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martedì 6 dicembre 2022

IV Appuntamento di “Che Comico 2022/2023” al Tempio della Comicità: di Salerno: Angelo Belgiovine di Maria Serritiello


 Fonte: www.lapilli.eu

di Maria Serritiello 


Una data, 1992, Premio Charlot, la vittoria è di Angelo Belgiovine, un 34 enne, impiegato comunale che pensa al proprio futuro lontano dal passare le carte fino alla pensione.

Ha bella presenza, sa parlare, sa divertire e cambia rotta al suo destino lavorativo.

Lo ritroviamo al Ridotto, dopo che la prima parte della sua vita è trascorsa, le tappe importanti realizzate, una moglie, due figlie e la notorietà affermata come autore, attore e regista teatrale. Poi anche altro, due lauree, l’insegnamento di economia all’Università ed una malattia seria, fortunatamente superata, il covid neanche tanto leggero e 13 anni lontano dalle scene.

Dopo l’affermazione al Premio Charlot, l’incipit è con il   programma di Renzo Arbore “Caro Totò, ti voglio presentare” ed il successo con la gara tv “La Sai l’Ultima?” vincendola e continuando per 10 anni e più a scrivere testi e barzellette per Mediaset.

Ecco questo, a grandi linee, il suo pregresso, ma c’è molto ancora, tanto che si rischia di redigere un’arida elencazione e lui che è un uomo di cuore, dei suoi successi non ne vuole fare pura ragioneria. Così’ porta sulle scene, per due serate, uno spettacolo che gli rassomiglia, dal titolo “ Eccomi…ma non vi affezionate”  nel quale racchiude il suo  vissuto, i suoi ricordi dalla nascita alla pubertà, dall’adolescenza fino ad arrivare alla famiglia e alla vita di oggi.

Ci si accorge, dalle prima battute, che siamo dinanzi al filologo della risata, che ha scandagliato della stessa, ogni recondito angolo, traducendolo in altrettanti momenti teatrali. La comicità dei monologhi è studiata, non ha niente d’improvvisato, anche se può sembrare il contrario; il contenuto, la recitazione, la mimica, il costume sono frutto di applicazione.  Belgiovine viene dalla vecchia scuola di teatro, diciamo pure dalla gavetta, per cui il manufatto comico ha spessore ed arte. Non è veloce, ha i suoi tempi per vestire i panni di scena, prima con pantaloni neri larghi tenuti su da due vistose bretelle, poi calata sulla fronte una nera parrucca riccioluta e camicia sgargiante ed infine con classico doppio petto a righe di un rosso fuoco che lo rende elegante e signorile, come deve essere un signore della sua età. Si accompagna al maestro Claudio Lardo, serio attore di prosa, prestato alla musica del pianoforte, tra l’altro suonato con maestria, per intervallare con musica i tempi di cambio di costume: “Libertango” di Astor Piazzolla  e con il recitato: La ballata dell’Emigrante di Antonio Ghirelli 

Dotato di una sua specifica capacità scenica ha saputo dare agli altri diversificati spunti teatrali, grazie ad una cultura vasta e profondamente ancorata nella realtà. Lo spettacolo sapientemente dosato in tutte le sue parti, si è concluso con i fuochi pirotecnici delle sue freddure e barzellette che lo hanno visto partecipe prolifico e apprezzato protagonista nel panorama nazionale della comicità, complice il mezzo televisivo.

Plauso, dunque, ad una leggenda dell’umorismo che tanto contributo ha dato e che merita di certo scranni più elevati tra le glorie nazionali, per questo il suo ritorno al teatro, dopo la lunga pausa, ci rende gioiosi e ci fa apprezzare la risata colta che tanto ci mancava.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu





 

 

 

venerdì 2 dicembre 2022

Casamicciola vicina al mio cuore di Maria Serritiello

 



di Maria Serritiello

Così vorrò ricordarti, mia cara e sfortunata Casamicciola, ciò che vedo nei filmati televisivi non mi appartiene Per otto anni ho trascorso serenamente l'estate e  condiviso  momenti spensierati ed altri meno.

Nel 2017 il terremoto, per esempio, a farmi ricordare ciò che mi diceva nonna Carmela: <è un'isola ballerina.>

Il monte Pomeo, il passeggio panoramico di chi in vacanza è in cerca di spazialità e bellezza, ha tradito nel sonno, sabato scorso, chi è nato in questa meravigliosa isola ed ama starci.

Un intero costone si è staccato dalla cima ed è precipitato su  tutto ciò che si è parato dinanzi, nel mentre raggiungeva il mare. La pioggia caduta è stata tanta, oltre 140 mm di pioggia in 24 ore

Le vittime sono 12 e lo strazio è tanto, intere famiglie sono state spazzate via come  macigni roteanti, alberi sradicati, mezzi ammaccati e case in frantumo. Il fango fa da padrone in tutto l'isola sicché i bei colori del luogo, una tavolozza  colorata, cede il posto al solo  colore grigio. Il cielo è carico di pioggia e né vuole dar tregua per questo fine settimana. 1000 e più sfollati si accingono a lasciare ciò che resta delle loro case, in  un esodo biblico per trasferirsi in strutture, lasciate da poco, sebbene il terremoto risale al 2017.

Di veloce sull'isola sono solamente i terremoti o le frane e non perché i casamicciolesi, attendono la manna dal cielo, per come stanno spalando il fango, assieme al movimento spontaneo di giovani volontari, studenti e non,  riunitisi con un messaggi su wz, rendono l'idea che vogliono tornare al più presto alla normalità, se normalità si può dire, dopo quest'immane tragedia ed i tristi lutti.

Eppure da poco, gli sfollati del terremoto del 2017 erano ritornati nelle loro case, gli amici che ho frequentato, nel mio soggiorno sull'isola, li ritrovavo felici su fb, nelle loro case, tra fiori e limoni, io che li avevo visti tristi e depressi nel mio stesso albergo,  che gli si  ripropone nuovamente la stessa sciagurata situazione. Non è certo confortevole vivere ammassati in camere d'albergo, privati delle proprie cose, dei propri animali di compagnia, delle calde atmosfere delle loro case. E fra poco è Natale!

Vi ricordo tutti cari amici di quei giorni, Liliana, Rosa, assieme alle maestranze dell'Hotel Elma, Gina, Angelo, Ciro, Maria, Blanca, Roberto, Lucia, Francesca, Giovanni ed altri di cui ricordo i volti ma non i nomi.

Ricordo il corso principale, le strade, sempre piene di verde, il vicolo Morgese, abbellito da quadri, la signora che vendeva specialità locali ed in particolare il rucolino, il bar Calise e la chiesa attigua, per una breve preghiera, che concludeva la mia passeggiata. Dimenticavo, il rito del lunedì, il mercato, io che nella mia città non ne frequento, a Casamicciola mi piaceva tanto fare affari.

Così se fermo il pensiero e le dita che tastano il computer, ecco, sono in mezzo a voi,  perché Casamicciola, per come mi ha accolta, é vicina al mio cuore

Maria Serritiello






martedì 29 novembre 2022

Enzo e Sal in “Sketch life” al Ridotto di Salerno per Che Comico 2022-2023

 


Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Terzo appuntamento al Ridotto di Salerno per la rassegna “Che comico2022/2023 con Enzo e Sal in “Sketch life” Mancavano dal 2012 ed è stato piacevole ritrovare la loro comicità semplice, pulita ma con contenuto sotteso. Due bravi ragazzi, comici della porta accanto, di quelli che puoi trovare nelle feste familiari e che danno assieme al sorriso, l’affettività. Non sono tanto cambiati da come li ricordavamo, sebbene la loro fisionomia l’abbiamo ripassata in tutti questi anni con la trasmissione televisiva “Made in sud”, che ha dato loro buona visibilità nel circuito nazionale.

Un binomio inscindibile che garantisce uno spettacolo autentico genuino, grazie ad un affiatamento più che decennale. Si sono conosciuti all’età di 16 anni ed hanno pensato che potevano stare insieme per le loro differenti caratteristiche, l’uno (Vincenzo Busto, Enzo) incarnare lo scugnizzo bonaccione, con una mobilità facciale quanto mai espressiva, l’altro (Salvatore Strazzullo, Sal) il sapientino politically correct che prepara e stuzzica la genuinità’ di Enzo e lui a piene mani pesca nelle sonorità del dialetto napoletano il meglio della sua comicità. La coppia non dispiace e si fa apprezzare per la leggerezza e la consapevolezza di mettercela tutta nel far trascorrere in serenità e brio i fedelissimi del Ridotto

Due ore in allegria, perciò, con siparietti allestiti con i soli cambi di giacche, pantaloni e la loro sagacia artistica; sfilano così, sul palco, i pezzi più esilaranti: I condomini, genitori al parco, il bamboccione ed il lavoro, la corsa, i viaggi all’estero, il disabile, per giungere al personaggio più dilettevole, cioè l’incazzatore personalizzato. L’applauso convinto e ripetuto e le risate suscitate dicono, ad Enzo e Sal, la loro bravura e la loro capacità d’intrattenere in maniera garbata e cortese il pubblico. 

Enzo e Sal

2008  XIII edizione del “Premio Massimo Troisi”.

2009  XVI edizione del “Bravo Grazie”.

Dal 2009 al 2014  6 edizioni di “Colorado” in prima serata italia1

Dal 2009 ad oggi tutte le edizioni di “Made in Sud” da Sky

Comedy Central a Rai2

Spettacolo “Basta Arrabbiarsi”

Maria Serritiello









 

 

 

 

domenica 27 novembre 2022

25 Novembre Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle Donne”, il Museo Città Creativa di Ogliara


 Fonte: www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


“AB-USO” così ha titolato la manifestazione per “La Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle  Donne”, il Museo Città Creativa di Ogliara, traendo spunto dalla proiezione video di Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino.

A volere la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata l'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione del 17 dicembre del 1999. L'intento dell'Onu era quello di sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime. Questa data è stata scelta in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche massacrate per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo,  il 25 novembre del 1960.

Giornata, dunque per la rivendicazione della essenzialità della donna e quindi della sua sacralità’, nel determinismo di un equilibrio universale più che accettabile e la necessità’ fondamentale della creatività’, intesa nel senso più alto ed ampio del termine, come un’altrettanta insostituibile forza liberatrice e costruttrice di quell’ equilibrio. Le donne, vittime della loro stessa capacità di donare amore e odio, gioia e dolore, vita e morte; donne necessarie, insostituibili, eppure centro di lotte, discussioni feroci, odi carnali ed abbandoni celestiali, sangue ed estasi.

Intanto manifestazioni si susseguono costanti, regolari, cadenzate, annuali, nel tentativo di azzerare il numero delle vittime. In Italia dall’inizio dell’anno hanno perso la vita 104 donne, una ogni tre giorni, una mattanza, sempre più feroce, retaggio di una cultura patriarcale, che poteva vita e morte sull’altra metà del cielo. Il determinismo omicida, però, si fa sentire ovunque, in special modo in quei territori dove vige la religione islamica, nei quali la donna è costretta a scomparire sotto larghe vesti e stretti hijab, mentre nei territori assediati dalle guerra, stupri, sevizie e massacri sono divenuti giornalieri, uno sport che riduce gli uomini ad una specie senza nome, vergogna del genere umano.

Il Museo Città Creativa, voluto fortemente dall’artista Ugo Marano, a pochi passi dalla cava di creta dei Fratelli De Martino, per coltivare il sogno di creatività per i rioni collinari, sicché il Museo nasce per valorizzare l'arte ceramica in ogni sua forma e rappresenta uno spazio innovativo e dinamico nel quale si alternano mostre e laboratori.  Per molti anni è stato diretto in maniera appassionata e professionale dalla Dott.ssa Gabriella Taddeo in quiescenza da vari anni, ma che affiancherà, il nuovo direttore Dott.re Angelo Sirico , senza impegno lavorativo e solo per coordinare mostre.

Il direttore Sirico ha scelto sapientemente la data del 25 novembre 2022 per riaprire al pubblico il museo di Ogliara, funzionante, per un bel po’ di  tempo in modo ridotto, sia per l’evento pandemico, sia per dare spazio alla ristrutturazione dei locali, invocati da tempo.  Ora traslucidi hanno ospitato le performance delle brave artiste: Annamaria Panariello e Rosanna Di Marino i cui video pieni di simbolismo visivo, sul tema della libertà, hanno suscitato nei presenti commozione. La lettura, poi, delle poesie della poetessa Maria Mammola hanno dato forza alle parole e la Prof.ssa e scrittrice Rosaria Zizzo ha rafforzato l’emozione attraverso immagini scelte di donne maltrattate ed abusate, più la barbara esecuzione subita delle sorelle Mirabal. 

Una panchina laccata rosso fuoco, simbolo del colore del sangue versato dalle donne, con la spalliera foderata dal volto di Frida Kahlo, altra donna che è stata impegnata contro la disparità di genere, affermando audacia, indipendenza, amore ed arte, accoglie i visitatori nello spazio iniziale del museo. La panchina è stata eseguita con precisione e piacevolezza dall’Associazione Spazio Up Arte, nella figura del Presidente Dott.re Vito Egidio Ungaro.

Presente alla manifestazione la Dott.ssa Adele Cavallo che si occuperà di didattica all’interno della struttura e Tonia Willburger, consigliere al Comune di Salerno che anticipa la costituzione di una rete museale con il Museo Città Creativa di Ogliara, capofila.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu



 

 

 

 

lunedì 14 novembre 2022

“Annus Cristi” ovvero Marco Cristi al Ridotto di Salerno per “Che Comico 2022-2023”

 






Fonte: www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Due serate, il 12 ed il 13 novembre, in compagnia di Marco Cristi, lo scugnizzo della comicità, al Ridotto di Salerno. Vivaddio si ride ed a volto scoperto, sì da mirare il sorriso tondo, allegro e spensierato degli spettatori, dopo tre anni di forzata chiusura. Si era a marzo, quando le porte del tempio della comicità si chiusero improvvisamente senza poter concludere la stagione e spalancando dinanzi a tutti noi un modo di vivere al chiuso con la paura di un virus sconosciuto ed ostile al sopravvivere

Ed eccolo, tre anni dopo, il piccolo teatro, 80 posti, rinnovato nel colore, un alto zoccolo color testa di moro a far bella mostra di sé sotto le pareti tinteggiate crema. Aria nuova, rinascita e divertimento assicurato, con una vecchia conoscenza del cabaret, firmato famiglia Tortora, nella fattispecie Gianluca Tortora esperto e capace direttore della stagione “Che comico 2022 -2023”, come le tante del passato: Marco Cristi.

Ad introdurlo, aumentando il livello di attesa, è Stefano De Clemente un giovane cabarettista napoletano, con un curriculum di tutto rispetto: partecipazione e vittoria al Premio Charlot e vittoria al Premio Troisi, che sarà presente, proprio al Ridotto, con un suo spettacolo: “Siamo un grande popolo”, il 25 e 26 febbraio 2023.

Marco mancava da noi dal 2017, allora aveva presentato un godibilissimo spettacolo in coppia con Mago Elite, ora, da solo, tiene banco per quasi due ore, con un’interrotta energia, presentando la Napoli della strada, del vicolo, ‘ro vascio. Comico di pancia trasporta “la Sanità”, con le mille sfaccettature, sul palcoscenico e lui, abbeveratosi, di volta in volta, è attore e spettatore all’unisono. Ha di suo la sola mimica facciale, quasi caravaggesca, per certe prospettive e scorci sul viso, sulla bocca, sugli occhi, sui rivoli di sudore. Recita a soggetto, come la sua Sanità, facendo liberare nel pubblico una ilarità contagiosa e godereccia. Si ride e si vive la scena quasi allegri fanciulli all’‘uscita della scuola, quando ad accoglierci è una Napoli comica che fa ridere senza appesantire, ricca di una teatralità plautina, mai greve ma pungente e satirica sempre. Certo non è la Napoli di Totò, ne’ quella di De Sica ma è Lei, quella che ha, nel suo tessuto più intimo, la linfa di cui si nutre la ruspante e genuina comicità di Marco, non a caso denominato lo scugnizzo della comicità e non solo per certe libertà che si concede nei confronti del pubblico, che finisce col ridere con lui di se stesso, ma anche e soprattutto perché di fatto non è legato a niente ed a nessuno. E’ totalmente libero, ha solo bisogno del pubblico per volare e portare in giro la sua comicità naturale, appresa spontaneamente nelle strade della sua città, un teatro sempre aperto e pronto ad esibire l’arte di vivere come il più grande spettacolo. Marco Cristi è la Napoli verace, caciarona e colorita che tanta allegria sa dare, è bastato poco per farci entrare nella Sanità e uscirne rinfrancati, leggeri, quasi un pieno di salutare ossigeno e comicità naturale senza fronzoli, quasi una visita occasionale al comico della porta a fianco che non si vedeva da parecchio ma che aveva tanto da raccontarci E’ mancato il vino o la pizza ma chissà che non succeda la prossima volta. Del suo spettacolo, della sua partitura ufficiale e chi se la ricorda più, Marco per due ore ha regalato al pubblico, che lo applaude fragorosamente e con il bis, la sua anima, la naturale vis comica, ed è questo che ce lo rende profondamente gradito. Torna a trovarci, Marco, ricorda che sei in debito dello spettacolo canonico “Annus Cristi”.

N.D. R La stagione teatrale di “Che Comico 2022-2023” ha avuto il suo inizio il 5 novembre scorso, con Emiliano Luccisano, al Teatro delle Arti, ma è al Ridotto, la storia del cabaret salernitano ed è nel contenuto spazio che mi piace tornare

Maria Serritiello

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