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mercoledì 6 novembre 2013

"Se tutto restasse uguale" poesia di Maria Serritiello



Se tutto restasse uguale
tu saresti con me
a raccontare
Cappuccetto Verde,
a ritagliare la carta,
a giocare con le nuvole.

Tutto cambia, è vero,
ma oggi tu,
di nuovo mia alleata

Maria Serritiello

8 agosto 2013


Fausto Russo Alesi, ha interpretato al Teatro Ghirelli di Salerno “Natale in casa Cupiello


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello


Fa un certo effetto ascoltare la battuta della celebre commedia di Eduardo, Natale in casa Cupiello: “ Lucarie’, Lucarie’… scétate songh’ ‘e nnove”. Lucariè , scetete song e nove” e sentirla detta da Fausto Russo Alesi e  non da Pupella Maggio. Eppure la voce della storica interprete, e non solo la sua, ha aleggiato per tutta la durata dello spettacolo, nell’oscura sala del Teatro Antonio Ghirelli, la scorsa settimana. Un’ora e un quarto di spettacolo, senza interruzione, in cui tutti i personaggi della commedia sono usciti dalla gola del bravissimo attore siciliano, per sistemarsi invisibili in scena, su di un ampio tavolo cosparso di oggetti: sedia, lampadario, ombrello, testa di gesso, scarpe, corona di stagno, arnesi di falegnameria, colla e  tazzina di caffè.

Che cosa abbia indotto a Fausto Russo Alesi a volersi cimentare  con il pezzo più popolare di Eduardo, riducendolo ad un monologo solitario è lui stesso a dirlo: “È da molto tempo che coltivo il desiderio di accostarmi a questo grande attore-autore-regista e al suo patrimonio drammaturgico e Natale in casa Cupiello, in questa versione solitaria, mi è sembrato un modo possibile, una chiave d’accesso per incontrare la sua arte e il suo linguaggio.”

Fausto Russo Alesi, nato a Palermo 40 anni fa, si è voluto cimentare  con il pezzo più popolare, più  familiare  ma il più complesso di Eduardo. Il tema della solitudine e dell’ incomunicabilità,  presenti nella famiglia Cupiello, ne fanno un pezzo realistico e  di stretta attualità. Una sfida interpretativa, quasi una prova d’orchestra, in cui i 10 personaggi, sono rappresentati dalla sola modulazione della voce e dall’efficacia del suo corpo. Non un’imitazione, come poteva essere, ma un’efficace, quanto originale  interpretazione, senza, per altro, guastare, né smantellare l’impianto della commedia. Un assolo piacevolissimo in cui la sua recitazione, anche se con qualche inevitabile inflessione isolana, è stata perfetta e magica la voce variata dei personaggi. Il suo viso struccato, al naturale, si appaia con le differenziazioni delle spalle, delle gambe e dei gesti delle mani per ricucirsi addosso i vari personaggi e così Luca Cupiello ha  la schiena ricurva; Concetta ha le braccia incrociate sul petto; Tommasino ha  movenze  femminee; Nicola è spavaldo con le mani in tasca; Ninuccia ostenta un fianco e Pasqualino ha il collo in estensione ma anche  per Vittorio Elia, il dottore, Raffaele e  i vicini, che affollano il terzo atto, ci sono mimiche che li differenziano.

La sua performance, un’aggraziata e minima contaminazione del testo, è accompagnata più volte dall’afono sillabare del pubblico, che ripete, conoscendole a memoria, quasi tutte le battute, a volte addirittura anticipandole, mentre spia, confronta e quasi  attende  qualche errore per chi ha scelto di confrontarsi col grande Eduardo. Lui senza timore e con sicurezza va avanti nella recitazione, rendendola unica, perfino commovente ,quando, rifacendo Luca Cupiello in fin di vita, rivolge ossessivo la domanda a Nennillo “Ti piace o Presebbio”? Povero Luca Cupiello, isolato ed innocente, il  deresponsabilizzato bambino di casa, che trova  la sua massima realizzazione, ogni anno, nella costruzione del presepe, un pezzo di unica poesia, un’arte che  nessuno è disposto a condividere con lui se non prima di morire.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu





martedì 5 novembre 2013

Al via il Festival dei cori a Salerno


Fonte:SalernoToday



Presso Grand Hotel Salerno Dal 07/11/2013 Al 10/11/2013

Torna l'appuntamento con il Festival Corale Nazionale a Salerno. Dal 7 al 10 novembre Salerno e la Costiera Amalfitana tornano a ospitare la quarta edizione del Salerno Festival, il festival dei cori che vedrà ancora una volta protagonista il territorio della provincia salernitana. Quattro giorni di straordinari momenti musicali e culturali in una terra ospitale e creativa. Questa quarta edizione si contraddistingue perché renderà omaggio al Giuseppe Verdi,di cui quest'anno si festeggia il duecentesimo anniversario della nascita: ad animare ulteriormente il festival, quindi, saranno un convegno, interventi musicali e cori d’opera dei diversi partecipanti che ricorderanno così il Maestro. Come sempre, il festival verterà sul canto corale, nella ricchezza dei suoi repertori e delle sue espressioni artistiche, nella diversità deimondi regionali e delle culture che rappresenta. Durante la quattro giorni di manifestazione, si potrà assistere a esibizioni e scambi corali: la città di Salerno ospiterà i cantori in concerti e canti di piazza, illuminandoli con la suggestiva ambientazione delle Luci d’Artista, e offrendo loro le tipicheprelibatezze gastronomiche campane. Non solo Salerno: i cori si esibiranno anche nei piccoli grandi gioielli della costiera e della regione Campania, come il Castello Doria di Angri, la Collegiata di Atrani, la Badia della Santissima Trinità a Cava de’Tirreni, la Chiesa del Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore, il rinomato Santuario mariano di Pompei, il Castello di Arechi a Salerno, l’Auditorium del Palazzo Vescovile di Vallo della Lucania e il Duomo di Vietri sul Mare. Un evento come sempre da non perdere che si rivelerà maestoso e unico nel suo genere.




Lolita virtuale, trappola per pedofili



Fonte: Ansa.it

Creata da ong, più di mille identificati e denunciati a Interpol


Hanno creato una Lolita virtuale, una bimba filippina di 10 anni battezzata 'Sweetie', e l'hanno lanciata nel mondo dei forum pubblici della Rete scoprendo decine di migliaia di 'predatori' che si dicevano pronti a pagare perché la ragazzina si lasciasse andare a atti sessuali davanti alla webcam. E' l'iniziativa della Ong 'Terre des hommes', che ha permesso d'identificare oltre mille 'predatori' in 65 diversi paesi, che essi sono stati denunciati all'Interpol.




Ma siamo ancora uniti o no? Divide et impera...





Fonte: La Repubblica.it
                                                                                      di Anna Laura De Rosa


Scatena polemiche la nuova campagna pubblicitaria dell'azienda di conserve. Il problema dei roghi e rifiuti tossici nella cosiddetta Terra dei fuochi danneggia il settore agroalimentare della Campania


In molti lo avevano previsto. L'emergenza dei roghi e rifiuti tossici nella Terra dei fuochi finisce con il danneggiare senza distinzioni la produzione agroalimentare campana e apre la strada a una guerra commerciale. Al dramma si aggiunge la beffa per gli abitanti della regione. Il primo colpo chiaro arriva dal nord. Sta scatenando polemiche, infatti, la campagna di comunicazione lanciata da una nota azienda di conserve e salse di pomodoro, la Pomì. La società ha pubblicato sulla hompage del proprio sito e sui social network l'immagine dello stivale con un un pomodoro piazzato al centro della Pianura Padana. Sopra campeggia la scritta "Solo da qui. Solo Pomì". 


Nelle note del manifesto si legge: "Pomì utilizza solo pomodori freschi coltivati nel cuore della Pianura Padana, a una distanza media inferiore ai 50 km dagli stabilimenti di confezionamento". Sulla pagina Facebook l'azienda precisa: "I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgono produttori ed operatori nel mondo dell'industria conserviera stanno muovendo l'opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica. Il Consorzio Casalasco del Pomodoro e il brand Pomì sono da sempre contrari e totalmente estranei a pratiche simili, privilegiando una comunicazione chiara e diretta con il consumatore. Per questo motivo l'azienda comunicherà sui principali quotidiani nazionali e locali, ribadendo i suoi valori e la sua posizione in questa vicenda. Si tratta di un atto dovuto non soltanto nei confronti dei consumatori, ma anche nel rispetto delle aziende agricole socie, del personale dipendente e di tuti gli stakeholders che da sempre collaborano per ottenere la massima qualità nel rispetto delle persone e dell'ambiente". 

La reazione degli utenti dei social network non tarda ad arrivare. Indignati naturalmente i campani che chiedono al popolo della rete di boicottare il marchio. "Da meridionale - scrive ad esempio Camillo - vi ringrazio per avermi chiarito le idee sulla prossima azienda da boicottare". Barbara aggiunge: "Speculare su un disastro ambientale di cui quel medesimo nord è altamente responsabile, unitamente alle forze camorristiche, alle istituzioni ed alle amministrazioni locali, è da disonesti. Occorre poi procedere ad una immediata mappatura dei territori, con conseguente emissione di marchio di garanzia

 e qualità delle decine di prodotti che le nostre ricche terre producono, al fine che la nostra agricoltura e la nostra economia non ne vengano beffardamente danneggiate". C'è chi tuttavia getta acqua sul fuoco. La stessa Pomì si giustifica qualche post più in basso: "Molti consumatori - scrivono i gestori della pagina - nelle scorse settimane ci hanno esortato a dichiarare l'origine del nostro pomodoro". Questa la risposta.














lunedì 4 novembre 2013

A Salerno dal 1 novembre 2013 al 31 gennaio 2014 “Neve di Primavera” per Luci d’Artista, edizione 2013/14




                                                Foto Maria Serritiello


Fonte;www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Succede di tutto a Salerno per Luci d’Artista, edizione 2013-2014. Avviene che si rivoluzionano le stagioni e variopinta sboccia la primavera, i ciliegi gemmano iridati e i pinguini transfughi, dai mari artici, luminosi si posizionano sulla scogliera frangiflutti del lungomare. Nella Villa Comunale, dove la favola bella si racconta a grandi e piccini, con stupefacente scintillio, si aggiungono, a quelle preesistenti, iridescenti forme sottomarine, tema prescelto e da sviluppare nelle future edizioni Un tripudio multicolore, l’accensione, nei due punti cardini della luminescenza cittadina, una festa civile, come l’ha definita il testimonial di questa volta, il critico d’arte ferrarese, Vittorio Sgarbi, accolto calorosamente dai salernitani. Prima di lui, insieme al sindaco, nei vari anni hanno acceso le luci: Michele Placido, Lello Arena, Marisa Laurito, Gigi Proietti.

Applauditissimo il suo discorso, nella Villa Comunale e alla Rotonda, un continuum di parole elogiative per Salerno e per il lavoro operoso svolto caparbiamente dal primo cittadino e vice ministro delle infrastrutture Vincenzo De Luca. “L’impegno costante di addizione architettonica alla città” dice “è pari a ciò che fu fatto, tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 a Ferrara, “chiamata addizione erculea” da Ercole 1° d’Este”. “Se critiche ci sono,” continua “del resto tutti quelli che lavorano sono sottoposti a giudizi, proprio perché realizzano, esse sono rivolte al suo fare e non all’immobilismo piatto in cui si avvolgono i detrattori”

Eppure Sgarbi, in passato era stato contrario all’opera più controversa della città, “Il Crescent”, ma poi ha spiegato nella conferenza stampa, tenuta a Palazzo di Città, che la sua ostilità si era riversata sull’ipotesi di Oriol Bohigas e non sull’attuale lavoro di  Riccardo Bofil. Sgarbi ritiene che il Crescent si  armonizzi bene con la bella architettura, sinuosa e femminile, della stazione marittima, opera dell’architetta iraniana, Zaha hadid, esso ha un loggiato aereo,  aperto su tre livelli, con due elementi architettonici molto significativi che sono il colonnato dorico, ispirato a Paestum e il principio dell’abbraccio berniniano. Dal punto di vista architettonico è perfetto per volume  e spazialità, sicché non comprende i motivi dei dissenzienti.

Trenta Km di luci, tre in più della passata edizione, sono stati istallati e distribuiti per l’intero centro storico e  lungo tutto il rettifilo, che va dal Teatro Verdi, a Piazza Mons. re Grassi, non escludendo dalle luminescenze, il Corso, Via Diaz e  Via Arce, dove il “Mito”, con i 25 pannelli di Nello Ferrigno, ceramista salernitano, regna incontrastato. Dilettevoli sono le istallazioni sugli scogli di 58 pinguini panciuti dal dorso nero che si contendono la scena del mare, un scherzoso “divertissement” di una parola ricorrente nelle tirate in tv, pronunciate dal Sindaco De Luca e rivolte a coloro che non hanno comportamenti consoni. Per le luminarie prettamente natalizie, bisognerà attendere l’8 dicembre, quando l’albero in Piazza Portanova e la slitta, tirata da renne,  in Piazza caduti di Brescia riaccenderanno la festa. Per intanto godiamoci queste luminarie, in special modo quelle della “Rotonda”, dedicate alla bellezza femminile e per questo alle fanciulle e alle donne salernitane.


Maria Serritiello
www.lapilli.eu


filmati
Maria Serritiello


                                          







venerdì 1 novembre 2013

In bocca al lupo a tutti








Fonte: Facebook 

Non tutti conoscono la bellezza del significato del modo di dire 
                                  "IN BOCCA AL LUPO"

Cosa sta ad indicare l'augurio "IN BOCCA AL LUPO"?

 L'amore della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all'altra per proteggerli dai pericoli esterni.

.Ebbene sì, dire "IN BOCCA AL LUPO" è uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona! Indica protezione. E' la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano.
In bocca al lupo significa quindi "che lo spirito del lupo sia con te e ti protegga dai pericoli della vita " come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca. Da oggi in poi non rispondete più "crepi" ma "grazie di cuore" ogni qual volta vi si dirà.