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martedì 27 gennaio 2015

Al Giullare di Salerno in cartellone “Due” di Diego De Silva per la regia di Brunella Caputo

 
di Maria Serritiello
 
Tutto è nato per caso” dice Brunella Caputo, la brava regista salernitana che alterna la messa in scena, come nel caso di “Due”, di Diego De Silva, a quella di sensibile interprete. “Un giorno il mio amico Andrea Bloise”, continua “mi dice: leggi questo, magari ti viene un'idea per uno spettacolo, e mi dà un libro con tre atti unici di autori diversi. Me ne piace solo uno, e mi viene l'idea. Allo stesso autore ne chiedo un altro. Ce l'ha, ed è perfettamente adatto a ciò che immagino. Gli attori li ho nella testa da tanto. Metto insieme, trovo un titolo e nasce “Due”. I due atti unici del noto, scrittore Diego De Silva, dal titolo “Senza accendere la luce” e “Casa chiusa” sono in scena al Teatro del Giullare di Salerno dal 17 gennaio, al 1° febbraio 2015. Alla prima, presente in sala è lo stesso autore, che a fine spettacolo riceve il caloroso applauso del pubblico, condividendolo con gli interpreti: Antonia Avallone, Alfio Battaglia, Teresa Di Florio, Andrea Bloise e la regista Brunella Caputo.
La scena, inizialmente, si presenta buia, giusto per restare nel titolo del primo racconto “Senza accendere la luce”, poi un filtro di chiarore l’illumina, tanto da poter scorgere, al centro, un letto e chi vi sta dentro. Due figure sono avvolte dalle lenzuola, dormono o fingono? Intanto il tempo teatrale passa e non succede nulla e quando lui si decide a scendere dal letto, lo fa in modo maldestro, gli cadono gli occhiali, impreca e sta per illuminare la stanza. Lei, sveglia del tutto, prontamente lo ferma, non vuole la luce, al buio, dice, si parla meglio, si è sinceri, non si vedono rughe di espressioni bugiarde e forse ci si può anche illudere sulla verità, che sembra traboccare dal loro azzuffarsi per niente. Lui, parla a scatti, è nevrotico, vorrebbe contenere la sua impazienza, lei ha molte cose da rimproverargli, ma lo fa in modo petulante, attirandosi antipatia. “Parliamo”. dice “di cosa” gli risponde lui,” Ancora non lo so” ed invece lo sa, sa che suo marito…
“In casa chiusa” la scena è la stessa, letto e buio compreso, ma i due sono altra coppia. Il luogo è visibilmente una casa d’appuntamento, lei, discinta in modo dozzinale, è seduta in mezzo al letto con a fianco lui che ancora sonnecchia e pigramente stende una mano per toccarle i seni, ma viene respinto con decisione. Si sono già toccati, quello che gli spettava è stato speso, per cui non resta loro che conversare, prima che sul letto, come è d’uso, metta i soldi per pagarla. Si capisce che sono amici e non un occasionale cliente di lei. Hanno una cosa in comune, le dice confidenziale la donna, mentre stenta ad indossare le autoreggenti nere, lui si schernisce con una risata grassa, sicché viene raggiunto da una ciabatta volante.   Chiede spiegazioni e particolari e apprende cose sulla persona che avrebbero in comune. Si rattrista, si riveste e…
Due atti capolavoro, il nudo di anime è delineato con delicatezza, eppure in modo efficace. La scrittura scarna, incisiva, stupendamente ordinaria di Diego De Silva, rende il dialogo scorrevole, moderno, privo d’ interruzione e senza il minimo orpello che possa deviare l’attenzione. Pennellate le parole, ed ecco che i quattro personaggi ne escono abbozzati come su di una tela, ma se ne comprendono i lati oscuri e profondi, i travagli e le disperazioni. Raccolti in quei due letti, ci sono anime e condizioni e De Silva, maestro, ce ne fa comprendere, senza spendere una parola in più, di quelle necessarie, tutto ciò che c’è da capire. L’ironia, nei dialoghi, è spesa sottilmente senza essere invasiva, senza essere mai di troppo, utilizzata per far sorridere al giusto momento, senza che sia interrotto il  ritmo narrativo.
Due”, al Teatro del Giullare di Salerno, è stato diretto in maniera meticolosa, dalla bravissima regista, Brunella Caputo, che ormai ci ha abituati ad una regia perfetta, con testi di spessore ed autori di caratura come Diego De Silva. Gli attori, bravissimi tutti: Antonia Avallone, Alfio Battaglia, Teresa Di Florio, Andrea Bloise, hanno dato voce, corpo ed anima al di sopra del mestiere, che quando c’è rende lo spettacolo unico. E’ questo il caso!
Le luci e la musica sono sapientemente amministrate da Virna Prescenzo.
Maria Serritiello   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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