprom,muore impiccato nel garage della sua casa.
Poi, con cadenza numerica, Michael Watford: 66 anni, vero nome Mikhail Tolstosheya origini ucraine, morto in garage a Londra.
Con Vasily Melnikov: 43 anni, si raddoppia e muoiono con lui anche moglie e figli con ferite da taglio inflitte con coltelli e trovati sulla scena del crimine.
Anche per la morte di Vladislav Avaev: 51 anni, vicepresidente di Gazprombank ed ex-funzionario del Cremlino. Accanto al suo cadavere si scoprono moglie e figlia 13enne ed anche una pistola, con cui prima le avrebbe uccise e poi si sarebbe suicidato.
A Lloret de Mar, 70 km da Barcellona, è la volta di Sergeij Protosenya, 55 anni, top manager di Novatek, secondo colosso dell’energia in Russia, lui viene trovato strangolato e moglie e figlia pugnalate.
Il settimo è Andrei Krukowski, 37 anni, direttore del resort sciistico della Gazprom a Krasnaya Polyana, muore nel Caucaso. Secondo la Tass, «è caduto da uno scoglio»
E poi Alexander Subbotin: 43 anni, muore per insufficienza cardiaca, Yevgeny Palant: 47 anni, di origine ucraina, trovato nudo vicino a quello della moglie Olga, 50enne, dalla 20enne figlia Polina, Yuriy Voronov: 61 anni, morto nella piscina della sua villa con un colpo alla testa, Dan Rapoport: 52 anni, finanziere e broker precipita da un palazzo di Washington. Al momento della morte veste un cappello e infradito arancioni ed ha 2.620 dollari in contanti, ma né portafoglio né carta di credito.
Maria Serritiello
martedì 20 settembre 2022
La realtà “Padel” in Basilicata è della famiglia Bianco di Avigliano
Il 22 settembre prossimo a Roma e precisamente al Foro Italico, si assegneranno, per la prima volta, gli Awards Italian Padel, lo sport che è
apparso sulla scena, in Italia, nel 1991 e che ha sottratto, in breve tempo,
appassionati al tennis.
Una grande serata di gala,
organizzata con giusta competenza dal Corriere
dello Sport-Stadio e patrocinata dalla Regione
Lazio, per premiare i più forti padelisti italiani e internazionali.
Presenta la serata Alessandro Lupi. Ex calciatore
professionista italiano, allenatore ed ex giocatore come centrocampista. Di
recente ha allenato il Chiasso.
Agli Awards della
capitale, saranno presenti, inoltre, sportivi, calciatori o ex calciatori che
hanno contribuito alla crescita di questo sport, rappresentanti delle grandi
aziende che operano nel settore e istituzioni sportive.
La
notte delle stelle del padel è il primo premio italiano dedicato, sì,
agli sportivi praticanti, ma è anche il riconoscimento per coloro che si sono
spesi per la crescita e la diffusione di questo appassionante sport. Due tra i tanti club sorti negli ultimi tre
anni, saliranno sul podio, la sera del 22, per ricevere l’ambito premio e
precisamente: La Padel Arena di Perugia
e il Padel 924 di Avigliano(PZ).
Due realtà diverse fra di
loro per strutture a disposizione ma con un unico fine, quello dell’inclusione
democratica, per cui se la Padel Arena eccelle di servizi e serve una vasta
platea, il Padel 924 a conduzione
familiare, Bianco-Esposito, ha
creato una struttura senza la quale, giovani e signori varia età, in una realtà
lontana dai grandi centri, non avrebbero potuto praticare questo sport, in
barba ai suoi principi di democraticità ed inclusione. Lode, dunque, alle due
realtà e ben meritato il premio.
Padel
924 di Avigliano
"Passione, interesse
ed intuizione, proprio grazie al mix di questi elementi prende vita Padel 924, un Club dove tra una partita
e l’altra anzi tra una volée e l’altra, si può coltivare l’amore per lo sport.
Infatti tutto nasce proprio dall’amore che la famiglia Bianco nutre per lo sport e dalla voglia di trasmettere ad
altri tali valori. Dopo aver frequentato per anni campi di allenamento e tornei
in giro per l’Italia, e dopo aver seguito in modo compulsivo le gesta dei loro
idoli sportivi, finalmente si sono concretizzate le condizioni per la
realizzazione del loro sogno. Quale posto migliore per realizzarlo se non
Avigliano, un piccolo e riservato paese montano della Basilicata, luogo che ha
cresciuto ed educato Pasquale e Liliana." (Fonte Web)
Padel
924,
dove il numero sta per i metri di altezza sul livello del mare, è sito in Avigliano, un paese di 10.708 abitanti
in provincia di Potenza, circondato da 4 montagne dell’appennino lucano, con
una temperatura di tipo continentale. In questo luogo, discosto dal centro,
sorge la casa della famiglia Bianco e qui, nello spazio che circonda l’abitato,
i fratelli Liliana e Pasquale Bianco,
con Nicola Esposito, consorte della prima, hanno pensato di far sorgere un
campo di Padel, che servisse a sportivi, che per ragioni logistiche, restavano
fuori da strutture attrezzate dei grandi centri urbani.
Ed ecco il campo,
pavimentato d’azzurro, un cielo capovolto, circondato dal verde degli alberi
preesistenti, da curati vasi di fiori, da sedie e dormeuse di vimini scuro,
servizi igienici, docce e bar per l’attesa e la socializzazione. Tutto a
portata di mano, per allenarsi in un ambiente amabile, signorile e silenzioso,
dove il tamburellare insistente delle palline gialle sugli intrecci delle
racchette, è il solo rimbombo per l’aria. Il campo è sottoposto alla strada per
cui si formano capannelli di persone che assistono interessati alle partite
giocate giù, un diversivo anche per loro. E così, in un quieto angolo del
circondario potentino, il Padel della
famiglia Bianco-Esposito ha portato la nota di partecipazione mancante, tra
quanti anelavano ad essere in linea con i grandi centri di questo innovativo
sport.
Maria
Serritiello
Notizie Padel dal web
Nel 1969 ad Acapulco il
messicano Enrique Corcuera, volendo costruire un campo da paddle tennis nella
propria abitazione ed essendoci dei muri proprio a ridosso dello spazio
disponibile per tracciare il campo, concepì l'idea di considerare i muri come
parte integrante del campo di gioco. Corcuera poi regolamentò il nuovo gioco e
lo chiamò padel.
ll padel è uno degli sport
più popolari in America Latina (in particolare in Argentina e in Spagna, con 4
milioni e mezzo di praticanti amatoriali, oltre a essere discretamente diffuso
anche in Portogallo e Svezia).
In Italia la Federazione Italiana Gioco Padel (F.I.G.P.) nacque nel febbraio del 1991, costituita da alcuni amatori con lo scopo di favorire lo sport nel territorio italiano. A promuovere la nascita della Federazione furono alcune Associazioni Sportive di Bologna e dintorni, e fin dall’inizio la scelta fu quella di strutturare la F.I.G.P. in accordo con quelli che erano i regolamenti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.).
Il nome (paddle) deriverebbe dalla racchetta a piatto solido – paddle racquet ('pagaia') in lingua inglese. Per giocare si usava infatti una racchetta in legno pieno, mentre il campo era circondato di recinzioni metalliche.
sabato 17 settembre 2022
Quando l’estate finisce al Miramare di Salerno di Maria Serritiello
Anche quest’anno Il
Miramare di Salerno si conferma la spiaggia più “In” della città, con i suoi 230 metri di lunghezza ed i circa 70
metri di profondità. Una distesa di ombrelloni spiegati al sole ed offerti con piacevolezza
al panorama lunato e bellissimo di Salerno. Lo stabilimento, di nobile memoria
è sorto negli anni trenta, qui infatti, durante la seconda guerra mondiale si
stanziarono le truppe inglesi ed americane e qui è iniziato, nel 2021, il
lavoro di ripascimento delle spiagge per salvaguardare il litorale sia
dall’erosione di anno in anno dalla forza del mare, sia di offrire larghe
spiagge ai salernitani ed ai turisti sempre più numerosi in visita. L’intera fabbrica è sotto vincolo paesaggistico,
per cui nella ristrutturazione eseguita nel 2012, si dovette mantenere lo
stesso impianto originale, il che le dà un’aria retro che non dispiace. Lido
storico, dunque, che ha mantenuto e mantiene la dignità di uno stabilimento
signorile, retto con rigore dal giovane Alfredo Serritiello, figlio d’arte, suo
padre Alberto, oltre ad essere presente nella conduzione giornaliera, è presidente
dell’associazione degli operatori del settore.
Ogni mattina,
all’ingresso dello stabilimento, una giovane hostess di nome Martina, gentilmente verifica gli
ospiti in entrata ed augura una buona giornata di mare e di sole.
Ed ecco la spiaggia,
apparecchiata, con ligia geometria, da lettini, sdraio e sedie “Savonarola” color seppia, come la
sabbia, che non è più lavica, fine e scura da attaccarsi fastidiosamente alla
pelle, ma un macinato chiaro, estratto da cava di pietre. L’estensione marina
invasa da 320 ombrelloni, sotto i
quali in sosta 5 bagnanti per volta,
appare di un chiarore abbagliante, tenuta stretta da inserimenti di bianco
legno: ringhiere, spogliatoi, passerelle e spazi sociali. Macchie di verde,
ovvero piante, esposte come nel salotto di casa, spezzano il nitore circostante
e segnano la cura profusa nell’arredare tutta la spiaggia. L’ordine e la pulizia,
affidati alla DE.SA.GI GROUP, la Signora Carmen, ne sa qualcosa,
fanno bella mostra di sé in tutti gli spazi comuni, poi degradando verso la
riva trasparente, più in là, l’azzurro del mare si fa più intenso di colore ed
invita alla nuotata. Sulla battigia sono state posizionate le docce per dare
freschezza in più all’arsura continua ed insopportabile di questa estate. La
musica diffusa non è stata mai invasiva e la gentilezza dei bagnini, nelle
figure di Giovanni, Antonio, Marco,
Alessandro, guardiani della nostra sicurezza, sempre presente. I servizi
offerti in spiaggia sono stati molteplici e destinati a far trascorrere
spensieratamente il tempo estivo, ad esempio: le attrezzature di lettini
galleggianti, eventi gonfiabili a tema luna park, sfiliate carnaval, special
guest: Masha ed Orso e poi l’animazione
e ginnastica per bambini, giochi da tavola, campo di Beach Volley, campo di
calcetto, giornate diversificate con balli di gruppo, curati da Marco Palummo e cacce al tesoro, Non è
mancata la carrozzina disabili JOB.
J.O.B. la sedia per il trasporto di disabili ed anziani adatta al mare,
munita di una coppia di ruote studiate per il trasporto ed agevole su tutti i
tipi di fondo (sabbia, ciottoli e quant’altro). Insomma un insieme di attività
per creare divertimento, spensieratezza, sollievo ed appartenenza.
Il 15 settembre,
inesorabilmente, la chiusura, eh sì che la spiaggia è stata aperta dal 2
giugno, eppure già manca la giornaliera sosta che allontana per qualche ora il
frenetico vivere quotidiano di ognuno.
Al prossimo anno è
l’augurio!
Maria Serritiello