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domenica 10 ottobre 2010

L'Italia fatta di pezzi di vetro: un'icona di Stefano Arienti eletta a manifesto della Giornata del Contemporaneo


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FONTE:TISCALI NOTIZIE
di Melisa Garzonio

E’ bella e fragile l’Italia. Delicata come un cristallo, basta un colpo e va in frantumi. Ma ecco la mano estrosa dell’artista Stefano Arienti (Mantova, 1961) che raccoglie i pezzi di vetro color smeraldo, e li ricompone in una elegante sagoma a forma di Stivale. L’immagine della nostra sciagurata Italia brutalmente spaccata e di nuovo coesa in vista di chissà quali nuove magnifiche sorti e progressive, perfetta nel momento in cui ci si prepara alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità Nazionale, battezzata con un nome vibrante, “Cristalli”, suggella la Giornata del Contemporaneo che aprirà (gratuitamente) le porte di musei e istituzioni culturali dal nord al sud dell’Italia.Arienti, “Cristalli” ricorda l’Italia di “Cosa nostra”, un famoso omaggio pauperista del ’68 di Luciano Fabro
Considero Fabro un maestro. E’ un artista che esprime una potente voce etica, non soltanto attento alle belle forme. La sua Italia era in vetro trasparente, ancora intatta. La mia è quello che resta di un paese squassato da uno tsunami. Un paese fragile ma che mostra volontà di coesione e di fusione. Si rimetterà insieme.Cosa ci racconta, oggi, l’arte contemporanea?
Per le avanguardie come Dada, per i grandi capiscuola come Beuys e Fabro, il gesto artistico era imperioso segno di rottura, di dissenso, di critica al potere e alla società dei consumi.E’ ancora così?
Sicuramente l’arte di oggi è ancora in grado di smantellare gli effetti repressivi del sistema sociale. Escludo invece che l’artista abbia un ruolo di rottura nei riguardi, per esempio, dell’industria culturale. Ormai si assorbe tutto, e tutto è fonte di contrattazione e di nuovi stimoli. Oggi l’artista non ridisegna più il mondo ma attraverso la sua opera fornisce un’interpretazione del mondo che non conoscevamo prima.Come si definisce: pittore o scultore?
Sono un artista che lavora con le immagini, con gli oggetti più impensati, e con la trasformazione degli uni e degli altri. Il mio mondo è fatto di barchette di carta, alghe, muffe, di pagine di libri piegate una ad una per ottenere strambe forme geometriche. Pasticcio col pongo e con la plastilina, col vetro e coi gessetti colorati.Nel 2000 ha costruito “The Crystal World”, un’installazione di un centinaio di posacenere di vetro riempiti con vetri di parabrezza. Nel 2001 ha confezionato “I nomi di Ciserano”, decine di cuscini su cui ha scritto a pennarello i nomi di fantasia inventati dagli abitanti di un paesino. Nel 2006 ha creato “I libri tranciati” carte stampate selezionate da 19 libri diversi. Arienti, com’è cominciata?
Era l’inverno tra il 1984 e il 1985, a Milano, facevo sperimentazione libera alla Brown Boveri, una fabbrica in disuso diventata il luogo d’incontro per molti artisti delle avanguardie anni Ottanta. Cominciai a colorare le muffe e i muschi grigi dei muri. Era un gesto minimo e poetico, che trasformava qualcosa che c’era già.Lei è laureato in Agraria. Come si concilia col mestiere di artista?
Faccio un lavoro pratico. Mi sento un po’ medico, un po’ ecologista, un bravo economo, e uno studioso di statistica. Sono competenze che uso indirettamente quando mi dedico alle mie invenzioni.Torna , con la sesta edizione, la Giornata del Contemporaneo, voluta dall’Associazione degli amici dell’arte contemporanea (Amaci), kermesse culturale che coinvolgerà oltre 1000 realtà del contemporaneo in Italia, tra musei, gallerie, mostre, accademie ed eventi a cui tutti potranno partecipare gratuitamente. Dove? Dappertutto, per sapere come muoversi si consiglia di consultare il sito. Al Mart di Rovereto va in scena l’arte concettuale d’oltreoceano della Collezione Panza di Biumo, e un dibattito sull’architettura del Duemila con Francesco Dal Co. Il programma del Man di Nuoro propone una serie di inziative dedicate ai giovanissimi, compresa una mostra in cui far testare i loro primi disegni e installazioni. A Venezia, la Fondazione Querini Stampalia consente l’accesso gratuito all’area restaurata da Carlo Scarpa. A Firenze, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, offre una visita guidata a una delle mostre più appassionanti della stagione “Ritratti del Potere. Volti e meccanismi dell’Autorità”.

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