Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Un gradevolissimo
divertissement, uscito dal cilindro creativo di Brunella Caputo, della
durata di un’ora o poco più, è stato replicato 4 volte nei due ultimi fine
settimana. Lo spettacolo, tratto dal libro “A Salerno” di Corrado De
Rosa, più tifoso della Salernitana che psichiatra, è stato adattato e
recitato dalla stessa Brunella Caputo, che ne ha curato anche la regia.
Hanno coadiuvato allo spettacolo, in maniera egregia Davide Curzio e Alfredo
Micoloni. L’ aiuto alla regia è di Virna Prescenzo.
La performance di
Brunella si rivela subito dilettevole, uscita in punta di piedi e con aria
vergognosa, tenendosi appuntato dietro alle spalle i lembi del sipario, si
palesa come un pinguino. Una genialata degli anni addietro delle luci
d’artista, che si ripetono da 20 anni nella città, oltre alle lucine in ogni
dove, si pensò di non lasciare soli gli scogli del lungomare, addobbandoli con sprovveduti pinguini. La novità fu
attrattiva, per qualche anno resistette, poi come tutte le cose ripetute perse
d’interesse e dei pinguini si smarrirono le tracce, chiusi come furono negli
addetti depositi. E là che Brunella l’ha tirato fuori, scegliendone uno, per
rinnovargli la popolarità e per dargli l’anima che nessuno ha mai ha
considerato. Il pinguino di Brunella ha
sentimenti, passioni, visione del mondo pieno di sogni e notte di comete, il
rimpianto della sua terra, ma anche l’affezione agli scogli del lungomare. A
tratti il monologo si fa triste per ripigliare in seguito l’ironia e il
divertimento di chi guarda la città senza essere considerato. Al pinguino il
trasferimento nella città, con il mare carezzevole piace, saluta i bambini e fa
gli occhi dolci agli innamorati e osserva con attenzione ciò che lo circonda e
si fa capace che Salerno “…è a metà strada fra la terra e la luna, è
l’ombelico del mondo, è dilaniata da un dilemma se ambire a diventare una
metropoli cosmopolita o proteggere le sue bellezze in una dimensione di
provincia. Questo dilemma la consuma la costringe a dover sempre fare i conti
con l’ansia da prestazione…”.
Il pinguino Brunella
raccoglie una serie di tic e consuetudini di Salerno nei quali, chi più e chi
meno, si riconosce, ne sorride e si rinchiude in una bolla di ricordi, per
quelli passati e partecipativi per quelli che si avranno da adesso in poi. Uno
resiste felicemente intatto, anzi due, l’amore sfegatato per la Salernitana e
il “Passiatone” delle vigilie di Natala e di Capodanno, un abbraccio circolare
di tutta la città per augurarsi il bene, la salute, la serenità e conoscere ciò
che andrai facendo per le festività, insomma un voler sapere attraverso i tuoi
passi, come si evolverà la città, a breve tempo, una sicurezza irrinunciabile
peculiare ai salernitani
Maria Serritiello
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