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martedì 17 settembre 2024

A Sieti, il delizioso Casale di Giffoni Sei Casale (Sa), la Festa annuale dell’Antropologia curata dal Prof. re Polo Apolito, antropologo

 



Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Negli ultimi giorni di questo caldo agosto, appena trascorso, a Sieti, un delizioso Casale, dei sei di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, si è svolta la festa dell’Antropologia, manifestazione, curata, debitamente, dal Prof.re Paolo Apolito, antropologo, che si è speso prima presso l’Università di Fisciano e poi presso l’Università di Roma tre.

Sotto il grande tiglio e dinanzi allo spazio lucido della chiesa del Santissimo Salvatore, piazza Corte dei Santi, l’appuntamento. Ancora tutti insieme ed in semplicità, per rivivere le magiche atmosfere del Campus in Festa, vissuti qualche tempo addietro, presso l’Università di Fisciano ed organizzati, proprio da lui, dal Prof. re Paolo Apolito. Lo ritrovo uguale (N.D.R.) dei suoi capelli, codino compreso, la stessa voce suadente, impastata di raffinato rotacismo e la mise disinvolta dei jeans che gli restituiscono la stessa immagine nel tempo. Tanta gente raccolta, di varia età, che vuole partecipare alla “Festa”, quella collettiva, quella che   oscura le inibizioni e dà la gioia della partecipazione, quella che veramente spazza via i pensieri ed il caldo che ci assale. Accade che a divertire siano giovani di grande talento, immediata la qualità, istantanea l’élite culturale, veloce la fruizione. Di seguito le performance dei giovani discepoli mostrano il loro saper fare ed è un piacere essere irretiti nei nuovi circuiti, come il contrabasso che duetta con lo stropiccio della carta, il canto dell’uccello grifone, che tenta una morale nel finale, il giovane di colore, cielo nero e tanta luce, lasciata la sua danza che porta, fino a Sieti, le sue radici, lanciarsi in una coinvolgente tammurriata. Manca ancora qualcosa per essere “Festa”, quella inclusiva, quella che riporta alla vita semplice dei nostri predecessori, dove la musica, per le serate scacciapensieri sull’aia, terminato il duro lavoro dei campi, era battuto sulle tammorre, fatte di pelle essiccata di pecora o di capra, a rendere le armonie mancanti. Appare, così, come figura attesa, Antonio Giordano con la sua fedele zampogna per tornare indietro, fino alle radici del nostro sentire. Addossato alla chiesa, un tavolo di fortuna con vari companatici, dolci e vino, portati un po' da tutti, sono pronti ad essere divisi con semplicità tra quanti sono presenti.

Grazie Paolo per questa sferzata di giovinezza, al prossimo anno e per intanto “Antropologo a domicilio” a mantenere il posto caldo.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu




lunedì 16 settembre 2024

Al Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei due eventi lirici per la direzione artistica e produzione del Salernitano Eugenio Paolantonio

 


Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Due prestigiosi eventi in replica e ad ingresso libero, al Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei, in Via Sacra 37, l’8 ed il 14 Settembre, direzione artistica e produzione di Eugenio Paolantonio, con il Patrocinio ed il sostegno della città di Pompei e dell’associazione culturale Temistocle Marzano.


L’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi, rappresentata il giorno 8 settembre, in forma di concerto è stata diretta dal giovane Maestro al suo debutto: Nicola Polese ed accompagnata dal concertatore e direttore: Maestro Giuseppe Polese. Il bel canto è stato espresso da:

Chiara Palese (Soprano), Davide Battiniello (Tenore), Francesco Auriemma (Baritono), Martina Sannino, Salvatore Vitiello, Raffaele Vitiello, Michele Murano, Davide Sabatino.

Coro Filarmonico: Jubilate Deo

Orchestra: Temistocle Marzano

 

Per saperne di più

Il nome, Temistocle Marzano, è stato dato all’ orchestra, in onore del compositore nativo di Procida (2 gennaio 1821), ma salernitano di adozione, sconosciuto ai più. Il Maestro ha dedicato alla città di Salerno, in segno d’affezione, l’opera “I Normanni a Salerno” su libretto di Leone Emanuele Bardare. Esiste una querelle, non risolta, su quale opera fu inaugurato il massimo cittadino di Salerno, il 15 aprile 1872, se la composizione del Maestro Marzano o il Rigoletto di Giuseppe Verdi.

Il dottor Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione Culturale “Temistocle Marzano”, dopo lunghe ricerche, ha ritrovato la partitura originale dell’opera, ridandola con passione, alle scene del Teatro Verdi di Salerno, nel 2006, dopo 133 lunghissimi anni.

Gli applausi, generosi e sentiti, tributati a tutti gli artisti, sono stati segno di riconoscenza e piacevolezza, per uno spettacolo di sì grande formazione. Le professionalità di tutti sono da solenne encomio. Utile, poi, per la comprensione su quanto veniva rappresentato in scena, la guida all’ascolto del Maestro Giuseppe Polese, che ha consegnato la bacchetta di direzione dell’orchestra, al giovane nipote Nicola, un passaggio di testimone toccante e di intima emozione.


 

Gran Gala Pucciniano (sabato 14 settembre)

Celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini

(Lucca 22-12-1858----Bruxelles 29-11-1924)

 

Il meglio di Giacomo Puccini, per l’incanto del pubblico presente, nella persona degli artisti: Davide Bandinello (Tenore), Sarah Agostinelli (Soprano), Elisabetta Vilni (Soprano).

 Orchestra: Temistocle Marzano

Direttore: Stefano Sovrani

Direttore Artistico e di Produzione: Eugenio Paolantonio

Responsabile orchestra: Paola Astarita

*Programma di sala

Le Villi: Preludio, Torna ai felici di

La Rondine: Chi il bel sogno

Madama Butterfly: Un bel dì vedremo

Manon Lescaut: Donna non vidi mai

Gianni Schicchi: O mio babbino caro

Tosca: Vissi d’arte, vissi d’amor // E lucean le stelle

Suor Angelica: Intermezzo

Turandot: Nessun dorma // Tu che di gel sei cinta

Boheme: Quando men vo //Sì mi chiamano Mimì // O soave Fanciulla


 Maria Serritiello

www,lapilli.eu



 


mercoledì 11 settembre 2024

Kora sei tu di Maria Serritiello

 





Nel giorno che precedeva la mia festa tu nascevi. Era bello festeggiare in giardino. Ora da tempo non ci sei più, ma sei restata nel mio cuore per sempre


                                                Kora sei tu

                                                       di Maria Serritiello

 

             Kora sei tu,                          

la casa che torna,

centrini ricamati,

i fiori nel vaso

e  nei cassetti l’ordine aggiustato,

il fuoco sempre acceso,

il cibo che è già cotto

e l’odore sta in cucina.

Kora sei tu,

la semplice attesa di natale,

l’albero pesante al cioccolato,

le bambole e il libro

e il ballo sulle punte,

Kora sei tu,

la voce che canta,

la carta si trasforma,

il cinema che sogna

e della fiaba la magica lettura.

E poi, sei tu Kora,

un giorno di pioggia,

i vetri appannati,

 i piedi cotti,

nell’acqua bianca

di una bacinella smaltata,

le castagne lesse,

i broccoli affogati dal  calderone

e le mele raggrinzite dal calore,

lo strudel che di Fiume parlava,

il fratellino piccolo,

il padre girandolone,

i fuochi del patrono,

il letto caldo

e ciao mammina,

ti racconto la giornata.

16-9-2005