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giovedì 4 settembre 2014

“Omaggio a Massimo Troisi” un successo al Teatro dei Barbuti come al Miravalle di Ogliara




Fonte www.Lapilli.eu
di Maria Serritiello



Che sia rappresentato ai "Barbuti", il tradizionale teatro estivo, posto nel cuore della città e che nel mese d'agosto, tanto piace ai salernitani, o al "Miravalle" di Ogliara, un'inimmaginabile location, l'8 agosto scorso, "Omaggio a Massimo Troisi", raccoglie sempre, consensi, pubblico ed applausi. Lo spettacolo, già proposto nel lontano 2006, dal Teatro Popolare Salernitano, al San Genesio, stritolato dal budello dei vicoli ma regno incontrastato di Sandro Nisivoccia, l'icona del teatro cittadino, assieme a Regina Senatore, per davvero "Regina", è firmato da Enzo De Caro, uno dei tre componenti "La Smorfia", se non si vuol dire altro.
Sono 20 anni che Massimo Troisi ci ha lasciati, in quel dannato 4 giugno rendendoci orfani della sua arte, privati della sua poesia, una mancanza che ha significato non potersi riconoscere in lui che tanto ci somigliava. E così lo cerchiamo nel suo ultimo film "Il Postino", lirico fino alle lacrime, nelle poesie e una su tutte "Tu o saie comme fa o core quanne ...."o nei suoi versi per una canzone di Pino Daniele "Tu dimmi quando , quando.." Ma ci ha, poi, veramente lasciati Massimo, o come dice la Pavignano, storica sua collaboratrice e ancor di più "Da domani mi alzo tardi", inneggiando alla sua proverbiale pigrizia per vedercelo comparire davanti?
Nell'attesa Giovanni Caputo, Roberto Nisivoccia, Riziero Pecoraro ed il giovanissimo Danny Caputo, per la continuazione, ci hanno fatto rivivere i vecchi sketch, dei classici, ormai, della comicità di tutti i tempi. L'interpretazione perfetta del quartetto ha avuto l'eccezionalità di inter cambiarsi i ruoli, quelli propriamente di Massimo, Lui, tutti noi, non può avere nessuna congelazione del personaggio. Sono sfilati disinvoltamente e con grande bravura degli interpreti "l'annunciazione, la sceneggiata, il Principe azzurro e tanto altro con audio e video d'epoca.
" Tu stive nzieme a nata" canta Denny Caputo con voce bene impostata, accompagnandosi con la chitarra, in scena padre e figlio fanno una bella amalgama. E che dire di Roberto Nisivoccia, se non che la tradizione del nome di famiglia continua ed anche in maniera eccellente, sicuro in scena nei personaggi da interpretare, così come ad arringare il pubblico per farlo partecipare, è stato il traino dello spettacolo. Esemplari le caratterizzazioni di Riziero Pecoraro, consumato attore che non sbaglia un passaggio ma che esalta gli interventi. Un bravo particolare va a Giovanni Caputo, alla sua particolare e fine recitazione, le poesie come gli sketch da lui sono trasformati in dolce suono.
Lo spettacolo funziona e per questo si dovrà continuare a rappresentarlo, i grandi e Massimo Troisi lo è, non vanno messi in steady bay, rallegrano le battute e la risata non è neanche amara, perché Massimo Trosi c'è e la sedia vuota, ai bordi del palcoscenico, ne denuncia la presenza.
Mi sia concessa (n.d) una piccola annotazione al pezzo, per la serata dell'8 agosto, al Miravalle di Ogliara, una location molto privata, fine ed elegante, tenuta magnificamente e solo per eventi su richiesta, dalla Signora Rosaria Ciranni, la serata accompagnata da ottime degustazioni, gustosissime le "pizzelle con i fiori di zucca" innaffiate da vino locale e con dolce di Pantaleone, tra l'altro, ha avuto scopo benefico. Infatti l'evento, organizzato dall'avvocato Leonardo Gallo, nativo, che tanto si occupa delle problematiche sociali della zona, è stata programmata per aiutare i bambini dell'Africa, con un contributo libero. Tante persone, più di duecento, si sono assiepate ai bordi dell'azzurrissima ed illuminata piscina, per ridere e sorridere in nome di Massimo, il cui nome ancora oggi riesce a far del bene in tutta semplicità.
 
Maria Serritiello
 
 

San Matteo: la Curia vuol schedare i portatori dei Santi. Resta il giallo sui fuochi

Fonte LIRATV.COM


BRAVO ARCIVESCOVO MORETTI MANCA POCO CHE METTA LA STELLA DI DAVIDE AI PORTATORI. NON E' COSI' CHE PAPA FRANCESCO VUOLE LA CHIESA .SI DIA UNA REGOLATA DI MISERICORDIA, PERCHE'  I SUOI ATTEGGIAMENTI STRIDONO CON LA FEDE RELIGIOSA

MI DISPIACE TANTO PER IL DISACCORDO, ARCIVESCOVO MORETTI, FACCIA IN MODO CHE NON DIVENTI UNA PECORELLA SMARRITA... MA FORSE TUTTO SOMMATO E' MEGLIO CHE STARE NEL GREGGE

CORDIALMENTE
MARIA SERRITIELLO  .

Fonte: Lira Tv. com

Da più parti si tende a minimizzare quanto sta accadendo in questa vigilia tormentata della festa del Santo Patrono di Salerno. Il sindaco Vincenzo

De Luca ormai evita qualsiasi dichiarazione sull’argomento, liquidando la vicenda come di interesse della Curia, «il Comune non c’entra niente» ha ribadito anche stamani a chi gli chiedeva di chiarire il giallo sui fuochi d’artificio.
Perché nel programma religioso diffuso dalla diocesi di Salerno, per la prima volta non figura lo spettacolo pirotecnico a mare.
Un mistero, che se letto con malizia va inserito nel quadro dei rapporti tesi tra l’arcivescovo Moretti ed il sindaco De Luca dopo la decisione di rivoluzionare la processione di San Matteo, abolendo le soste a Palazzo di Città e nella caserma della Guardia di Finanza.
Poi c’è la questione dei portatori. A quanto si apprende, la curia avrebbe deciso di identificarli tutti, a cominciare dai capiparanza. Dovrebbero firmare un foglio da consegnare al parroco della Cattedrale e non tutti l’hanno presa bene, anzi. La diocesi precisa, in via informale, che l’iniziativa non è una novità ma che in altre realtà è un atto dovuto e cristallizzato da tempo. A Salerno, però, i portatori delle paranze non sembrano intenzionati a farsi schedare, ritenendo quasi un’offesa alla loro fede la richiesta di compilare il modulo.
Fonte LIRATV.COM

L'talia che non conosciamo...l'Italia che ci ha generato




Un interessante documentario VIAGGIO IN  LA BASILICATA


                  
 

"Si, dejà vu" di Maria Serritiello


 


                                                 Si, dejà vu
                                                               

Sofia,

come la Russia del ’79,

come il monastero di Succevita

quello di Rila e Batchkovo

e come a Mosca

non mangio.

Plovdiv è come Braciov

e le luci di VelikoTornovo

come i lumi delle Piramidi.

Solo il Mar Nero

è come il Mar Nero, solo.

E dormo dura come in ogni albergo,

Iphone e iPad

la compagnia

e Kora il mio solo rimpianto.

A casa il ritorno

è come da Bucarest,

Berlino, Siviglia, Lisbona,

Madrid e NewYork,

ma anche da Praga

Budapest, Zagabria, Rieka, Parigi, Pola,

Londra, Bruxelles, Lisbona, il Cairo, Boston, Mosca ,

Granada, Malaga e come da ogni luogo conosciuto,

oltre l’elenco.

Si, dejà vu!  

       Maria Serritiello
In aereo Sofia-Roma   13-7-2012
 
 
 
 
 

mercoledì 3 settembre 2014

A Giungano in scena la pizza cilentana ed antichi mestieri

 
 
Comunicato Stampa
 
 
“BOTTEGHE & MESTIERI”
5-7 SETTEMBRE 2014
CONVENTO BENEDETTINO
 
 
Artigianato ed enogastronomia di scena nel suggestivo scenario del Convento Benedettino di Giungano dal 5 al 7 settembre prossimi con “Botteghe e Mestieri”.
Nel corso della tre giorni sarà proposto un viaggio a ritroso nel tempo con la riproposizione sia di  tradizionali ricette enogastronomiche cilentane sia di antichi mestieri in cui sarà possibile apprezzare la manualità di artigiani provenienti da diverse parti del Salernitano.
Negli spazi del convento benedettino giunganese saranno, per l’occasione, allestiti laboratori del gusto e di artigianato artistico.
Nei laboratori enogastronomici protagonista assoluta sarà la pizza cilentana. Maestri pizzaioli sveleranno i “segreti” di antiche ricette dando un saggio della loro arte culinaria. Ovviamente, tutti i piatti gastronomici presenti all’interno dei diversi laboratori potranno essere degustati.
Nei laboratori artigianali si potrà, invece, ammirare la manualità di artigiani impegnati nella lavorazione di oggetti presenti un tempo nelle caratteristiche botteghe dei tanti paesini del Cilento. Una vetrina eccezionale di antichi mestieri che ancora oggi possono essere riproposti per la promozione e la valorizzazione di un artigianato di qualità.
E, sempre per rimanere in tema di tradizioni, nel corso delle tre serate sarà possibile ascoltare musiche e canti popolari cilentani grazie alle esibizioni di musici vestiti con abiti d’epoca. 
L’edizione 2014 di “Botteghe e Mestieri” è promossa dalla Camera di Commercio di Salerno in collaborazione con CASARTIGIANISALERNO-Federazione Provinciale artigiani di Salerno, con il Comune di Giungano, Rete Imprese Italia e l'Associazione Cilentum Pizza di Giungano.
 
 
 

martedì 2 settembre 2014

Dal 5 al 7 settembre a Salerno il FantaExpo, la fiera del fumetto, dell’animazione e della fantasia.

 
 
Fonte:Vincenzo De Luca facebook
 
 
Dal 5 al 7 settembre torna in città il FantaExpo, la fiera del fumetto, dell’animazione e della fantasia. Anche nel prossimo week end il parco dell’Irno si trasformerà in un luogo magico, in cui realtà e fantasia si fonderanno, per donare ai suoi visitatori un’esperienza unica e sensazionale, tra elfi, maghi e hobbits. Salerno si sta proponendo come il luogo del fantasy in tutti i suoi aspetti. Questo è diventato uno dei campi di aggregazione e di formazione di tanti giovani e di tante figure professionali specializzate. Nel campo della creatività dobbiamo e possiamo ritagliarci nicchie di eccellenza. Ci sono settori che dobbiamo occupare e valorizzare con estrema intelligenza e dinamismo se vogliamo ritagliarci spazi per la creazione di lavoro.
 
 
 
 
 

E non guardiamo il fondale di Maria Serritiello

 
Continuano gli sbarchi a Salerno e continuano le morti nel mare che più' c'è caro "Mare Nostrum"


E non guardiamo il fondale
di Maria Serritiello
 

Il mare,

l’azzurro mio mare,

ha  morti assiepati

nel fondo,

venuti da lontano.

 

Non hanno

nome,

volto

e membra ricomposte.

 

Incolore

la pelle

e  pensieri

erosi

dal sale

 

Nessun sudario bianco

se li avvolge,

e alcuna lacrima

li segue

nell’affondo.

 

Nel mare,

nell’azzurro mio mare

l’estate insiste,

le barche sciamano,

e continua l’amore…

 

Nuotiamo

ma  non da soli

e non guardiamo il fondale .

 

Maria Serritiello

 

3 -10-2013

 

A Lampedusa affonda un barcone con 500 profughi.  Centinaia i dispersi, 95 i morti, ma il bilancio non è  quello definitivo.

 

3-10-2013