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mercoledì 9 gennaio 2019


Sabato 12 gennaio alle ore 20,00
presso l'Auditorium Palazzo de Simone 
 di Bracigliano
Direttore :Giovanni D'Auria
               e
Alfano I Wind Orchestra


Tiziana Beato: ”Il vuoto di un teatro ti racconta mille cose”


                                               fonte: MentiSommerse.it
di Corrado Parlati
A cura di Christian Coduto
Ph: Elisabetta Fernanda Cartiere


In una fredda giornata di inizio gennaio, ho l’occasione di incontrare Tiziana Beato. “Possiamo vederci in qualunque momento, a qualunque ora, l’importante è che ci si veda a Napoli.”
Forse è poco propensa a spostarsi, ipotizzo.
Le propongo di incontrarci nel bosco di Capodimonte. Accetta con entusiasmo.
All’orario stabilito, con una puntualità ammirevole, mi si presenta davanti agli occhi una donna piccolina, con un bel sorriso, sicuramente molto affascinante.
Inizia immediatamente a parlare, con estrema scioltezza. Intorno a noi le temperature sono sicuramente basse, ma lei sembra quasi non accorgersene.

La prima è una domanda decisamente introspettiva: chi è Tiziana Beato?

Non lo so e spero di non saperlo mai (scoppia a ridere). Devi sapere che io, ogni giorno, sono alla ricerca di un nuovo progetto. Mi reinvento in continuazione.
Sono napoletana, sono laureata in Storia dell’arte e lavoro in un museo. Negli anni, però, grazie a diversi master ho sviluppato delle caratteristiche molto diverse rispetto alla mia laurea, legate a progetti formativi ed eventi culturali. Questo è il secondo settore che mi vede protagonista in qualità di Produttrice teatrale, Distributrice e Direttrice Artistica di eventi.
Sono la mamma di un bimbo bellissimo.
Sono un’inguaribile ribelle nei confronti di ogni cosa: hai presente la classica Signora del no e del perché? Eccomi.

Ironica, pratica, padrona della sua vita. Be’, come inizio non c’è male …

La tua biografia rivela “Sono nata a Napoli e vi rimarrò finché campo”. Un amore infinito, sicuramente corrisposto. Quali sono, dal tuo punto di vista, i punti di forza e quelli deboli di questa città?

Per ciò che concerne l’elemento lavorativo, la nostra cultura è pregna di tradizioni, di elementi storici ed architettonici. I punti deboli? Tutto questo non lo sappiamo curare, né tantomeno valorizzare. Non è una critica alle Amministrazioni, sia chiaro. Anzi, a voler essere precisi, soprattutto negli ultimi tempi ho trovato terreno fertile e benevolo da parte delle Amministrazioni. La critica è rivolta soprattutto al popolo, che non sempre apprezza. Napoli è una “puttana meravigliosa”: la devi pagare, ti fa soffrire, ma non ne puoi fare assolutamente a meno.
È una città con un mare immenso che ti accoglie ma, allo stesso tempo, ti respinge. Ha un’ampia gamma di contraddizioni.

Napoli è un bisogno, una necessità. Non se ne può fare a meno. Anche durante una semplice intervista. Ecco il perché della richiesta di non spostarsi. Ora mi è tutto più chiaro. Ma, d’altro canto, come darle torto? Chi vive di arte non può che rimanere folgorato da una città come questa.

Numerose pubblicazioni editoriali all’attivo. Perché la scelta della scrittura?

(Strabuzza gli occhi) eh, bella domanda. Mi sono avvicinata alla scrittura realizzando libri per bambini … una sorta di lavoro per commissione. Una scelta non sterile, ma sicuramente mirata e guidata. Ho affrontato dei temi importanti quali la celiachia e la sclerosi multipla; sai … per quanto potesse divertirmi scrivere questi progetti, c’era sempre un forte elemento didattico a farla da padrone. Poi ho deciso di scrivere per un pubblico adulto: è stato come partire per un lungo viaggio, che mi ha permesso di osservare in un modo nuovo e più profondo a ciò che faceva parte della mia vita.
Trovo la scrittura estremamente terapeutica. Si scrive soprattutto per se stessi, per lasciare qualcosa.
Ho un nuovo romanzo, scritto a quattro mani con Federica Flocco. Dovrebbe uscire a breve. È un libro che esalta l’odio, al termine di una storia.

Tiziana Beato è una notissima organizzatrice di eventi culturali ed artistici. Nel suo lavoro, che rapporto/percentuale occupano la responsabilità e il divertimento?

Ti ringrazio per quello che hai detto! Sono sincera: il 90 per cento di questo lavoro è divertimento. Anche perché, se una cosa ti diverte, automaticamente ti appassiona. Io non sono una irresponsabile, non potrei mai esserlo, però posso essere imperfetta, grazie alle mie pecche e agli elementi folli che caratterizzano il mio carattere.
I lavori che ho prodotto sono riusciti bene perché, dietro, c’era una equipe di grande qualità.
Mi diverto tanto a seguire ogni step dei progetti che coordino, a partire dall’allestimento fino ad arrivare alle prove … (ci pensa su) ti viene data la possibilità di veder nascere e crescere un progetto. Non è mica poco, ti pare?
Sai una cosa? Quando c’è la prima di un nuovo lavoro, io divento improvvisamente triste … lì il mio lavoro termina. È un po’ come quando insegni ad un bimbo a camminare: a mano a mano, esci un poco di scena, ma ti senti già pronta ad affrontare un nuovo spettacolo.
La bravissima drammaturga Anna Mazza sta scrivendo la parte teatrale del mio testo “La paura è bugiarda”; durante la prossima stagione sarò coinvolta in un doppio ruolo: sia come autrice del testo, sia come organizzatrice. Sarà una nuova entusiasmante avventura!

A proposito di eventi… sta per avere inizio una rassegna molto interessante, della quale sei promotrice. Ti va di parlarcene?

È una nuova sfida perché si parla di una rassegna teatrale. Le protagoniste sono quattro donne. Io le definisco le quattro donne della mia vita perché a loro sono legata umanamente: Lalla Esposito, Antonella Morea, Gea Martire e Rosaria De Cicco sono delle vere amiche, con le quali ho condiviso tanti momenti della mia vita. E, allo stesso tempo, rappresentano anche la storia della mia professione e delle mie produzioni. In particolar modo, con Gea abbiamo iniziato con “Della storia di G.G.” diversi anni fa. Grazie a lei, ho avuto la possibilità di aprire un’associazione culturale e teatrale, ho collaborato con il Positano Teatro Festival … Io e lei abbiamo poi lavorato per ben cinque anni di fila.
Con questo nuovo progetto avevo voglia di celebrare quattro spettacoli, ma al di fuori della mia città. Ecco perché li ho portati in una struttura meravigliosa come l’agriturismo La Colombaia (Via Grotte S. Lazzaro, 9, 81043 Capua-Caserta N.d.R.).
È un posto incantevole, accogliente, elegante. La cosa che mi piace di più è la possibilità che c’è stata data di unire, all’evento teatrale, la componente enogastronomica: gli spettatori potranno godere della parte artistica, gustando dei piatti tipici. Una serie di cene-spettacolo.
Tutto questo è stato possibile grazie alla grande amicizia e stima che mi legano a Maurizia Maiello, che mi ha voluto fortemente nel territorio di Capua, proprio nella location per cui lavora da tempo e i cui proprietari sono i componenti della famiglia Amico, nota a livello europeo come Amico Bio. Questo sodalizio amicale, quindi, si è evoluto anche in un rapporto lavorativo. Oltre a lei, desidero ringraziare Antonella Corvese che è parte attiva di questo progetto.


Lalla Esposito farà “Napoletana” con il maestro Antonio Ottaviano il 19 gennaio. Rosaria De Cicco darà libero sfogo al divertimento con “Almost famous” il 23 febbraio. Antonella Morea e Federica Aiello, il 9 marzo, saranno le protagoniste di “Ragù” lo spettacolo che, in effetti, si avvicina di più allo spirito di questa rassegna. Il 6 aprile si termina con Gea Martire che, accompagnata dal maestro Lello Ferraro, ci proporrà “Poche storie”.

4 appuntamenti e 4 donne protagoniste. Il mondo dello spettacolo è spesso misogino, maschilista. Quanto è duro, per una donna, imporsi e riuscire a dimostrarsi all’altezza della situazione a tuo parere?

Guarda, in realtà il mondo del teatro non è poi così misogino. Abbiamo molte più attrici che attori! Ci sono molte produttrici e organizzatrici teatrali. Non credo che sia duro imporsi: le donne hanno una marcia in più, da un punto di vista lavorativo, e sono in grado di farsi valere. Non sono mai stata osteggiata, lo ammetto, né da parte dei miei colleghi, né da parte degli attori. Sono stata affiancata sempre da persone perbene, voglio spezzare una lancia a favore del teatro napoletano, da questo punto di vista! Poi, viene da sé, c’è qualche professionista con il quale non si riesce ad instaurare un solido rapporto di amicizia, ma questo credo che sia normale da un punto di vista umano e lavorativo.
Considera che il teatro che vivo io è quello dei fonici, i sarti, i tecnici delle luci … persone che lavorano sodo, anche per più di 8 ore al giorno: è grazie a loro, se il teatro esiste.

Non teme il confronto né prova invidia per le sue colleghe e ha stima sincera nei confronti di chi, su quel palco, lavora duramente e si dona per la riuscita di un nuovo progetto. Il suo atteggiamento ha decisamente un qualcosa di nobile.

Ora terminiamo con un’amabile marzullata: fatti una domanda e datti una risposta

“Mi stancherò mai di fare questo tipo di attività?”
“Mi guardo dentro, fino ad arrivare al cuore … no perché questo lavoro mi emoziona.”
Sai, questa è una domanda che mi sono posta spesso negli anni. Per quanto ci siano dei problemi oggettivi, come la mancanza di fondi per esempio, o la crisi che impera … è impossibile rimanere lontani dal teatro. Anche quando ci sono meno persone, il vuoto di un teatro ti racconta mille cose.
Ho trascorso con Tiziana Beato un paio di ore.
La nostra chiacchierata mi lascia nel cuore il ricordo di un confronto fruttuoso, stimolante, pulito.

A cura di Christian Coduto
Ph: Elisabetta Fernanda Cartiere


sabato 5 gennaio 2019

La Locandina dello spettacolo “ Attesa” IDEA E REGIA: Brunella Caputo

Nessuna descrizione della foto disponibile.



L'immagine può contenere: 5 persone, tra cui Brunella Caputo, Letizia Vicidomini e Andrea Bloise






Il calendario originale 2019 di Maria Concetta Dragonetto




Cari amici vi auguro di credere in voi stessi e di realizzare i vostri sogni.
Io ho sognato tanto con la poesia e dopo due anni ho partorito una piccola grande Magia: Calamità Poetiche 2018/19
Il calendario magnetico di poesie metropolitane.
È bellissimo ed è una parte di me
che ho seminato e che donerò a tutti gli amici che incontrerò nel 2019
C’è ancora tanto da seminare e donare per il 2019.

                                  (Maria Concetta Dragonetto)

Maria Concetta Dragonetto, poetessa, ci ha regalato quest'originale calendario, fatto di calamitini per ogni mese e corredato da bellissimi pensieri poetici. Un bel modo per iniziare e continuare l'anno nuovo. 


giovedì 3 gennaio 2019

Leggi, mio caro fratellino , cosa scrisse Bruno Galluzzi anni addietro,


Fonte: Lucio Melfi
fb 31 dicembre 2018



Al Grande amico della mitica V C Genovesi Salerno i tuoi amici di classe per te ANTONIO SERRITIELLO , sei e resterai sempre nei nostri cuori.



Quella mattina,sembrava un giorno come tanti,ma nn sarebbe stato così.Una colonna di auto blu infilò l'ingresso dell'ospedale S.
Leonardo di Salerno.Sembravano un 'auto diplomatica con la scorta;era così.Si fermarono nei pressi dell'ingresso sportello del cittadino.
Scesero in tre,uno dall'auto centrale,due da quelle dietro,apparivano come unascorta.Il primo,quello che sembrava apparire più
importante,si avvicinò allo sportello: Cerco il sig.Moscariello, Saverio Moscariello ,per la precisione.L'impiegato,tra lo stupito e l'incuriosito:
Glielo chiamo subito signore,e si allontanò.Passarono pochi minuti e tornò,dietro di lui Saverio Moscariello.
Signor Moscariello??? chiese l'uomo. Sono io rispose l'altro,come posso esservi utile???
Non è facile da spiegare signore,veniamo da Roma,dal Quirinale per la precisione,Il Presidente ha urgente bisogno di incontrarla,la prego
dovrebbe venire con noi ora,subito.Lasci le consegna ad un collega,e ci segua per cortesia,è davvero importante.
Saverio,leggermente spaventato cercava si sillabare qulacosa,ma l'espressione seria di quell'uomo,lo convinse adandare.In fondo,pensò
se è uno scherzo,stò al gioco.Salì nell'auto,dimentico del lavoro,la famiglia ed altro.Sperava in qualchechiarimento.Ma nulla.Il viaggio
si svolse in assoluto silenzio.Saverio stette tutto il tempo aspettando che succedesse qualcosa,ma nulla.
Tutto preso dai suoi pensieri,si accorse all'improvviso che stava varcando la soglia del Quirinale,e col saluto dei corazzieri!!!!!
Le auto si fermarono nei pressi di una grande scalinata,tutti scesero.Uno di quegli uomini gli aprì lo sportello invitandolo a seguirlo.
Come in un sogno,Saveriò li seguì in silenzio,ammirando comunque la maestosa bellezza di quel palazzo.Ma che cavolo mi sta accadendo,
pensava.Attraversato un paio di grandi stanze,e percorso un lungo corridoio,giunsero nel salone,sì,proprio quello dove giura il governo,
quello dove il Presidente riceve le visite di stato.Sifermarono.Saverio non riusciva più a razionalizzare quello che stava succedendo,lo assalì
una leggera paura,un pò come quella che coglie i salmoni che risalgono ilfiume.Ma lo fanno anche sapendo che c'è l'orso in agguato.
A guardarlo bene,il suo volto aveva una espressione.....salmonata! Ed ecco che arrivò l'orso,cioè, volevo dire il presidente.
Gli si fece incontro.LO fissò per un attimo..e : uhè,Savè,finalmente sei arrivato,la tua presenza quà è importante.Certamente conosci 
l'intricata stagione politica che stiamo attraversando,abbiamo bisogno di un momento di rottura,che unisca il nostro paese.E tu mi sei stato
consigliato caldamente...da chi ti conosce bene.... Chi ??presidente,chiese timidamente Saverio..Lo scoprirai presto,rispose .
In quel momento Saverio Moscariello,completamente sopraffatto dagli eventi,incominciò a guardarsi attorno,tutta quella gente
lo fissava...ma...d'improvviso tra la moltitudini di volti gli sembrò di riconoscerne qualcuno: Presidente,farfugliò,perdonate,ma mi sembra di 
vedere persone che conosco....ecco..laggiù,accanto alla colonna,quel tizio dai capelli rossi...Pozzo,anzi DEl Pozzo,compagnodi banco,eee....più dietro
nell'angolo,...Bruno e Lucio, si Presidè,Melfi e galluzzo,anche loro compagni carissimi di scuola...
Ma che dici Muscariè..pffffff,bofonchiò il presidente,sì semp nù chiucchione!!!
Presidè,bofonchio Saverio in preda a una sorta di visione mistica,ma...siete ingrassato parecchio,e vi siete pure accorciato,mi sembrate il mio professore,quello,sì,
GUASTAFERRI...E il presidente:ma che stai dicenn Savè,anzi mica tieni na sigaretta??? ah già tu non fumi..Non fini di fare la richiesta che già l'uomo dai capelli rossi,si Pozzo,o almeno sembrava lui,si prostrò servendo un pacchetto di sigarette aperto.Solito lecchino pensò Saverio.
Bando alle chiacchiere Muscariè,sentito il mio consigliere personale e con l'accordo di tutte le forze politiche...Scusate Presidè,lo interruppe Saverio,
ma chi è questo consigliere ???? UUHHH,Muscariè,ma che t'importa,rispose il Presidente,comunque se proprio ci tieni..TOTONNO,si chiama TOTONNO.E proseguì:Dicevo,
Il parlamento in seduta comune ti sta aspettando,hanno bisogno di tè,bisogna riappacificare e unire tutto il Paese.Saverio,oramai avvolto in una strana nuvola con caratteristiche
marjuanesche,si lasciò condurre come uno zombi fuori dal palazzo e raggiunse il Parlamento.Discese le scale dell'emicilo circondato da un rispettoso silenzio.Raggiunse lo scanno
centrale della Presidenza,senza sapere che fare,iniziò a guardarsi tutto intorno. Senatori DEputati,e in alto la stampa,e ancora di lato il pubblico ammesso.E le telecamere che riprendevano.Poi il suo sguardo si fissò sul pubblico,avrebbe giurato su tutto di avere riconosciuto qualcuno.Macerto,....Bruno,lucio,giggino Scanzano,e poi Mario Bassano,enzo Camera,e de filippis,o ngegniere Carminuccio,altri della 5a C,e...infine loro,il gatto e la volpe :Carlo Pompele e lui...Il grande Totonno .
Non fece nemmeno in tempo a chiedersi cosa ci facessero lì,che il Grande Totonno si alzò in piedi.Tutta l'aula era rivolta verso di lui,e lui..con fare solenne..inizio un conto alla 
rovescia: 3-2-1-0 e tutta l'aula scoppiò in un unica assordante cadenza: CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE mUSCARIE'-CHE CHE mUSCARIE'.e CONTINUAVANO A SCANDIRLO COME IMPAZZITI di gioia.
Saverio cominciò a ridere,ma non immaginava che grazie alla diretta televisiva e radiofonica,si aprirono finestre e balconi in tutta l'italia,e la gente affaciata felice cantavA: CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE muscariè...
Saverio felice alzò gli occhi verso i sui amici,li vide abbraciarsi e poi sollevare in trionfo il GRANDE TOTONNO,ideatore e organizzatore di quell grande Kermesse di pacificazione nazionale.Corse verso di loro,abbracciandoli tutti con gioia e amore,sentimenti che in quel gruppo non sarebbero mai scomparsi.Strinse forte il grande Totonno,e Carlo Pompele ideatore del coro. Tutti insieme decisero di andare via,tornare a casa,ancora seguiti dall'ormai fammoso chè-chè,che nn terminava piu
Quel coro li seguì per tutta il percorso,oramai tutta l'italia lo scandiva.L'italia unita dal chè chè.......
qualche siciliano del sud giura che nelle notti d'estate sente provenire dall'africa uno strano coro,del tipo: che-chè...Al che il GRANDE TOTONNO dichiaro : ma tu vuò verè che o chè-chè è la vera causa delle primavere arabe ????

Grande TOTONNO,sei nei nostri cuori per sempre.

BRUNO.





venerdì 28 dicembre 2018

“ATTESA” I FRAMMENTI DI PENSIERO CURATI DA BRUNELLA CAPUTO ALLA CONGREGA LETTERARIA DI VIETRI SUL MARE


FONTE GAZZETTA DI SALERNO.IT
DI ANIELLO PALUMBO 


“L’attesa nasce nella mente, cammina nel tempo, scopre una delle possibili verità, corre in un viaggio immaginario, arriva in un luogo spesso non conosciuto. Il suo sentiero non è definito, ma si cerca di percorrerlo lo stesso. Per scoprire poi che l’arrivo non è altro che un’ulteriore attesa”. Dell’attesa, che fa parte della natura dell’uomo, della nostra vita, hanno scritto, scandagliandone tutte le possibili sfaccettature, 32 scrittori, poeti, attori, non solo salernitani, nel libro curato dalla scrittrice, attrice, regista teatrale, Brunella Caputo, intitolato “Attesa. Frammenti di pensiero”, edito da” Homo Scrivens”, di Aldo Putignano, che è stato presentato a Vietri sul Mare, in Vicolo Passariello 9, nell’ambito della rassegna letteraria “ La Vetrina de “La Congrega Letteraria” , organizzata dai direttori artistici de “La Congrega Letteraria” Antonio Gazia e Alfonso Vincenzo Mauro, dal coordinatore   de “La Rete de “La Congrega Letteraria”, Francesco Citarella, in collaborazione con l’ associazione “Fabrĭca”, di Daniela Scalese ed Elisa D’Arienzo. “L’idea è nata dall’esigenza di mettere insieme più voci” ha spiegato Brunella Caputo e le voci sono quelle di Vincenza Alfano, Vera Arabino, Andrea Bloise, Tina Cacciaglia, Mariagiovanna Capone, Brunella Caputo, Piera Carlomagno, Paquito Catanzaro, Vincenza Davino, Luca Delgado, Teresa Di Florio, Maria Concetta Dragonetto, Emilia Ferrara, Gabriella Ferrari Bravo, Ilaria Giudice, Francesca Laccetti, Paola Laudadio, Maria Sole Limodio, Fabio Rocco Oliva, Laura Pace, Rocco Papa, Alessandro Pepino, Sabrina Prisco, Pier Luigi Razzano, Maria Rosaria Selo, Maria Serritiello, Massimiliano Smeriglio, Alfonso Tramontano Guerritore, Luana Troncanetti, Rosaria Vaccaro, Serena Venditto, Letizia Vicidomini.




Sulla copertina del libro, realizzata da Ugo Ciaccio, l’immagine di una pensilina di un’anonima stazione dove una donna attende con ansia un treno che forse arriverà su un binario, o che forse non arriverà mai. Hanno partecipato alla serata alcuni degli autori del libro: Tina Cacciaglia, che ha presentato il suo racconto “Questa Notte” nel quale c’è l’attesa della “Signora della Morte” raccontata attraverso un importante momento storico napoletano:” La rivoluzione partenopea”;  Maria Serritiello, che ha presentato la sua poesia “Verranno giorni migliori” nella quale c’è l’attesa di una “primavera che non vuole sbocciare” ; “dell’arrivo dei giorni migliori” e Maria Concetta Dragonetto, che ha presentato la sua poesia “Onesta è l’attesa” che conclude il libro con dolcezza, con la ricerca di “mani intrise di poesia”, con i suoi “ladri in cerca di sogni” . La colonna sonora del libro è stata affidata alle musiche dell’Electric Ethno Jazz Trio di Stefano Giuliano :”Le persone che leggono questo libro, dovrebbero ascoltare, leggendo, i brani che consiglio all’inizio di ognuna delle quattro sezioni in cui ho diviso l’attesa nel libro: Tempo, Verità, Viaggio, Arrivo”. Il libro è dedicato a Samuel Beckett, autore di “Aspettando Godot”: ” Ho un amore particolare per quest’autore e per il suo testo che fa parte del teatro dell’assurdo”. Brunella Caputo, che durante la serata ha recitato meravigliosamente alcuni brani del libro , ha annunciato che il 5 e il 6 gennaio sarà presentato, al” Teatro del Giullare” di Via Vernieri, uno spettacolo teatrale liberamente tratto dal libro:” Non ne racconterò le storie , ma un’altra storia nata dalle parti dei racconti che narrano dell’attesa: è una performance comica che sarà interpretata da me, da Andrea Bloise, Teresa Di Florio, Concita De Luca,  Letizia Vicidomini, Teresa Vicidomini, Davide Curzio, Marco Vecchio e Augusto Landi

. Aniello Palumbo

(FOTO DI EDOARDO COLACE).





lunedì 10 dicembre 2018

Il concerto mortale


Non voglio dare nessun giudizio, ma invitarvi a leggere il testo di una delle canzone in repertorio.di Sfera ebbasta

Ognuno può farsi un'opinione e pensare se mai è possibile accontentare sempre  dei minorenni ...

Hey tipa. vieni in camera con me!

Luccico, quando esco per la strada
Luccico, non esco se non ho un completo lucido
la tua tipa mi guarda, ah dubito
che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!)
mi vede e dice "WOW"
e le sue amiche "WOW" santarelline
ma a me mi sembra Bendhouse
Quanto sei porca
dopo una vodka
me ne vado e lascio un post-it sulla porta
Le more, le bionde, le rosse, le mechesate
vestite da suore o con le braccia tatuate
le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache
Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò
So che mi vuoi non dire di no
Lasciami il numero e se mi ricordo
magari un domani ti richiamerò
io non lo so cosa ti faccio
però mi cerchi lo so che ti piaccio
sono una merda ragiono col cazzo
oggi ti prendo, domani ti lascio

Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!

Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell'altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
'ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito
"Mi piaci, gioco hard" dubito
di te tipa, che vieni a casa mia con la tua amica
se non è una quinta amicca

Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un'amica po-portati un'amica!



Dico!








Sfera Ebbasta, pseudonimo di Gionata Boschetti[4] (Sesto San Giovanni7 dicembre 1992), è un rapper italiano.
È salito alla ribalta grazie alla pubblicazione dell'album XDVR, inciso con la collaborazione del produttore discografico Charlie Charles, ottenendo un buon successo in Italia. Tale successo si è replicato con le uscite di Sfera Ebbasta (2016) e Rockstar (2018), il secondo dei quali ha permesso all'artista di divenire il primo italiano ad entrare nella top 100 mondiale della piattaforma di streaming Spotify